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Venerdì, 29 Marzo 2024
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"Ospedali impreparati, medici e pazienti a rischio contagio"

La Cgil diffida la Asl: o si adottano misure adeguate, o si passerà agli esposti a magistratura e servizi ispettivi

BRINDISI – La Cgil interesserà la Procura della Repubblica se la Asl di Brindisi non provvederà in breve tempo a colmare quelle che il sindacato considera gravi lacune nella risposta alla pandemia da coronavirus, e fattori di rischio intollerabili per il personale medico e paramedico, e per i pazienti anche non affetti da Covid-19. Un confronto che ha avuto toni duri nei giorni scorsi, ora diventa diffida.

Questa è la conclusione di un lungo documento inviato ai vertici della Asl, ai direttori di Anestesia e rianimazione degli ospedali Perrino di Brindisi e del Camberlingo di Francavilla Fontana, e per conoscenza al prefetto, a sindaco del capoluogo e alla conferenza dei sindaci della provincia. La firma è quella del segretario generale della Cgil di Brindisi, Antonio Macchia, di Pancrazio Tedesco segretario della Funzione pubblica Cgil, e del responsabile Fp Cgil medici e dirigenti sanitari, Cristian Luca Ghezzani.

Le carenze rilevate dal sindacato

Nella nota, il sindacato contesta in toto l’attuale situazione di tutela del personale medico e paramedico dei presidi ospedalieri brindisini, esposto al contagio perché non dotato di dispositivi individuali di protezione adeguati, e non sottoposto a continuo monitoraggio. Ciò, si sostiene, perché la Asl non ha pianificato per tempo l’emergenza. Bisogna aprire i posti letto di rianimazione al Camberlingo, bisogna aumentare i posti di terapia intensiva del Perrino, bisogna arruolare altro personale medico e paramedico.

È necessario, con grande urgenza, fornire tutti gli operatori in contatto con i pazienti affetti da infezione virale di mascherine FFP3, e non di semplici mascherine chirurgiche, del tutto inefficaci, come lo sono anche le FFP2 in tutte le manovre che comportano rilascio di aerosol. E servono visiere, tute adeguate al rischio biologico, guanti, calzari. La Cgil sottolinea anche che nessun ospedale brindisino dispone di una camera a pressione negativa.

Richiesta di una task force di studio

Il personale che opera nei reparti riservati agli ammalati di Covid-19 deve essere costantemente monitorato con l’esecuzione di tamponi chiede ancora la Cgil – e non perché la questione sia meno importante -, che contesta anche l’assenza di una task force aziendale di studio, e ne chiede l’istituzione, composta dai medici coinvolti nella risposta, quindi anestesisti rianimatori, infettivologi, pneumologi, del servizio 118, e della medicina e chirurgia d'accettazione e urgenza e emergenza territoriale, e con i direttori dei settori aziendali interessati.

Tutto si può anche riassumere così: o rispetto integrale delle normative sulla sicurezza del lavoro, in questo caso per esposizione a rischio biologico, o si passerà alle segnalazioni all’autorità giudiziaria e ai servizi ispettivi. Al prefetto, la Cgil di Brindisi chiede di porre in essere ogni provvedimento necessario per la tutela della salute, la sicurezza sul lavoro e la gestione del rischio clinico nella Asl di Brindisi. Report Cgil integrale allegato a fondo pagina

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