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Alimentazione

Pesche: proprietà e benefici

Simbolo di lunga vita e immortalità, la pesca è un frutto gustoso e profumato, ricco di vitamina C che rinfresca e disseta. Scopriamola meglio

Il suo nome scientifico è Prunus persica e da già 5000 anni viene coltivato in Cina, essendo considerato simbolo di lunga vita e immortalità. È un albero che può arrivare all’altezza di cinque metri, resistente alle temperature di – 18° e sin oltre i 40 °C. In Italia a seconda della zona e della varietà la loro raccolta avviene da maggio a settembre.

Vi sono principalmente tre tipi di pesche:

  • la pesca comune dalla polpa gialla o bianca con una pelle sottile e vellutata in superficie,
  • la pesca nettarina o noce con consistenza soda e con buccia liscia,
  • le percoche che si distinguono per la polpa più consistente, apprezzate dall’industria alimentare conserviera per la loro proprietà di durare a lungo nel tempo.

Inoltre le pesche sono state selezionate nel tempo in una vasta varietà di tipologie a seconda dell’ambiente, per meglio adattarsi al clima in cui crescono. Vengono distinte anche a seconda della facilità della polpa di staccarsi dalla nocciola (dette spiccagnole) e quelle che restano aderenti (dette duracine).

Una pesca attualmente tornata in alto consumo è la saturnina, coltivata principalmente in Sicilia, il suo nome ci fa intuire la forma schiacciata come gli anelli del pianeta Saturno e si presenta con polpa bianca e venature rosse, molto gustosa e profumata.

Proprietà e benefici della pesca

La pesca è ricca di acqua sino al 90% e quindi viene utilizzata come rinfrescante, dissetante e ha persino proprietà diuretiche e leggermente lassative utili contro stitichezza, calcoli renali e cellulite.

Questo frutto è nutriente e ricco di sostanze benefiche, ma avendo comunque un basso potere calorico viene utilizzato nelle diete dimagranti. La pesca contiene sali minerali in quantità, primo tra tutti potassio, poi fosforo, calcio, magnesio e anche ferro. Tutti questi sali sono ottimi in estate visto l’aumento naturale della sudorazione e la conseguente perdita degli stessi; in particolare il potassio oltre ad essere ricostituente è un tonificante che aiuta le funzionalità del sistema nervoso e del battito cardiaco.

Un importante elemento presente è lo iodio, soprattutto in quelle a pasta bianca; lo iodio viene in aiuto alle funzionalità della tiroide ed è quindi indicato per ipotiroidismo. Esso permette una maggior produzione di ormoni tiroidei che accelerano il funzionamento di tutti gli apparati, compreso il fegato, tanto che la pesca a pasta bianca viene utilizzata proprio nei casi clinici in cui serve un drenaggio e un sostegno a tale organo.

Tra le vitamine, è ricca in vitamina C sino a coprire, con una sola pesca, il fabbisogno giornaliero del 15%. La vitamina C è utile per rinforzare il sistema immunitario, fortificare le ossa ed inoltre insieme alla presenza del ferro che troviamo nella pesca abbiamo una sinergia veicolata dalla vitamina C per migliorare l’assorbimento  di questo prezioso minerale.

Le pesche contengono il precursore della vitamina A (chiamato beta-carotene) che nel nostro organismo si trasforma conseguentemente in vitamina A e svolge molteplici funzioni contro gli agenti inquinanti, purifica e aiuta le ossa, i denti e la pelle. Le vitamine A e C sono anche potenti antiossidanti per combattere i radicali liberi. Contiene ancora le vitamine B, K ed E che completano il quadro con le loro proprietà ricostituenti e mineralizzanti. L’unica avvertenza per il consumo di pesche riguarda le diete per diabetici (causa ricchezza di zuccheri) che ne escludono la tipologia a pasta gialla essendo più ricche in zuccheri.

Una ricetta con le pesche

Preparazione pesche sciroppate: prendere tante pesche quante ne vogliamo mettere via sottovetro.

Ne servono di quelle spiccagnole cioè che il nocciolo si stacca dalla polpa visto che così si facilita la preparazione di tagliarle a pezzi o a quarti. Si lavano vasi dalla capienza di 0,5 o 1 kg  e si sterilizzano. Un modo è di passare i vasi aperti nel forno a 180 ° per 10 minuti con anche i tappi che devono essere quelli appositi per marmellate resistenti al calore.

Una volta raffreddati si inseriscono le pesche tagliate a pezzi e ben pigiate cercando di riempire il più possibile gli spazi. Una volta arrivati al colmo del vaso si versano alcuni cucchiai di zucchero di canna  o malto e si chiude bene bene il coperchio. Immergere i vasi chiusi in una pentola piena di acqua e far bollire per almeno 40 minuti.

Prendere via i vasi ancora caldi e metterli a testa sotto in modo che formino il sottovuoto. Con questa preparazione le pesche potranno essere conservate per più di un anno.

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