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Giovedì, 28 Marzo 2024
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I sindaci del Brindisino uniscono le forze e creano gruppo Whatsapp

Da giorni non ricevono più comunicazioni ufficiali sulla presenza di cittadini positivi al Covid-19

BRINDISI – I sindaci del Brindisino fanno fronte comune davanti all’emergenza Coronavirus e si uniscono virtualmente attraverso un gruppo Whatsapp per tenersi costantemente in contatto, discutere insieme delle iniziative, fare rete e collaborare anche davanti al grosso intoppo degli ultimi giorni, che per una serie di motivi definiti “tecnici” i sindaci non ricevono più comunicazioni ufficiali sulla presenza di cittadini positivi al Covid-19. Gli ultimi dati ufficiali risalgono a circa una settimana fa.

Rossi, sindaco di Brindisi 

L’idea di mantenersi in contatto è partita dal sindaco di Brindisi Riccardo Rossi “E’ un modo per avere un collegamento rapido con tutti, scambiare idee sull’interpretazione del Dpcm, e tenersi in costantemente in contatto – a spiegato Rossi raggiunto telefonicamente da Brindisi Report – proprio ieri sono riuscito a parlare con il professore Pierluigi Lopalco (epidemiologo dell’Università di Pisa scelto dal governatore Emiliano per guidare la task force scientifica della Regione Puglia per l’emergenza coronavirus, ndr) a cui ho spiegato il problema. Fino a qualche giorno fa ricevevamo i dati dettagliati sui soggetti positivi, adesso solo il numero di persone in quarantena. Ho ricevuto rassicurazioni sul fatto che a breve verrà ripristinata la comunicazione ufficiale con i sindaci. Questo è un problema che riguarda tutti i comuni pugliesi".

Riccardo Rossi, piano di riequilibrio-2

Risale a ieri, l’ultimo post pubblico di Rossi sulla situazione a Brindisi: “Sono solo 6 i casi oggi in Provincia di Brindisi, 100 da inizio epidemia. Quella che vedete nell'info-grafica è la situazione in tutti i 258 comuni della Puglia.  Per la città di Brindisi si segnala che siamo circa a 20 contagiati.  Nel passaggio alla nuova piattaforma ancora non abbiamo i dati disaggregati al singolo Comune. Cosa che con molti sindaci abbiamo segnalato e dovrebbe essere a breve risolta. I dati sono comunque positivi e non allarmanti poiché sono solo 6 i casi in tutta la Provincia, questo vuol dire che le misure di contenimento stanno funzionando. Adesso il timore è che la chiusura delle attività produttive porti a nuovi rientri. Il Governo bene ha fatto a chiudere le fabbriche ma adesso deve anche chiudere i confini delle regioni del Nord per impedire un esodo che sarebbe ingestibile qui al Sud. Restiamo in casa. Continuiamo così”.

Restare a casa il più possibile, rispettare le misure anti contagio, non affollare i supermercati, restano al momento le uniche armi per difendersi.

Lanzillotti, Carovigno

Anche il sindaco di Carovigno Massimo Lanzillotti ha affidato a Facebook lo sfogo sulla situazione e il disorientamento che stanno vivendo i sindaci nell’ultimo periodo, che non sono messi in condizioni di conoscere la situazione sul proprio territorio e garantire tutte le misure del caso.

“Ore 19:30 - Nessun dato ufficiale arriva al nostro Comune nè tantomeno a nessuno degli altri sindaci che ho sentito poco fa e che sento quotidianamente insieme al presidente della Provincia. Così ho deciso di aggiornarvi io stesso seppur non in possesso dell'ufficialità”. Scrive Lanzillotti.

“A Carovigno abbiamo 5 casi ufficiali di positività al Covid-19. Di questi 3 sono a casa (un paziente è stato deospedalizzato pochi giorni fa) e 2 sono ricoverati al “Perrino” di Brindisi (un paziente è uscito dal reparto di terapia intensiva). Il sesto caso confermato pochi giorni fa, ancora non è stato reso ufficiale. Le notifiche per la quarantena/isolamento domiciliare che venivano effettuate da noi alle persone che avevano avuto contatti stretti con i pazienti positivi al Covid-19, da lunedì scorso, vengono effettuate direttamente dal Dipartimento di Prevenzione e, pertanto, tutti i sindaci non hanno più contezza di ciò”.

Massimo Lanzillotti-2

“Ebbene, non era stato mai nel mio stile comunicare dati non ufficiali, ma attraverso contatto diretto con l’ospedale e grazie alla pazienza delle famiglie (che sento ogni giorno, chiedendo come stanno e se hanno da chiedermi qualsiasi cosa a causa di questo dramma che si sta vivendo da oramai troppi giorni) mi sento ormai in dovere di informare che la situazione reale nella nostra Città è la seguente: 17 casi totali di positività al Covid-19”.

“Con i “medici di famiglia” mi sento molto spesso anche per il tramite di miei collaboratori e ad oggi abbiamo numerosi pazienti a Carovigno che sono scoperti con il proprio medico di base in quanto, purtroppo, due medici si trovano in isolamento domiciliare e un medico è ricoverato all’ospedale “Perrino”. Di questo abbiamo prontamente informato l’Asl di Br”.

“Fino ad ora ho adottato una serie di provvedimenti per il mio territorio che sono stati precursori su tutta la Provincia. Ho chiesto al Prefetto e al Presidente della Regione l’adozione di altre misure in quanto non rientranti nei miei poteri. Personalmente non nascondo niente a nessuno ma comunicare ufficialmente quando di ufficiale non c’è niente è diventato oltre che difficile soprattutto assurdo”.

Rizzo, San Pietro Vernotico

In difficoltà da questo punto di vista anche il sindaco di San Pietro Vernotico Pasquale Rizzo che in un video, ieri, ha spiegato la situazione sul territorio sampietrano. Da fonti ufficiose sono due i positivi a San Pietro, da fonti ufficiai uno.

“Devo dire ai miei concittadini che dal 18 di marzo non ho più notizie da parte dell’autorità sanitaria superiori alla mia. I sindaci della provincia di Brindisi, e non so se i sindaci di tutta la Puglia, non ricevono più notizie. Quindi noi siamo gli uffici territorialmente più vicini ai cittadini, siamo autorità sanitarie locali, ma non siamo posti nelle condizioni di poter meglio operare all’interno della nostra comunità”.

Rizzo pone anche il problema legato alle forze dell’ordine: se dovessero essere chiamate per intervenire in qualche abitazione il primo cittadino non è in grado di fornire informazioni su eventuali casi di positività nella famiglia in cui viene richiesto l’intervento.

sindaco san pietro pasquale rizzo-2

“Il mio non è un atto di accusa nei confronti di chi opera sul campo, il mio è un atto di accusa rispetto a chi dovrebbe garantire a noi sindaci la conoscenza dei dati. Così come le mail vengono mandate a casa delle persone che vengono mandate in isolamento obbligatorio per qualsivoglia ragione, quegli stessi dati in via informatica devono essere mandati ai sindaci”.

In riferimento a questo silenzio anche Rizzo invita a rimanere in casa il più possibile: “A maggior ragione dovete restare in casa. Vi sono ragioni ulteriori affinché ciascuno di voi esca solo ed esclusivamente per le ipotesi previste dalla legge e anzi cerchi pure di organizzarsi per uscire il meno possibile, perché è possibile che la persona che sta accanto a voi sia un’asintomatica o che magari non sia ancora stata raggiunta da una situazione che lo pone in isolamento obbligatorio. Quindi io non posso effettuare quell’attività di controllo che la legge demanda al sindaco in quanto autorità sanitaria locale. Solo il nostro comportamento e consapevole e responsabile può tutelare questa comunità”.

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