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Dissesto idrogeologico: arriva la servitù di allagamento

La nuova norma regionale eviterà l'esproprio prevedendo, in alternativa, un'indennità per le aree soggette a rischio

La lotta al dissesto idrogeologico, che causa milioni di euro di danni in caso di alluvioni ed altri eventi naturali, passa anche attraverso le innovazioni legislative proposte e studiate dai tecnici della Regione – sezione Difesa del Suolo, e dell’Asset, l'Agenzia Regionale Strategica per la Sviluppo Ecosostenibile del Territorio. La modifica in Consiglio della legge regionale 3/2005 (sugli espropri per l'esecuzione di opere pubbliche), che ha introdotto l’art. 23 bis “Costituzione di servitù d’allagamento e regime indennitario per la realizzazione di interventi strutturali idraulici volti alla mitigazione del rischio”, consentirà alla Regione un notevole risparmio sia per i costi di esproprio, sia per l’eliminazione del rischio di risarcimento danni dopo l’inondazione di aree per il deflusso naturale delle acque.

La questione riguarda le aree vicine a corsi d’acqua, che quando sono allagate in occasione di eventi meteorologici eccezionali, sempre più frequenti anche a causa dei cambiamenti climatici, necessitano di opere idrauliche. Con la norma si evita l’esproprio di vaste superfici necessarie per la realizzazione di interventi di salvaguardia idraulica, evitando l'aumento di spesa per il pagamento dell’indennità di esproprio. Si potranno quindi aumentare i fondi da destinare alla realizzazione di opere idrauliche finalizzate a proteggere vite umane, centri abitati ed infrastrutture pubbliche. La norma, studiata e proposta dai tecnici della sezione Difesa del Suolo della Regione Puglia e dell’Asset, prevede di evitare l'esproprio prevedendo, in alternativa, un'indennità di allagamento per le aree soggette a possibili allagamenti a seguito di fenomeni piovosi eccezionali.

Così i proprietari dei suoli potranno mantenerne il possesso, proseguirne la coltivazione e, quindi, assicurarne la gestione, pulizia e manutenzione. La Regione e gli altri Enti pubblici interessati non avranno poi l'onere di manutenere questi suoli, né saranno costretti a pagare risarcimenti per i danni alluvionali che finora hanno pesato sulle casse regionali per svariati milioni di euro l’anno. Ci sono anche ulteriori benefici sul piano paesaggistico, in quanto non sono  alterate le configurazioni agrarie di territori consolidatisi nei decenni e si consentirà una redditualità ai proprietari grazie al mantenimento della produzione agricola. I contadini restano parte integrante del sistema di gestione del territorio attraverso la manutenzione dei terreni.

La regolamentazione delle aree alluvionali consentirà di stabilire con chiarezza i limiti e i rischi dell'utilizzo di aree lagunari che, pur essendo fertili e fruibili, subiscono un rischio periodico (più o meno saltuario) di allagamento che ha determinato, in passato, contenziosi e richieste di risarcimento danni con notevoli esborsi da parte della Regione oltre le spese legali. “In definitiva – spiega Elio Sannicandro, direttore generale di Asset - i notevoli risparmi in termini di costi di esproprio e di costi per risarcimento danni consentiranno alla Regione Puglia di aumentare le risorse destinate effettivamente a realizzare interventi di mitigazione del rischio idraulico per salvaguardare la vita delle persone e assicurare la sicurezza  dei centri abitati e delle infrastrutture”.

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