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Bandiere Blu 2019, riconferma per Fasano, Carovigno e Ostuni

La ong danese Fee assegna un riconoscimento anche al porticciolo Marina di Brindisi

BRINDISI – Mare cristallino e servizi efficienti, alla base del riconoscimento con l’assegnazione della Bandiera Blu anche per il 2019 per Fasano, Carovigno e Ostuni. Riconoscimento anche per il porticciolo Marina di Brindisi, nonostante il nodo sulla gestione futura, dopo la revoca della concessione demaniale decisa dall'Autorità portuale di sistema del mare Adriatico meridionale.

Le bandiere Blu

bandiere blu 2019-2I tre comuni di Brindisino sono stati nuovamente ritenuti meritevoli della bandiera di colore blu, stando ai risultati delle verifiche condotte dalla ong danese Fee, Foundation for Enrivonmental Educational. La versione 2019 è la 33esima e si caratterizza per esclusioni eccellenti, come le località di Porto San Giorgio, Porto Sant’Elpidio, Rodi Garganico e scendendo nel Salento, Melendugno, località destinata ad ospitare l’approdo del gasdotto Tap. Complessivamente, rispetto al 2018, ci sono quattro località in meno a fronte di 12 new entry, tra le quali Pisticci e Sanremo.

Nella provincia di Lecce, le Bandiere Blu sono stat riconfermate a Otranto, Castro e Salve. Nel foggiano a Zapponeta e Peschici. Nella provincia di Bari, il riconoscimento è stato assegnato a Polignano a Mare, mentre nel Tarantino a Ginosa, Castellaneta e Maruggio che per la prima volta entra nell’elenco con la spiaggia Acqua Dolce.

Il porticciolo turistico

Il marina di Brindisi e il castello sullo sfondo delimitano lo Stadio del Vento-2Bandiera Blu anche per il Marina di Brindisi che viene inserito nell’elenco assieme al porto turistico di Rodi Garganico, e a quelli di San Foca a Melendugno, Cala Ponte Marina (Polignano) nel Barese e Marina del Gargano (Manfredonia) in provincia di Foggia.

Per il porticciolo turistico di Brindisi, resta la revoca della concessione alla società Bocca di Puglia, dopo l’interdittiva antimafia della Prefettura di Roma per la Igeco, socio di maggioranza. Il provvedimento, come si ricorderà, è  stato firmato dal presidente dell’Authority, Ugo Patroni Griffi lo scorso 25 marzo e attiene alla revoca della concessione demaniale marittima rilasciata nel 2000 dall’allora Ente portuale di Brindisi alla società che formalmente risulta ancora una partecipata del Comune.

 “Le misure di self cleaning avviate da Bocca di puglia nei confronti del socio di maggioranza attinto da informazione antimafia, al fine di espungerlo dalla governance della società, non danno – allo stato – garanzia di sterilizzazione e allontanamento dal pericolo di condizionamento/infiltrazione mafioso/a, della società concessionaria”, si legge nel provvedimento. E’ stato trasmesso alla società Bocca di Puglia, che ha sede a Brindisi, in largo dei Dardanelli, dove è stata realizzata la struttura con 638 posti barca.

Con la revoca c’è l’obbligo per la società Bocca di Puglia, in persona del suo legale rappresentante, di “sgomberare l’area demaniale e gli specchi acquei, oggetto delle concessioni, da persone e cose, entro il termine di 120 giorni dalla data della notifica”. Il periodo di tempo è stato considerato sufficiente tenuto conto della “complessità della struttura dell’approdo turistico”. Nel caso in cui, questo periodo di tempo dovesse trascorrere “inutilmente”, l’Autorità provvederà d’ufficio ai sensi del Codice della navigazione, con addebito delle spese, fermo restando che l’occupazione oltre quei termini, sarà considerata abusiva. E’ ragionevole aspettarsi il ricorso al Tribunale amministrativo regionale della Puglia, sezione di Bari: ci sono 60 giorni di tempo, sempre a decorrere dalla data della notifica del decreto del presidente. E’ possibile anche presentare ricorso al Capo dello Stato: in questo caso, entro 120 giorni.
 

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