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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Il femminicidio nel mondo raccontato attraverso racconti musicali

Appuntamento il 29 novembre prossimo, alle ore 17.30, presso la sala Università di Palazzo Granafei Nervegna

BRINDISI - Per ricordare la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne il Coordinamento donne Spi, la Cgil e  l'Auser di Brindisi hanno organizzato per il 29 novembre prossimo, alle ore 17.30, presso la sala Università di Palazzo Granafei Nervegna, un evento per denunciare la tragica situazione del femminicidio nel mondo attraverso i racconti musicali dell’Associazione Energheia, con lo scopo di evidenziare, attraverso la musica di artiste intrnazionali, che la violenza contro le donne non ha colore, nazionalità, etnia, o età anagrafica. Ha, invece, identità di genere maschile.

Alcuni dati 

Il rapporto Eures su "Femminicidio e violenza di genere in Italia” sottolinea che sono 142 le donne uccise nel 2018, 3230 le donne assassinate dal 2000 ad oggi, di cui 2.355 in ambito familiare e 1.564 per mano del proprio coniuge/partner o ex partner, 4486 le donne che hanno subito violenza fisica o sessuale negli ultimi 5 anni, di cui 1132 le ragazze minorenni stuprate negli ultimi 5 anni.
In Puglia nel 2018 è aumentato il numero di nuovi accessi ai Centri AntiViolenza che ammonta a 1750; nel 2017 erano stati 1560. Il fenomeno è trasversale sia  per fasce d’età, sia per titoli di studio. Per quanto riguarda il contesto, gli autori della violenza sono 81 per cento partner e ex partner; 12 per cento parenti. La tipologia della violenza annovera il 46% di tipo fisico, il 39 per cento è violenza psicologica; il 7 per cento stalking; il 2 per cento violenza sessuale; 1 per cento violenza economica. Sono maggiormente esposte le donne coniugate per il 38 per cento, poi le nubili per il 28 per cento e infine le separate per il 26 per cento.
Il 73 per cento delle donne ha figli quasi sempre minorenni di cui il 34 per cento di sesso maschile, creando il rischio di una una stretta connessione tra violenza assistita e trasmissione intergenerazionale del modello violento.

L'evento del 29 novembre

“Se non ora quando” è adesso, il momento di cambiare è ora, anche se molte donne danno per scontati i diritti acquisiti, che invece non sono mai acquisiti per sempre. Il World Economic Forum spiega che ci vorranno 106 anni per ottenere la parità di genere in qualche Paese del mondo.  
Occorre cambiare la cultura maschilista attraverso misure non solo legislative, ma anche culturali di lungo periodo e di ampio respiro.
Oggi è necessario e indispensabile uscire dal silenzio per veicolare una cultura fatta di  donne e uomini che respingano in modo consapevole e diretto la violenza contro le donne. Abbiamo il dovere e la responsabilità morale di garantire ai nostri figli e alle nostre figlie un mondo e una società più rispettosi di ciascuna individualità.
Si è scelto di veicolare tale messaggio attraverso la musica, linguaggio in grado di comunicare emozioni all’ascoltatore per la sua capacità di esprimersi in maniera universale, indipendentemente dalla nazionalità e dall’etnia. Comunicare vuol dire rendere i propri pensieri fruibili agli altri e la musica è straordinaria per la sua capacità di arrivare ad un numero illimitato di persone  in modo diretto e duraturo, come la melodia che non riusciamo a far uscire dalla nostra testa. La cittadinanza è invitata.

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