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Cgil: sciopero nel settore commercio per Pasqua e Pasquetta

Il sindacato invita le amministrazioni comunali ad emettere ordinenze di chiusura degli esercizi commerciali

Riceviamo e pubblichiamo un comunicato a firma del segretario generale della Cgil Brindisi, Antonio Macchia, e del segretario generale della Filcams Cgil Brindisi, Claudia Nigro, riguardante lo sciopero delle lavoratrici e dei lavoratori del settore commercio di Puglia proclamato per Pasqua e Pasquetta (12-13 aprile). 

Sono tante le imprese commerciali della distribuzione alimentare che hanno aderito alle aperture nei giorni delle festività pasquali, nonostante le richieste sindacali di chiusura delle attività nelle giornate domenicali e festive, sia a livello nazionale, che regionale - così come già hanno fatto alcune regioni sulla base di ordinanze regionali emesse sul territorio nazionale come Sicilia, Sardegna, Emilia Romagna, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Calabria, provincia autonoma di Trento e Bolzano.

Gli addetti del settore commercio sono sottoposti a continua tensione lavorativa durante l’espletamento della propria prestazione lavorativa, sia per la mancanza di rispetto da parte della clientela che continua a non rispettare le norme per effettuare gli acquisti, sia per il non corretto adempimento delle disposizioni in materia di sicurezza che sottopone di fatto i lavoratori a rischio contagio, sia per i pesanti turni a cui sono sottoposti, spesso con lavoro straordinario non pagato e non regolarizzato, che li espone ad un aumento di potenziale contagio, in un momento di alto tasso di assenteismo dovuto proprio a malattia e ricoveri per Covid19. 

Lo sciopero è maturato a seguito della mancata sensibilità di alcune amministrazioni comunali che non hanno emesso l’ordinanza di chiusura di tutte le attività commerciali per le prossime festività pasquali, così come hanno fatto molti Sindaci di Puglia, a partire dal Sindaco di Bari Antonio Decaro, ai sensi dell’art. 54 del Testo Unico degli Enti Locali.

Con lo sciopero si vogliono garantire diritti sacrosanti quali la tutela della salute dei lavoratori, il necessario riposo settimanale utile per un recupero fisico e psicologico, il giusto equilibrio dei tempi vita familiare/privata-lavoro, la giusta ricompensa ai lavoratori che garantiscono un servizio fondamentale per la collettività con senso del dovere, abnegazione e turni massacranti. 

Non vorremmo che in vista delle festività pasquali e delle temperature miti in quei giorni, l’afflusso incontrollato di persone verso determinati luoghi di vendita, possa vanificare tutti gli sforzi fatti fino ad oggi con le misure di contenimento del contagio da Coronavirus, mettendo a rischio la salute di lavoratori e cittadini.

Ed inoltre vogliamo ricordare che con questo sciopero #Lafestanonsivende, a maggior ragione nel contesto epidemiologico che stiamo vivendo. Chiediamo ancora una volta, alle Istituzioni regionali e comunali competenti, di fare la propria parte intervenendo con ordinanze di chiusura, anche come atto responsabile nei confronti di chi invece viola il veto di uscita a discapito di altri che invece stanno osservando le regole.

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