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Venerdì, 26 Aprile 2024
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D'Errico: "Ecco i conti da pagare lasciati dagli altri ai brindisini"

Un commento di forte denuncia dell'assessore al Bilancio, e la strada scelta per evitare che siano i brindisini a pagare. "Tanta polvere sotto al tappeto"

BRINDISI - Dopo l'approvazione del bilancio di previsione e del piano triennale delle opere, l'assessore al Bilancio del Comune di Brindisi, Cristiano D'Errico, ha scritto e trasmesso un commento in cui si sottolinea e si riepiloga la condizione delle finanze pubbliche, con tutto ciò che l'attuale amministrazione civica ha scoperto, le falle che ha trovato, i gravi problemi lasciati in eredità dalle passate gestioni. Un rapporto ai cittadini ai quali lo stesso D'Errico spiega quale strada sia stata scelta per risanare la situazione e fare in modo che i conti lasciati inevasi delle precedenti amministrazioni non siano pagati dai brindisini. Ecco il testo integrale del commento dell'assessore D'Errico. 

"La costruzione del primo bilancio di previsione di questa amministrazione, approvato dal Consiglio Comunale, non è stata propriamente una passeggiata. Avremmo potuto, come amministrazione, portare il bilancio in consiglio senza incorrere nel warning, avvertimento, del Prefetto, e quindi nei termini previsti dalla normativa, solo se avessimo avuto un sistema informativo contabile capace di restituire informazioni e dati puntuali ed incontrovertibili. Invece, i dati o mancavano, o erano incompleti o peggio ancora non erano attendibili.

La situazione trovata dalla nuova giunta

Eredità pesante della discontinuità politica, dell’incapacità di governare processi sulla base di obiettivi condivisi e rivolti al bene comune.  E lo testimoniano le circa 13.000 fatture “falsamente” inevase; i 500 atti di liquidazione pendenti; i residui attivi che a settembre 2018, quando abbiamo iniziato ad alzare i tappeti, ammontavano a circa 139 milioni, mentre oggi ammontano a circa 104 milioni e ne sono stati cancellati oltre 5,6 milioni; lo testimoniano i residui passivi che ammontavano a 69 milioni ed oggi ammontano a 24 milioni e ne sono stati cancellati quasi 14 milioni.

Questa amministrazione aveva di fronte a sé tre possibili soluzioni: tagliare le spese in modo lineare e senza nessuna considerazione politica, per il sociale in modo drastico ed iniquo, liquidare le partecipate mandando a casa un bel po’ di persone e con loro le loro famiglie oppure, la terza, vendere i “gioielli di famiglia”. La leva tributaria, come quarta opzione, era preclusa sia perché la pressione tributaria è già troppo elevata sia perché non è giusto socializzare la cattiva gestione del passato sui cittadini.

La decisione di vendere alcuni beni comunali

Quindi l’amministrazione ha scelto di mettere sul mercato gran parte del proprio patrimonio immobiliare, i “gioielli di famiglia”. Nel settore dei servizi sociali, invece, si è inteso cambiare alcuni paradigmi del sostegno alle famiglie e soprattutto nei confronti dei minori. E rispetto a questi ultimi l’amministrazione ha scelto di favorire il rientro nella famiglia di origine ovvero forme di affidamento in altre famiglie convinti che il disagio sociale dei minori possa essere superato nella famiglia piuttosto che nelle strutture deputate, sebbene attrezzate e strutturate

Ogni spesa sostenuta dal Comune, proprio perché finanziata con le tasse versate dai cittadini è stata analizzata scrupolosamente e, se non necessaria, eliminata o ridotta. Molto ancora dovrà essere fatto. Ho un solo cruccio: non essere riuscito ad effettuare in modo compiuto quel percorso che avrebbe permesso la costruzione di un bilancio partecipato, strumento per la partecipazione dei cittadini alla politica pubblica di Brindisi e cioè alla previsione di spesa ed agli investimenti pianificati dall’amministrazione.

Il problema della struttura comunale

Sarebbe stato opportuno praticare un percorso di dialogo fitto con le parti sociali per costruire un forte legame tra cittadinanza ed amministrazione, ma anche tra cittadini e loro organizzazioni sociali. Per riavvicinare le persone e l’elettorato alla politica ed al governo della nostra città. Ma come scritto non abbiamo trovato le condizioni ideali e tempi idonei per aprire la macchina amministrativa alla partecipazione diretta e collaborativa.

E la mancanza di condizioni ideali porta con sé un ulteriore difficoltà per l’amministrazione comunale ossia la necessità di monitorare costantemente l’andamento del bilancio; nella consapevolezza di non poter riposare su un risultato conseguito e consolidato e di dover verificare e confrontare costantemente l’andamento dei conti con quello che è stato preventivato, praticando chiarezza e trasparenza nella consapevolezza che solo attraverso un efficientamento della struttura, della macchina comunale, si possa migliorare il rapporto con la città. L’approvazione di questo bilancio preventivo è solo il punto di partenza, importantissimo sicuramente; ma c’è ancora molto da fare anche in termini di partecipazione e condivisione." (Cristiano D’Errico - Assessore al Bilancio del Comune di Brindisi)

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