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Addio al giudice Michele Di Schiena, difensore dell'ambiente

A riposo dal 1997, era rimasto in campo occupandosi di legalità, difesa dell'ambiente e dei diritti. Aveva 86 anni

BRINDISI – Grave perdita per il mondo dell’ambientalismo brindisino e di quel cattolicesimo democratico attento alle grandi questioni sociali di cui Michele Di Schiena, giudice a riposo dal gennaio del 1997, con il titolo onorifico di presidente aggiunto della Corte di Cassazione, è stato un esponente di primo piano.

Il giudice Di Schiena è spirato all’età di 86 anni, compiuti a maggio, dopo una lunga carriera cominciata come commissario di polizia nel 1959 e sino al 1967 e subito dopo in magistratura, dove nel dicembre del 1995 ottenne la qualifica di magistrato di Cassazione idoneo alle funzioni direttive superiori.

Nato a Lecce, ma brindisino non solo di adozione e residenza, ma per cittadinanza attiva, Michele Di Schiena è stato uno stimatissimo giudice del lavoro in anni tutt’altro che facili per l’economia brindisina. La battaglia della sua vita è stata quella per la tutela dell’ambiente e della salute, con posizioni non sempre condivise ma dettate da convinzioni personali non certo influenzate da terzi.

Si è fatto nuovamente molto aspro in questi mesi a Brindisi il confronto sul rapporto tra lavoro, sviluppo e tutela ambientale e della salute. Michele Di Schiena, sempre presente anche sui temi della legalità con articoli e commenti sulla stampa locale, non ha potuto parteciparvi assieme al Forum Ambiente Salute e Sviluppo di cui era stato uno dei fondatori.

Il cordoglio del sindaco

“È venuto a mancare Michele Di Schiena, un uomo di sinistra, un giudice che riusciva a coniugare la legalità con la necessaria giustizia sociale. In questi anni ha rappresentato spesso in solitudine, come accade dalle nostre parti, la voce critica di un modello di sviluppo che ha provocato danni enormi all'ambiente e alla salute”, ha scritto il sindaco di Brindisi, Riccardo Rossi, sulla sua pagina Facebook.

“Le sue riflessioni e battaglie hanno generato una consapevolezza diffusa sulla necessità di un cambiamento profondo del nostro tessuto economico e sociale. Ai suoi familiari la mia vicinanza e l'affetto di un'intera comunità”.

La Fiom Cgil

"Dispiace veramente tanto: un grande intellettuale di sinistra, un vero amico dei lavoratori, un uomo modesto e sempre disponibile. Nessuno riuscirà a sostituirlo nell' epoca del nulla politico. Ciao Michele, nelle mie orecchie sento la tua voce al telefono mentre stavo per raggiungerti nella tua abitazione al Casale in quel 11 settembre del 2001: "Angelo, Angelo, hanno attaccato gli Stati Uniti d'America, hanno bombardato New York  ed il Pentagono, sarà la fine del mondo. Riposa in pace", scrive Angelo Leo, il segretario generale della Fiom Cgil di Brindisi.

La segreteria della Cgil Brindisi

"E’ venuto a mancare MicheleDi Schiena, un riferimento per la storia della nostra città e per l’intero territorio. Stimato giudice del lavoro, interprete arguto dello Statuto dei Lavoratori, appassionato difensore della Costituzione, ambientalista di primo piano. Un magistrato affidabile dal volto umano, che ha svolto le funzioni di giudice del lavoro proprio negli anni caldi dell’impegno sociale per il riconoscimento dei diritti dei lavoratori", scrive il segretario generale della Cgil brindisina, Antonio Macchia.

"Dunque, un riferimento importante che ha sempre sostenuto e lottato in nome della giustizia sociale e del rispetto della legalità. Il suo impegno ha riguardato anche la tutela della nostra salute. Le sue battaglie ed i suoi numerosi articoli, pensati e scritti da uomo libero, continueranno ad essere d’insegnamento per tutti noi, anche se la sua perdita lascerà un grande vuoto in tutti coloro che lo hanno conosciuto. Come Camera del Lavoro Territoriale di Brindisi esprimiamo le nostre più sentite condoglianze alla famiglia".

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Gli amici dell'impegno civile

"Michele Di Schiena non è più tra noi. Ha arricchito le nostre vite con l'energia premurosa della sua presenza: un'attenzione continua nei riguardi di ciascuno e di tutti; carezze e parole franche di chi è profondamente innamorato della vita e dell'uomo, e ne cerca e vive continuamente la verità. Michele è stato originale e acutissimo testimone di sintesi sempre nuove tra i tanti aspetti della vita: una urgenza di unità che dalla vita personale passa a quella sociale fino a sentirsi parte dell'unica famiglia umana."

"Una urgenza di unità a iniziare dalla ricchezza del suo mondo interiore, dei suoi orizzonti ideali, dei suoi interessi: la passione per il Vangelo e la Costituzione repubblicana, la centralità della scelta dei poveri e il rigore professionale di magistrato, l'appartenenza sofferta, e segnata dal servizio, alla Chiesa, la condivisione della fatica di costruire e ricostruire la città di tutti gli uomini. Una ricerca di unità e condivisione di ideali che parte da lontano, quando giovane dirigente provinciale delle Acli, nel 1957, partecipa a quell'incontro nazionale dell'associazione, durante il quale, alla notizia della morte di Giuseppe Di Vittorio, scatta in piedi insieme agli altri convenuti in un applauso commosso di riconoscenza. E di lì a poco avvia il contatto con Padre Pio a cui sarà sempre grato per alcuni consigli ricevuti mentre è commissario di polizia."

"Una tensione fortissima, civile, morale, evangelica che porta con sé quando da magistrato, all'inizio degli anni '70, viene trasferito a Brindisi. La Chiesa di Brindisi vive il passaggio del dopo Concilio segnato dai primi conflitti e la città vive le contraddizioni di uno sviluppo economico e sociale caratterizzato da nuovi squilibri. Michele è testimone e protagonista di questa vicenda. Presidente diocesano dell'Azione Cattolica, mentre la chiesa è guidata dal nuovo arcivescovo Settimio Todisco, promuove e sollecita un percorso di appropriazione del Concilio che è fatto di approfondimento biblico-spirituale di studio, di annuncio del Vangelo, di promozione umana, di maturazione di consapevolezza di chiesa, in una continua attenzione ai fatti e alle questioni urgenti che appartenevano alla vita delle varie città della Diocesi di quegli anni '70-80."

"Un servizio che toccava nervi scoperti della chiesa: la libertà e la distanza rispetto al potere politico; l'attenzione reale ai vari aspetti della emarginazione, sociale, civile ed economica; il confronto e la collaborazione con soggetti associativi di diversa ispirazione ideale; il superamento di forme radicate di clericalismo; la responsabilità e la libertà della presenza laicale. Promuove e sostiene poi iniziative tese a dare un contributo culturale, politico e sociale al rinnovamento della città, soprattutto davanti ad alcune emergenze: quella ambientale, quella riguardante la insostenibilità di un modello di sviluppo che procura disoccupazione, malattie e povertà, quella riguardante il preoccupante, progressivo svuotamento della Costituzione. Fino alla realizzazione di quel contributo così importante raccolto nel testo "Cambiare rotta".

Avremo modo di approfondire e sviluppare la presenza e il servizio di Michele nella città e nella Chiesa di Brindisi. In questo momento facciamo memoria della sua umanità trasparente, capace di cadere in ginocchio perché l'uomo impoverito che gli era di fronte potesse rialzarsi."

Peppino Apruzzi - Giancarlo Canuto – Angela Colasuonno - Cristina Corigliano e Salvatore Lezzi– Rosaria Decataldo - Maria Grazia Di Giulio – Mimina Diviggiano e Fortunato Sconosciuto– Aurora Molfetta e Luca Esperti - Raffaele Falcone – Cinzia Mondatore e Antonio Greco – Gabriella Greco – Bruno Mitrugno – Mariella Paiano - Franco Pellegrino - Albarosa Sanzo e Maurizio Portaluri – Giovanna Vantaggiato.

Il "suo" Forum Ambiente Salute e Sviluppo

"È morto a Brindisi, all'età di 86 anni Michele di Schiena, magistrato, presidente onorario aggiunto della corte di Cassazione. Di Schiena era nato a Lecce nel 1934. Commissario di Pubblica Sicurezza dal 1959 al 1967, aveva poi vinto il concorso di magistrato, esercitando le sue funzioni nel settore penale a Catanzaro e poi a Brindisi in quello del lavoro ininterrottamente fino al 1997.

Di formazione cattolica e con una intensa esperienza giovanile nelle Acli in difesa delle ‘tabacchine’ a Lecce, nel post Concilio aveva assunto posizioni progressiste in ambito ecclesiale e di sinistra in quello politico. Iscritto all'Azione Cattolica, era stato presidente diocesano dal 1976 al 1982 e successivamente consigliere nazionale dell’Azione Cattolica per quasi sei anni al tempo della presidenza Monticone verso la quale aveva assunto, fra tante incomprensioni, una posizione critica 'da sinistra'. Con l’Azione Cattolica ricordiamo le campagne sulla questione morale in politica, contro la pornografia, per la libertà della chiesa dal potere politico, contro la disoccupazione e l’emergenza abitativa e contro l'emarginazione sociale.

Nel 2001 aveva fondato con Carlo De Carlo, Gianni Caputo e altri il Forum Ambiente Salute e Sviluppo che ininterrottamente ogni martedì fino a prima della pandemia esaminava ed interveniva su questioni locali in un’ottica di tutela dell’ambiente della salute e della giustizia sociale. Tra le innumerevoli battaglie sostenute quella contro il rigasificatore, per il piano di emergenza, per le liste di attesa e il servizio sanitario pubblico, contro l’impatto sanitario dell’inquinamento industriale su popolazione e lavoratori del petrolchimico. Convinto non-violento, instancabile nel dialogo, tenace oppositore delle condizioni di ingiustizia, indisponibile alle carriere politiche, lascia un patrimonio di impegno idee e valori che cercheremo di custodire e valorizzare". Gli amici del Forum.

Il ricordo di Legambiente Brindisi

"Ho conosciuto Michele Di Schiena quasi quarant'anni fa quando stavamo costruendo il primo comitato contro la realizzazione della centrale termoelettrica di Cerano. Michele Di Schiena era presidente dell'azione cattolica diocesana di Brindisi e mi era stato descritto come una persona di grande tempra, austero e che incuteva rispetto, se non proprio soggezione. Mi disse allora che per un cattolico la vita era sacra e che, in nome di essa, non poteva essere accettato alcun compromesso per giustificare l'impianto programmato. Si stabilì subito un rapporto di stima reciproca tramutatosi ben presto in profonda amicizia", scrive Doretto Marinazzo di Legambiente Brindisi.

"Combattere contro la costruzione della centrale era anche equivalente a combattere contro il sonno della ragione e della coscienza e contro quel "colossale mercato di scambi e favori" di cui anni dopo avrebbe parlato perfino l'amministratore delegato di Enel Franco Tatò. La grande dirittura morale di Michele Di Schiena si esprimeva pienamente anche e soprattutto nella sua professione di giudice del lavoro, attento a garantire la tutela dei diritti dei lavoratori, compresi ovviamente quelli operanti nel polo industriale le cui istanze sono state oggetto di sentenze che hanno fatto giurisprudenza."

"Da alcuni veniva rappresentato come un 'giudice di sinistra', ma in realtà Michele Di Schiena era sempre impegnato a difendere i diritti dei più deboli nel rispetto assoluto della costituzione, della legislazione italiana e della dottrina sociale della chiesa. Sono sempre stati i suoi principi morali ed appunto la dottrina sociale della chiesa a guidare il suo impegno civile e la sua attenzione verso la politica con la 'p' maiuscola. Se avesse voluto, infatti, avrebbe potuto accogliere ripetuti inviti a candidarsi alla camera o al senato con garanzia di essere eletto, ma questa scelta era estranea rispetto alla sua decisione di impegno totale nella professione e nella vita sociale."

"Abbiamo vissuto un lungo percorso insieme, conoscendo alcune sconfitte nel cercare di fermare ecomostri e l’inquinamento del territorio e della società; abbiamo conosciuto vittorie importanti quale quella che ha impedito la realizzazione del terminal di rigassificazione dopo essere riusciti a portare in piazza migliaia di brindisini ,ma soprattutto abbiamo condiviso l’impegno, le idee ed i progetti per “cambiare rotta “ titolo quest’ultimo dato a numerosi documenti e dossier per creare un’altra Brindisi."

"Michele Di Schiena leccese purosangue si sentiva profondamente brindisino e lo dimostrava nella vita quotidiana in quella sociale. Emblematica fu l’esperienza che visse quando fu chiamato a fare da garante nella scelta di un candidato sindaco al di sopra delle parti, momento del quale diceva che gli era rimasta come retaggio soltanto l’essere tornato a fumare. Ho detto che Michele Di Schiena appariva austero e poteva mettere in soggezione, ma io ho conosciuto la sua profonda umanità e l’espressione di valori profondi quali quello dell’amicizia che conserverò in me ricordandolo e l’amore profondo per sua moglie Lella, per i figli Maria Pia e Paolo, di cui mi parlava sempre con orgoglio, da ultimo per la piccola nipote accanto alla quale aveva riscoperto il grande piacere del gioco e della visione di film al cinema."

"Quando l’ho sentito alcune settimane fa e mi ha manifestato i timori legati al precario stato di salute, ho ricordato, sperando che ciò fosse accolto come una nota beneaugurante, che sua madre era vissuta fino a centouno anni e che, quindi, aveva ancora un lungo percorso da compiere con la sua famiglia i suoi amici e per continuare ad operare affinché il 'cambiare rotta' possa diffondersi. Purtroppo il mio auspicio non si è concretizzato ed oggi avvertiamo un profondo vuoto, ma anche un profondo stimolo a continuare quell’impegno civile nel quale la sua amicizia ed il suo insegnamento resteranno radicati in noi". 

L'Agorà della Sinistra

Oggi ci ha lasciato Michele Di Schiena, validissimo magistrato, persona di vasta cultura, raffinato esperto nelle materie giuridiche e costituzionali, cittadino attento alle problematiche ambientali impegnato in tutte le battaglie del nostro territorio per la tutela della natura e della salute dei brindisini, attento difensore dei valori e dei principi della Costituzione Italiana, riferimento autorevole per i nostri approfondimenti e confronti pubblici. Addio Michele. Ci mancherai tanto ma avremo ben saldi il tuo esempio ed i tuoi insegnamenti".

Il cordoglio del sindaco di Mesagne

Con la morte di Michele Di Schiena scompare una figura preziosa per il dibattito pubblico pugliese. Strenuo difensore dei valori costituzionali, si distinse, pur nella scelta di campo netta, per indipendenza di pensiero. Fu, spiccatamente, uomo del dialogo, anzitutto tra le diverse anime della sinistra e poi nell’alveo delle istituzioni repubblicane. Profondamente cattolico, convogliò tanto la sua fede, quanto il rigore e la profondità delle sue riflessioni verso gli ultimi, protagonisti assoluti della sua attenzione e sensibilità. Ai suoi cari e alla larga famiglia di donne e uomini che gli sono cresciuti attorno, i sensi del mio affettuoso cordoglio.

                                     

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