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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Brindisi, gli anestesisti: "Salvaguardare personale e posti letto nella terapia intensiva"

La facilità di contagio sta costringendo i medici dei reparti più coinvolti a porre l'attenzione sulle misure da attuare per salvaguardare i posti d'intensiva nella provincia

BRINDISI – Ancora nessuna certezza sulla predisposizione di norme comportamentali per il personale ospedaliero che si dedica alla diagnosi e cura dell’infezione di Covid-19. Alla luce dei primi tre contagi registrati nella provincia di Brindisi ma, anche e soprattutto, del contagio di un anestesista di Copertino, in provincia di Lecce, registrato nei giorni scorsi, la sezione provinciale dell’associazione anestesisti ed operatori ospedalieri italiani, ha chiesto alla direzione generale della Asl di Brindisi di prendere tutte le misure adeguate ed in linea con i protocolli nazionali e regionali per la protezione degli operatori sanitari, in particolare chi opera nell’area critica: Rianimazione, Pronto Soccorso, Malattie Infettive e Pneumologia solo per citarne alcuni.

Già nella giornata di ieri, sabato 7 marzo, la Fp Cgil ha avanzato una lunga lista di proposte all’Asl Brindisi per contrastare il diffondersi di infezioni da Codiv-19, manifestando al contempo forte preoccupazione per la riduzione di posti letto nel reparto di Rianimazione dell’ospedale Perrino di Brindisi. Il Coronavirus, come dimostrato in questi giorni nelle “zone rosse” ha, notevolmente, ridotto i posti di Terapia Intensiva nella regione Lombardia, “per questo – scrivono gli anestesisti – è necessario porre rimedio tempestivamente, mettendo in atto, anche, scelte drastiche per di salvaguardare il numero dei posti letti intensivi negli ospedali della provincia, prevedendo la possibilità di creare altre postazioni ad hoc in altri locali diversi dai reparti di Rianimazione ordinari”.

Gli operatori, inoltre, lamentano, ancora, la carenza di dispositivi di protezione individuale e limitati, solo, a mascherine e occhialini e se la situazione di emergenza dovesse prolungarsi, medici e personale sarà costretto a turni prolungati, senza la possibilità di tornate a casa. Per questo chiedono, quindi, di essere forniti di divise monouso, la possibilità di attendere alla propria igiene personale se gli orari di lavoro saranno per forza di cose prolungati (non esistono docce funzionanti, per fare un esempio), prevedere percorsi che non si incrocino con gli altri malati non Covid-19 (ad esempio lontano dalle sale d'attesa degli ambulatori).

Nella strategia organizzativa gli anestesisti pongono l’accento sull’importanza di addestrare il personale medico ed infermieristico che, ad oggi, non c’è e che non può essere messa in secondo piano: “Ci troviamo di fronte a una situazione in cui non possiamo permetterci di sbagliare e dove la protezione individuale è cruciale. Da parte degli Anestesisti Rianimatori c'è tutta la disponibilità e la solerzia a prestare il massimo dell’aiuto per fronteggiare le difficoltà di questa situazione e lo stesso ci aspettiamo dalla direzione della Asl di Brindisi.”

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