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Sabato, 20 Aprile 2024
Attualità

La nostra fatica nell'informarvi e i dati che ci vengono negati

Spieghiamo ai lettori la situazione in cui l'informazione locale è costretta ad operare nel Brindisino

Riteniamo sia giusto spiegare ai nostri lettori la situazione di difficoltà in cui ci troviamo per fornire una informazione precisa sulla localizzazione dei focolai principali di contagio da coronavirus in provincia di Brindisi, notizie cui hanno diritto ma che purtroppo è condizionata da veti sulla comunicazione dei dati.

Mentre tutti voi, cari lettori, siete messi a conoscenza in maniera dettagliata della situazione nelle aree più critiche della diffusione del Covid-19 in Italia grazie ai servizi giornalistici che le Asl e le Prefetture di quelle regioni stanno agevolando, qui non riceviamo alcun supporto né dalla Asl né dalla Prefettura, cui vanamente le testate locali hanno inviato una richiesta di collaborazione.

Non sappiamo chi e perché abbia imposto questa condotta di negazione di dati agli organi di informazione, costringendo i giornali e le tv locali a ricerche estenuanti di conferme delle diverse situazioni ricorrendo alla collaborazione dei sindaci e ad altre fonti, che ringraziamo. Ma anche loro spesso non sono in grado di offrire conferme per mancata disponibilità di dati nel momento in cui vengono contattati.

Questa situazione è sconcertante, e secondo noi controproducente perché induce talvolta in errore i giornali. Si tratta di informazione negata: nessuno pretende nomi e indirizzi delle persone contagiate, che vanno assolutamente tutelate, ma è necessario poter comunicare ai cittadini quanti casi ci sono nei vari centri della provincia, negli ospedali, nei pubblici servizi. Altrimenti si lascia campo libero alle fake sui social.

È il silenzio che genera “mostri” e spesso timori e anche comportamenti ingiustificati, non una informazione corretta. Ridurre la stampa solo a veicolo di trasmissione dei comunicati istituzionali e limitare la comunicazione dei dati del contagio al solo bollettino serale della Regione Puglia privo di riferimenti delle città, a nostro giudizio è un grave errore.

Quindi non ci resta che lavorare utilizzando le nostre sole risorse. E certamente il nostro obiettivo principale sarà quello di individuare, verificare e segnalare sia le situazioni di eccellenza che quelle in cui, nella lotta al virus, si verificano falle, problematiche che espongono a rischi e difficoltà ulteriori gli operatori sanitari, e le situazioni che ci vengono esposte dai cittadini.

Trattare gli operatori dell’informazione come un “problema” e non come una risorsa è, lo ripetiamo, un errore. Qualcuno dovrebbe riflettere su ciò.

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