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Giovedì, 18 Aprile 2024
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Tap: il gasdotto intercetta una falda, ma è acqua salinizzata

Nel cantiere Snam presso Tuturano in azione idrovore e autocisterne. Analisi effettuate dall'Arpa

TUTURANO (Brindisi) – È da circa due settimane che Snam, impegnata nell’ultimazione del collegamento  tra il punto di sbarco del gasdotto Tap a San Foca e il punto di connessione con la rete gas nazionale tra Brindisi e Mesagne, sta lavorando per risolvere i problemi dovuti all’incontro tra il tracciato dello scavo e una falda freatica superficiale, in località San Paolo nei pressi della frazione di Tuturano.

Da quanto è stato possibile verificare, l’acqua che continua a fuoriuscire dalla falda intercettata non è idonea agli utilizzi in agricoltura o per gli usi umani, come purtroppo accade in una larga fascia di territorio brindisino compreso tra la costa e l’entroterra. Colpa del sovrautilizzo della falda stessa nei decenni, e in parte della siccità, che hanno consentito l’infiltrazione profonda di acqua marina e l’impoverimento delle risorse di acqua dolce.

il cantiere Snam del gasdotto Tap in contrada San Paolo - Brindisi Tuturano-2

Il campionamento e la caratterizzazione dell’acqua della falsa di località San Paolo è stata effettuata dall’Arpa, su richiesta di Snam, per la verifica di tutti i parametri chimici. Trattandosi di acqua salinizzata – ad alto tasso di cloruri – non è stato possibile immetterla nei canali d’irrigazione o in altre falde, ma Snam deve smaltirla negli impianti di trattamento dei reflui presenti nel territorio.

Ciò spiega il transito continuo di grandi autobotti che fanno la spola dal cantiere Snam in contrada San Paolo, che stava facendo discutere da giorni gli abitanti della zona e soprattutto i conduttori di fondi agricoli. Intercettare una falda durante lavori di scavo non è un evento raro nel settore delle grandi opere, Snam utilizza sperimentati protocolli, e in questo caso non si è in presenza di spreco di risorse idriche: si tratta di acqua non utilizzabile per gli usi civili.

Il “mistero” era poi lievitato a causa dell’impossibilità di accedere all’area di cantiere, sottoposta a vigilanza come previsto per le opere di interesse nazionale ed europeo. Non è stato possibile apprendere quando ci vorrà ancora per estinguere la falda in questione, e quando potrà riprendere lo scavo – iniziato nel gennaio 2019 - per l’ultimo tratto del percorso di Tap sul territorio salentino: 55 chilometri da Melendugno all’ormai vicino punto di interconnessione di contrada Matagiola, in territorio di Brindisi.

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