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Anonymus, bucate mail degli avvocati del foro di Brindisi

Attacco hacker al database di gestione delle Pec dei legali: verifiche su 1.715 caselle. Il presidente dell’Ordine, Carlo Panzuti: “Già attivo il blocco di sicurezza”

BRINDISI – L’attacco hacker firmato Anonymus Italia ha travolto anche gli account di posta elettronica certificata degli avvocati del foro di Brindisi. A rischio ce ne sono 1.175 in tutto.

Il caso

Avvocato Carlo Panzuti-2Da ieri pomeriggio anche i legali, civilisti e penalisti, del foro brindisino, sono costretti a fare i conti con il “buco” del database del gestore delle Pec e, di conseguenza, le caselle mail non sono più disponibili. Impossibile ricevere così come inviare messaggi di posta elettronica certificata, disagio notevole se si considera che via Pec i legali trasmettono comunicazioni importanti, il più delle volte nel rispetto di determinate scadenze temporali.

Anche i professionisti di Brindisi, quindi, sono nelle stesse condizioni in cui sono piombati gli avvocati dell’Ordine di Roma, oltre 30mila complessivamente. Anonymus ha pubblicato sul proprio blog anche alcuni screenshot relativi a presunte mail ricevute dalla sindaca di Roma, Virginia Raggi.

Il messaggio sul blog di Anonymus

Sul blog di Anonymus è leggibile il seguente messaggio: “Salve cittadini italiani, oggi Anonymus, con questa operazione e con l’avvicinarsi dell’anniversario della loro cattura, vuole ricordare i vecchi amici Aken e Otherwise arrestati nel maggio 2015. Non avete capito che Anonymus non ha leader? Arrestati altre due, cento ne nascono”. E ancora, con riferimento più diretto agli avvocati: “Dopo anni di attacchi, ancora non avete capito chi sono i veri cattivi. Voi avvocati siete parte di questa giustizia, che difende i ricchi e condanna i poveri”.

Il presidente dell’ordine degli avvocati

“Aspettiamo di conoscere la conclusione delle indagini condotte dalla Polizia postale, nel frattempo resta valido il consiglio di modificare password di accesso alle Pec”, dice il presidente dell’Ordine di Brindisi, Carlo Panzuti (nella foto in alto). Diverse sono le segnalazioni che si riferiscono a mail bucate: l’Ordine non ha ancora terminato il censimento. “ La situazione – prosegue Panzuti – dovrebbe tornare alla normalità al più tardi nella serata di oggi”.

Le indagini

A quanto pare, a essere a rischio sono le caselle Pec per le quali la password di accesso non è mai stata modificata. Fatto sta che, come lamentato da Nord a Sud, in tal modo è stata posta in essere “una grave e inaccettabile violazione del diritto all’inviolabilità  della corrispondenza e della riservatezza dei difensori e dei loro assistiti”.

Il Centro nazionale anticrimine informatico per la protezione delle infrastrutture critiche (Cnaipic) della polizia postale è al lavoro per acquisire dati ed elementi per le indagini successive. Al momento non è stato formalmente aperto un fascicolo di indagine.

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