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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Impianti fotovoltaici difformi dalla Dia: raffica di sanzioni fino a 30mila euro

Offensiva del Comune: ordinanze di demolizione con ripristino dello stato dei luoghi. Pervenute 250 istanze di sanatoria

BRINDISI – Stop al fotovoltaico selvaggio alle porte di Brindisi. Il Comune ha avviato la fase di verifica e ha scoperto i primi “abusi”: ci sono impianti realizzati in difformità della Dia (denuncia di inizio di attività) e, di conseguenza, le società proprietarie sono state “multate” con sanzioni pecuniarie sino a 30mila euro. Dovranno anche demolire le strutture e ripristinare lo stato dei luoghi.

Le verifiche

L’offensiva dell’Amministrazione cittadina vede impegnati dirigenti, funzionari e tecnici del settore Urbanistica e assetto del Territorio di Palazzo di città. Così come anticipato nei mesi scorsi dall’assessore al ramo Dino Borri, in occasione della presentazione del bilancio di previsione, gli uffici sono impegnati nelle operazioni di censimento degli impianti fotovoltaici. Il conteggio è stato chiesto sia per quelli già realizzati che per quelli in fase di autorizzazione.

Parallelamente, gli uffici hanno sottoposto a verifica quelli per i quali l’iter amministrativo è arrivato a conclusione con il rilascio della Dia, allo scopo di accertare la corrispondenza tra quanto autorizzato e quanto effettivamente realizzato.

Sanzioni e ordinanze di demolizione

I controlli, con sopralluoghi, hanno portato alla scoperta di diverse situazioni irregolari, per le quali le società proprietarie hanno presentato istanza di sanatoria. Lo sportello della ripartizione Urbanistica ne ha protocollate 250.

Con riferimento alle domande che il Comune non ha accolto, non sussistendone i requisiti, sono state notificate le sanzioni pecuniarie da un minimo di 500 euro sino a un massimo di 30mila euro con contestuale ordinanza di demolizione e ripristino dello stato dei luoghi. Al pagamento sono “obbligati, in solido, il proprietario dell’impianto, l’esecutore delle opere e il direttore dei lavori”, “entro e non oltre 30 giorni, a far data dalla notifica del provvedimento con versamento intestato alla Tesoreria del Comune di Brindisi, presso la Banca Monte di Paschi di Siena”.

I ricorsi

In alcuni casi le ditte hanno presentato ricorso straordinario al Capo dello Stato per chiedere “l’annullamento della ordinanza dirigenziale con cui è stata ingiunta la demolizione dell’impianto fotovoltaico di proprietà”.

L’ultimo ricorso di questo tipo è stato presentato da una srl che ha sede legale a Roma. Il Comune, dal canto suo, ha ribadito tanto la sanzione nella misura massima di 30mila euro, quanto l’ordine di demolizione di fronte alle “difformità rilevate in assenza del titolo abilitativo". Multa da pagare e impianto da smantellare.

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