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Giovedì, 25 Aprile 2024
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La Polizia Femminile compie 60 anni: la storia di Virginia Pirozzi

Manifestazione nel foyer del Teatro Verdi. Momento centrale della serata il racconto-intervista alla straordinaria donna poliziotto

BRINDISI - Il Corpo di Polizia Femminile ha compiuto 60 anni e per celebrare l’anniversario della nascita, avvenuta nel 1959, la Questura di Brindisi, in uno con l’amministrazione comunale e la Fondazione Nuovo Teatro Verdi, ha organizzato ieri, mercoledì 30 ottobre, un’importante manifestazione nel foyer del Teatro Verdi. La manifestazione, condotta dal direttore di Canale 85, Annagrazia Angolano, ha posto in risalto il ruolo della donna nella Polizia di Stato ed ha visto come momento centrale della serata il racconto-intervista ad una straordinaria donna poliziotto, la dottoressa Virginia Pirozzi, primo dirigente della Polizia di Stato in quiescenza. Ad intervistarla, la presidente della Fondazione Nuovo Teatro Verdi, dottoressa Katiuscia Di Rocco.

Attraverso il racconto delle proprie vicende personali, la dottoressa Virginia Pirozzi ha ripercorso anche i cambiamenti della città di Brindisi sin dagli anni Sessanta. La manifestazione organizzata dalla Questura di Brindisi ha visto la partecipazione del sindaco Riccardo Rossi, del prefetto, dottor Umberto Guidato, e del questore, Ferdinando Rossi. Tra il folto pubblico del foyer erano presenti numerose autorità civili e militari. Tra queste, molte donne poliziotto.

Nel suo intervento il sindaco Rossi ha ringraziato tutte le donne poliziotto per il loro apporto fondamentale alla sicurezza del nostro territorio e alla prevenzione. Per il prefetto di Brindisi, dottor Umberto Guidato, la Polizia di Stato nel 1959 ha precorso i tempi ed è sempre all’avanguardia. Il prefetto ha parlato degli importanti momenti d’incontro in Prefettura con le forze di polizia dai quali scaturiscono le strategie operative che consentono anzitutto l’analisi dei fenomeni criminosi e poi le migliori strategie di contrasto. Dopo l’intervento del prefetto, un bel contributo alla celebrazione del sessantesimo anniversario della nascita del Corpo di Polizia Femminile è stato offerto dalla pianista Silvana Libardo e dalla flautista Francesca Salvemini, che hanno eseguito le indimenticabili musiche di Nino Rota e di Ennio Morricone.

L’importante evento è quindi proseguito con l’intervento del questore di Brindisi, Ferdinando Rossi, che ha portato il saluto del Capo della Polizia, prefetto Gabrielli. Il questore ha ripercorso la storia del Corpo di Polizia Femminile, nato nel 1959, che si occupava di buon costume e tutela delle donne e dei minori. Con la legge di riforma del 1981, il Corpo di Polizia Femminile venne inglobato nell’amministrazione della Pubblica Sicurezza che fino ad allora era un corpo militarmente organizzato. Oggi, come evidenzia il questore, ci sono 16.000 donne in Polizia e il 35 per cento dei dirigenti è donna.

Dopo l’intervento del questore, l’intervista della dottoressa Katiuscia Di Rocco a Virginia Pirozzi, una straordinaria donna poliziotto che ha dedicato tutta la propria vita alla Polizia di Stato. Nel corso dell’intervista sono stati proiettati un video e delle foto d’epoca della Biblioteca Arcivescovile “Annibale De Leo” e dell’archivio privato della dottoressa. Nata a Chiaravalle, classe 1932, Virginia Pirozzi ha festeggiato 87 anni lo scorso venerdì.

In pensione da 22 anni, cerca, come la stessa dottoressa ha affermato, di non estraniarsi dalla Questura e di essere presente a tutti gli eventi. La dottoressa ha parlato della sua famiglia e dei suoi studi: prima il liceo Classico fuori Chiaravalle e poi gli studi in Giurisprudenza all’Università di Messina. Molto importante per lei è stato anche il suo impegno in Azione Cattolica (nella diocesi di Squillace) nella quale entrò all’età di nove anni per scelta personale. Dopo l’istruzione religiosa ricevuta, che non veniva mai abbandonata, iniziò ad operare per Azione Cattolica nel sociale, occupandosi dei poveri. Quando la legge aprì la possibilità alle donne di entrare nella Polizia di Stato, per la dottoressa Pirozzi fu quindi una “notizia bellissima”. “Partecipai al concorso proprio con questo intento”, afferma, “rendermi utile alla società a tempo pieno”. Superato il concorso, nel 1961 frequentò il corso alla Criminal Pol di Roma. Dopo aver lavorato a Cosenza ed Enna le fu consentito di scegliere una sede libera e scelse Brindisi, vicina al suo paese.

In Questura fu accolta “in maniera veramente eccellente” e cominciò a lavorare intensamente, con entusiasmo e con buoni risultati. Nel suo racconto, la dottoressa si sofferma poi a parlare del contrabbando a Brindisi negli anni Sessanta. Nella buon costume, che poi diresse, ebbe una particolare attenzione per i bambini. L’intervista si conclude con il racconto degli anni Settanta ed Ottanta, quando il crimine iniziò a cambiare. Tra il 1980 e il 1981 la dottoressa transitò nei ruoli maschili, alla dirigenza dell’anti crimine. “Alla Polizia di Stato ho dato tutte le mie energie, proprio tutte, con entusiasmo”, conclude la dottoressa. “E la Polizia di Stato cosa ha dato?”, le chiede, infine, la dottoressa Di Rocco. “Ha dato tutto, perché mi ha consentito di attuare il progetto di vita che io avevo delineato sin dalla giovinezza”. Al termine dell’intervista, alla prima dirigente della Polizia di Stato in quiescenza e al questore di Brindisi sono stati donati dei manufatti realizzati dall’associazione “Oltre le sbarre”.

Dopo la pièce teatrale dal titolo: “È femmina”, curata dalla Compagnia teatrale Aleph, che organizza laboratori all’interno della Casa Circondariale di Brindisi, il questore Ferdinando Rossi ha ringraziato tutte le donne che hanno organizzato l’evento celebrativo. Sul piazzale antistante il teatro Verdi, i cittadini hanno potuto ammirare un’auto d’epoca in uso al Corpo di Polizia Femminile e in carico al Museo Storico della Polizia di Stato di Roma e avvicinarsi al Camper che fa parte del progetto permanente della Polizia di Stato “Questo non è amore”, in cui personale altamente qualificato della Polizia di Stato dà informazioni sulla prevenzione e lotta contro la violenza di genere. 

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