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Giovedì, 28 Marzo 2024
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Blocco Versalis, sindacati: "Valutiamo azioni legali contro il sindaco"

Dura nota contro Riccardo Rossi, dopo l'ordinanza scaturita dalle emissioni odorigene: "Inaccettabile e irresponsabile il comportamento del primo cittadino"

BRINDISI – I sindacati vanno allo scontro con il sindaco di Brindisi, Riccardo Rossi, firmatario dell’ordinanza che dispone la sospensione delle attività del cracking del petrolchimico, a seguito di emissioni odorigene avvertite in tutta la città mercoledì scorso (20 maggio). Attraverso una nota unitaria, i segretari dei sindacati Filctem-Cgil, Femca-Cisl. Uiltec-Uil, Ugl e Cisal contestano duramente il provvedimento del primo cittadino, paventando il rischio di ripercussioni anche sul piano occupazionale. Nella giornata odierna, intanto, da quanto appreso, l’Arpa Brindisi dovrebbe consegnare alla Procura, al Comune e a tutte le autorità interessate una prima relazione sui rilievi effettuati nell’area del petrolchimico nel pomeriggio di giovedì. 

L'ordinanza del sindaco

“Inaccettabile e Irresponsabile – scrivono i sindacati in una lunga nota - è il comportamento del sindaco di Brindisi, che sulla base di una mera presunzione, mascherata dietro un richiamato, improbabile, principio cautelativo del ‘più probabile che non’, e non per effetto di evidenze oggettive confermate da rilievi, effettuati in costanza dei fatti, circa l’origine di emissioni odorigene, che tanta preoccupazione hanno destato alla cittadinanza, il quale di fatto determinerà lo stop di quasi tutte le attività dell’intero Stabilimento Petrolchimico di Brindisi, a seguito dell’Ordinanza Sindacale emessa in data 20 maggio 2020, decretandone ‘l’immediata sospensione dell’esercizio dell’impianto di cracking’”.

La nota di Versalis 

I sindacati contestano “anche la modalità di applicazione di tale provvedimento, annunciato in ‘Pompa Magna’ da una conferenza stampa, ben 4 ore prima dell’effettiva notifica al presunto colpevole, ne rileva lo stile di chi dietro il baluardo della difesa della salute pubblica, si erge a paladino di una giustizia sommaria, ripercorrendo vecchi slogan e proclami, che hanno concesso al sindaco di Brindisi di avviare il proprio percorso politico, quasi a voler riconquistare, almeno quella dei suoi più stretti seguaci una popolarità e una immagine completamente offuscata dagli evidenti risultati della propria gestione amministrativa, fallimentare sotto ogni punto di vista”.

“Eravamo abituati all’atteggiamento di chi – si legge ancora nella nota - per la bramosia di recuperare visibilità e distogliere l’attenzione dai reali problemi della città, volge la propria contro lo Stabilimento petrolchimico di Brindisi. Il mancato riscontro del nesso di casualità tra la insalubrità ambientale, dichiarate dai cittadini e non ancora confermata da Arpa, nelle più svariate zone della città, anche in controtendenza alla direzione del vento, e le attività di manutenzione di un motore elettrico, di impianto chimico fermo da più di una settimana, sono state ritenute sufficienti per porre in discussione una delle pochissime realtà produttive, che nel pieno rispetto di tutte le normative nell’ambito della salute, sicurezza ed ambiente, garantisce una grossa fetta dell’economia della città, della provincia e dell’interno paese”.

“Tutti  - proseguono i sindacati - conosciamo le difficoltà e le situazioni territoriali, il sindaco quasi come se avesse la mascherina non davanti alle vie aree superiori, invece ne nega l’evidenza ed attacca sempre solo e soltanto Versalis e lo stabilimento petrolchimico. Sarà mica una questione personale? Oppure il resto gode di qualche forma di immunità ambientale o chissà cos’altro? Il perpetrarsi dello stato dell’arte circa le segnalazioni di aria maleodorante nonostante l’intervento dell’ordinanza sindacale, seguita dalle rilevazioni effettuate in loco da Arpa, Vvf provinciali e carabinieri, lascia quanto meno il dubbio che la presunzione del ‘piuttosto che non’ dovrebbe cadere. Invece, anziché chiedere scusa ai Lavoratori di Versalis e dello stabilimento, alle aziende e soprattutto all’intera popolazione, il ‘buon sindaco’, senza ricercarne le reali causi dell’origine e le relative responsabilità, pubblicamente rincara la dose dichiarando ufficialmente di avere le prove inconfutabili delle colpe aziendali”.

“In attesa che il doveroso ricorso in autotutela, avanzato da Versalis – si legge ancora nel comunicato - possa ricondurre ad una corretta interpretazione dei fatti, l’effetto del provvedimento, inevitabilmente produrrà a cascata la completa fermata di tutti gli Impianti produttivi dello stabilimento Petrolchimico di Brindisi da Versalis a Basell, nel giro di pochi giorni, non essendoci la disponibilità della produzione del cracking, di base per le produzioni a valle. A seconda di quanto lungo sarà tale periodo di fermo produttivo, ovviamente, per chi non lo avesse valutato, volutamente o no, gli impatti sulla filiera a valle, della trasformazione delle plastiche prodotte, saranno incalcolabili, specie in questo particolare periodo di sperata ripresa produttiva ed economica della nazione”.

Tutto questo imporrà “una rivisitazione organizzativa della gestione del personale, inevitabilmente non impiegato in attività produttive. Pertanto verremo interessati da processi gestionali delle ore improduttive. Prevedibile è cosa accadrà al resto della popolazione dello stabilimento sia essa Diretta delle Aziende Coinsediate, Basell, Brindisi Servizi Generali, Chemgas, Eni, Enipower, EniRewind e Versalis che Indiretta delle imprese dell’appalto e dell’indotto.  A fronte di ciò, le Segreterie Territoriali della Femca Cisl, Filctem Cgil, Uiltec Uil, Ugl e Cisal chimici indicono immediatamente lo stato di agitazione di tutti i lavoratori delle aziende del petrolchimico, di propria pertinenza, convocando un’assemblea permanente, nei modi e modalità, previste dalle norme relative alla prevenzione del contagio da Covid-19, attraverso il coinvolgimento dei livelli regionali e nazionali, nonché confederali”.

I sindacati si sono attivati “a richiedere un incontro urgente al prefetto di Brindisi, con tutte le aziende del petrolchimico, al fine di delineare un percorso risolutivo della questione e gestire gli eventuali percorsi di difesa del diritto al lavoro e della salute”. “Per ultimo, nelle more di una rapida uscita dall’empasse di un provvedimento forse un po’ troppo affrettato, onde evitare l’avvelenamento di un clima sociale spesso esasperato da dichiarazioni amministrative e politiche, che nella contrapposizione tra lavoro e tutela della salute, ripone le proprie ambizioni di popolarità, come segreterie territoriali sollecitano Versalis in primis, ma a seguire le altre aziende ad avanzare le necessarie azioni legali contro il sindaco e l’amministrazione comunale al fine di tutelare con esse anche i propri dipendenti. E dal momento che con la stesso principio ‘del più probabile che non’, intravvedendo la possibile sussistenza del reato di procurato allarme, così come definito dall’articolo 658 del codice penale, valuteremo anche noi la possibilità di ricorrere e/o di costituirci come parte lesa al fianco dei lavoratori”.

Femca Cisl: "Decisione sbagliata e immotivata"

"La decisione di chiudere gli impianti di Versalis è sbagliata e immotivata, provocherà conseguenze gravissime per i lavoratori e produrrà ingenti danni economici al territorio brindisino, già messo in ginocchio da una crisi ultradecennale e dagli effetti nefasti del Coronavirus. Si mettano da parte ideologie, personalismi e tattiche politiche e si pensi al bene e al futuro della comunità: per una volta prevalga il buonsenso". Lo dichiara la segretaria generale della Femca-Cisl, Nora Garofalo, commentando l'ordinanza sindacale con la quale il primo cittadino di Brindisi, Riccardo Rossi, ha disposto lo stop agli impianti Versalis, che si trovano all'interno del petrolchimico, a causa di presunte 'emissioni odorigene'. In particolare, il sindaco ha ordinato lo stop dell'esercizio dell'impianto di cracking e dell'impianto per la produzione di etilene e propilene con riferimento a tutte le sue sezioni principali.

Articolo aggiornato alle ore 14.07 (la posizione della Femca Cisl)

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