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Brindisi. Macchia (Cgil): "Riaprire con urgenza il centro anti violenza Crisalide"

Inserito nell'elenco nazionale e struttura essenziale per il territorio, tali servizi sono indifferibili per la regione Puglia

BRINDISI - Riceviamo e pubblichiamo la nota di Antonio Macchia, segretario generale della Cgil Brindisi, in merito alla richiesta avanzata al Comune di Brindisi di revocare il provvedimento di sospensione dell'attività svolta dal centro “Crisalide”, che si occupa di casi di maltrattamento a donne e minori e riaprirlo con estrema urgenza.

La realtà complessa e inedita che stiamo vivendo, per effetto della pandemia di Covid-19, in relazione alle misure di contenimento del contagio, ci chiama ad una disamina seria ed approfondita dei fenomeni sociali che dobbiamo interpretare e condividere. In quest’ottica, esprimiamo forte preoccupazione per il provvedimento adottato dal Comune di Brindisi con il quale si sospende il centro contro il maltrattamento a minori e donne “Crisalide”, con il rischio che la sicurezza e il benessere dei minori e anche delle donne, in questo momento, vengano meno garantiti.

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È acclarato, infatti, che 'il restare a casa' come misura di contenimento del contagio, se pur ineludibile e necessaria, in molti casi per i minori e le donne si trasformi in un inferno nell’inferno: il pericolo maggiore di violenza, infatti, si annida tra le mura domestiche. Riteniamo, oltretutto, che il provvedimento assunto dal Comune non abbia riscontri nemmeno dal punto di vista normativo. L’allarme Covid 19, con i vari decreti che si sono susseguiti, ha fatto si, probabilmente, che per 'un eccesso di prudenza' e/o 'confusione interpretativa' determinatesi, portasse il Comune di Brindisi alla chiusura temporanea anche di servizi essenziali quale è il centro antiviolenza “Crisalide”.

Per la regione Puglia è attività indifferibile

Il Dpcm disciplinante la materia di che trattasi non dispone la chiusura dei centri antiviolenza, anzi ne caldeggia la apertura attraverso una gestione essenziale e cautelativa del servizio. Tant’è che anche la Regione Puglia lo scorso 2 aprile, con protocollo 1624, nel dettare le linee guida in merito alla gestione di centri antiviolenza ha sentito il bisogno di evidenziare la loro natura di servizio essenziale: 'I centri garantiscono l’erogazione del servizio, potenziando le prestazioni da erogarsi con risposta telefonica, e assicurando la reperibilità telefonica h 24 al fine di dare riscontro al primo contatto con la richiedente. Assicurano gli interventi di emergenza per l’accoglienza delle donne vittime di violenza e tutte le prestazioni ritenute indifferibili, sempre nel rispetto delle norme di sicurezza per le operatrici. Sono sospese fino al termine dell’emergenza sanitaria, le ordinarie prestazioni di sportello e i colloqui in presenza e le attività che prevedono assembramenti….”. Occorre pure segnalare che sempre la Regione Puglia ha pubblicato l’elenco dei servizi operativi fra cui, ovviamente, rientra il centro antiviolenza Crisalide.

Struttura essenziale per il territorio

Tale struttura eroga un servizio essenziale per diretta investitura regionale, in quanto assegnataria di un servizio teso a contrastare la violenza sulle donne e minori, oltre ad essere inserito nell’elenco nazionale  dei servizi cui le forze dell'ordine indirizzano donne vittime di violenza di genere ed intrafamiliare e risponde ai numeri nazionali e regionali di emergenza quali il 1522, ed in ragione del fatto che tutte le norme specifiche in materia ( Dpcm, circolare ministeriale  1/2020 del 27.03 us, linee guida Regione Puglia con annesso elenco servizi considerati essenziali) individuano i centri antiviolenza quali  servizi essenziali, ne chiediamo la riattivazione con estrema urgenza.

                                                                      

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