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Martedì, 23 Aprile 2024
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Matteo Farina: "La causa di beatificazione procede spedita"

Presso la chiesa di San Paolo Eremita cerimonia commemorativa del decennale dalla morte del giovane brindisino, già proclamato servo di Dio

BRINDISI - Sono trascorsi dieci anni dalla scomparsa del giovane Servo di Dio, Matteo Farina per il quale è in corso la Causa di Beatificazione e Canonizzazione. Una Causa che procede spedita. Si è in attesa, infatti, della proclamazione delle virtù eroiche del Servo di Dio, come ha affermato ieri, mercoledì 24 aprile, l’Arcivescovo Domenico Caliandro nei saluti di apertura della cerimonia organizzata nella chiesa di San Paolo Eremita in occasione del decennale della morte del giovane Farina. Nella cerimonia commemorativa, aperta dalla recita del Santo Rosario, guidato da Iole Poso, consigliera diocesana dell’Apostolato della Preghiera, è confluito l’annuale raduno dell’Apostolato, promotore della Causa di Beatificazione. 

Da sinistra, don Claudio Cenacchi e Domenico Caliandro

Presente in chiesa la famiglia di Matteo Farina. Nel corso della cerimonia don Claudio Cenacchi, delegato episcopale dell’inchiesta diocesana, ha offerto un’importante catechesi sulla fisionomia spirituale del Servo di Dio Matteo Farina: “Ho pensato di guardare a Matteo nella sua dimensione pasquale, che Matteo ha vissuto in pienezza, la vita nuova che ogni battezzato è chiamato a vivere”, afferma don Claudio. 

Da sinistra, Maria Bafaro e Patrizia Pizzolante

Cenacchi ha messo in parallelo quattro versetti della Lettera di San Paolo ai Colossesi, nei quali l’apostolo stimola la comunità dei Colossesi dicendo: “Se dunque siete risorti con Cristo cercate le cose di lassù, dove si trova Cristo assiso alla destra di Dio, pensate alle cose di lassù, non a quelle della terra”, e uno scritto di Matteo: “Con gli occhi al cielo”, nel quale il giovane dice di voler vivere la sua vita con gli occhi al cielo, per vedere solamente l’amore. “L’amore che desidero bruci il mio cuore, l’amore che, so, cambierebbe la mia vita”, scrive Matteo nella sua preghiera. 

Iole Poso mentre guida il Santo Rosario

Dopo i saluti della delegata per il sud della Puglia dell’Apostolato della Preghiera, Patrizia Pizzolante, che ha parlato di come ha conosciuto Matteo Farina, e della presidente diocesana, Maria Bafaro, che ha dato comunicazione dei prossimi appuntamenti dell’Apostolato della Preghiera, ha avuto inizio la celebrazione eucaristica presieduta da padre Francesco Rutigliano, parroco della parrocchia Ave Maris Stella dove Matteo Farina è cresciuto. Padre Francesco ha tratteggiato, partendo dal Vangelo del giorno, il profilo di Matteo.

La famiglia di Matteo Farina

Ha ricordato come Matteo abbia obbedito alla sua vita, alla malattia, a una storia di salvezza che il Signore stava facendo con lui, come abbia cucito la propria vita sul Vangelo. “Valorizzava qualsiasi aspetto, pure il più piccolo,  di un incontro, di un atteggiamento, di uno sguardo. Coglieva sempre con sapienza ogni aspetto perché il Vangelo gli insegnava a fare questo”, sottolinea Padre Francesco. “Qual è l’effetto che ci è arrivato del modo di vivere di Matteo?”, chiede al termine della sua omelia: “la comunione, la chiesa, siamo qui da tante parti”. “Matteo ci insegna che una vita eucaristica è una vita vissuta con eccellenza”. 

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