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Giovedì, 28 Marzo 2024
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Da governo e Regione 35 milioni per i sanitari anti-Covid pugliesi

Accordo la notte scorsa con i sindacati. Ecco come saranno ripartiti i fondi a fronte dei turni di servizio effettuati

“È stato siglato questa notte un importante accordo con i sindacati, a favore di tutti gli operatori della sanità pugliese impegnati nell’emergenza Covid 19. Per i due mesi di lavoro instancabile e complicato, dal 15 marzo al 15 maggio, le buste paga dei lavoratori della sanità pugliese saranno più sostanziose”. Lo comunica il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano. L’accordo chiuso questa notte è molto importante per gli operatori della sanità pugliese coinvolti nella emergenza Covid 19. Sono a disposizione 29 milioni di euro rinvenienti dai decreti Cura Italia e Rilancio, oltre che da 6 milioni di euro di risorse regionali. 

“Il meccanismo individuato - spiega il direttore del dipartimento regionale Politiche per la salute, Vito Montanaro - punta a premiare chi ha lavorato in questi mesi difficili. Il riconoscimento economico sarà erogato esclusivamente in base ai turni di effettivo servizio, oltre ai sanitari che hanno contratto il virus e sono stati posti in quarantena. La Regione provvederà inoltre con le proprie risorse a garantire un riconoscimento a quella parte del sistema sanitario esterna rispetto alla dipendenza, ma che è stata pienamente coinvolta dall’emergenza, come medici e lavoratori dipendenti del 118 o i lavoratori delle sanità service e gli specializzandi  che hanno operato in reparti Covid”.

“Abbiamo fatto un lavoro molto importante – sottolinea Montanaro – con tutti i sindacati che hanno sottoscritto l’intesa. Stiamo parlando di una cifra tra le più alte in Italia e questo ci fa estremamente piacere. È un modo per ringraziare tutti coloro che in questi due mesi hanno sacrificato la loro vita, con turni massacranti, a volte non tornando neanche a casa, incuranti del pericolo del contagio”. Il consigliere del presidente Emiliano, Domenico De Santis, spiega ulteriormente il meccanismo del riparto del bonus.

“Il bonus sarà suddiviso in quattro fasce, la prima di coloro i quali sono stati direttamente impegnati nell'epidemia (reparti malattie infettive, pneumologia, emergenza, anestesia e rianimazione, eccetera), ai quali andrà un riconoscimento di 63 euro a giornata lavorativa per un massimo di venti giornate lavorative. Per due mesi quindi la cifra è pari a 2 mila 520 euro lordi. Poi ci sarà una seconda fascia, coloro cioè che sono stati indirettamente coinvolti nell’emergenza (ostetricia, dialisi, unità operativa cure palliative etc etc) che avranno un bonus 37 euro per massimo 20 giornate lavorative. La cifra può andare fino a 1520 euro lordi. Poi ci sarà una terza fascia che riceverà fino ad un massimo di 800 euro lordi, cioè 20 euro a giornata sempre per un massimo di 20 giornate lavorative in un mese. Infine c'è una quarta fascia di 10 euro a giornata lavorativa per massimo 20 giornate lavorative per due mesi, quindi di 400 euro complessivi, per tutto il resto del personale che ha lavorato in questi due mesi”.

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