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Giovedì, 25 Aprile 2024
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“Fatture non pagate per 200mila euro: Comune di Brindisi in giudizio

Il contenzioso riguarda la fornitura di energia ed è iniziato nel 2015: prima udienza a febbraio

BRINDISI – Contenzioso pendente dal 2015 per la fornitura di energia elettrica al Comune di Brindisi: l’Amministrazione è stata citata in giudizio con richiesta di condanna al pagamento della somma pari a 200.897,07 euro, oltre interessi legali, spese e competenze di lite.

Il contenzioso

Il tribunale di BrindisiA citare in giudizio l’Ente è stata la società Banca Sistema spa. Gli avvocati Caterina Sola e Giovanni Luppi hanno citato anche Acea Spa, in qualità di “terza chiamata in causa” dinanzi al Tribunale di Brindisi. Prima udienza in calendario il prossimo 14 febbraio: l’Amministrazione cittadina sarà rappresentata dagli avvocati interni, Monica Canepa ed Emanuela Guarino, nominate con delibera dalla Giunta, su proposta dell’assessore Mauro Masiello, titolare della delega al Contenzioso.

Oggetto del braccio di ferro legale che pende ormai da quattro anni, sono diverse fatture che si riferiscono al servizio di fornitura elettrica emesse negli anni precedenti. Tutte ereditate dalla Giunta Rossi, non essendo mai state pagate perché, secondo il Comune di Brindisi, allora come ora, mancano i presupposti. In particolare, la società non sarebbe legittimata alla richiesta di pagamento perché, secondo l’Ente “mai vi è stata un’espressa accettazione dei crediti da parte dell’Amministrazione”.

Il decreto ingiuntivo

Banca Sistema spa, stando a quanto risulta dagli atti, il 25 febbraio 2015 ottenne dal Tribunale di Milano decreto ingiuntivo, nell’ambito della procedura monitoria. “La spa assumeva di essere creditrice del Comune in virtù di un contratto di cessione di crediti, stipulato tra la stessa spa e la cedente Acea Energia”, spiegano dagli uffici di Palazzo di città. “Nel contratto di cessione, sarebbero state annotate le fatture emesse dalla cedente nei confronti dell’Amministrazione”.

Il Comune di Brindisi

Il Comune propose opposizione affidando incarico ai propri legali i quali all’epoca eccepirono l’incompetenza territoriale del Tribunale di Milano. Una volta instaurato il contradditorio fra le parti, il Tribunale di Milano con sentenza pubblicata lo scorso 15 luglio, ha accertato “la propria incompetenza”, rinviando gli atti a Brindisi.

Il decreto ingiuntivo, quindi, è stato revocato con condanna della spa Banca Sistema “alla rifusione delle spese di lite”, tanto in favore del Comune e che di Acea. A questo punto, i legali di Banca Sistema hanno citato l’Amministrazione dinanzi al Tribunale di Brindisi. L’atto è stato notificato a Palazzo di città lo scorso 30 ottobre e attiene alla richiesta di pagamento della stessa somma chiesta in pagamento nel 2015, pari a 200.987,07 euro, più interessi e spese varie da conteggiare “dalla data di scadenza delle singole fatture a quella di effettivo pagamento”. Il Comune continua a opporre rifiuto, così come è stato evidenziato nella relazione di accompagnamento alla delibera di Giunta approvata lo scorso 7 novembre.

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