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A cura di Blog Collettivo

Ospitiamo in questo Blog opinioni di alcuni cittadini Brindisini

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Arriva l'estate: il balzello è servito. In cambio di nulla

Un concetto che mi ha sempre convinto è quello che i servizi pubblici si pagano. Duro da far accettare al Sud soprattutto perché qui quasi tutte le maggioranze che hanno retto le amministrazioni locali hanno fondato il proprio consenso elettorale sul concetto opposto

Un concetto che mi ha sempre convinto è quello che i servizi pubblici si pagano. Duro da far accettare al Sud soprattutto perché qui quasi tutte le maggioranze che hanno retto le amministrazioni locali hanno fondato il proprio consenso elettorale sul concetto opposto: i servizi non si pagano, ma tu mi voti. Come è andata a finire lo sappiamo tutti: i Comuni sono senza soldi e nessuno può più permettersi il lusso di non considerare l’evasione delle tasse e delle imposte locali.

Ma il principio che il cittadino deve contribuire al bene comune non è ancora stato assimilato. Soprattutto per due ragioni: perché le amministrazioni locali nella maggior parte dei casi continuano ad essere cattive maestre; perché la qualità dei servizi è scadente, improntata all’inefficienza, e ciò conferma in chi non ha mai pagato o paga malvolentieri l’idea che i soldi chiesti per i servizi sono un furto. Insomma, al bene comune contribuiscono poco anche gli amministratori.

Piccola premessa per andare al dunque: i balzelli che piovono su turisti e residenti in estate, proprio quando l’azione delle amministrazioni pubbliche dovrebbe essere  improntata alla pratica del miglioramento dell’immagine di un territorio, per consolidare una delle  poche risorse su cui queste zone devono costruire parte del proprio futuro: il turismo. Viene sfoderato un atteggiamento vessatorio che da settembre viene poi riposto in deposito. Pattuglie di vigili urbani con autovelox, parcheggi a pagamento che spuntano come funghi, con tariffe che neppure a Forte dei Marmi, prezzi dei gelati ritoccati a penna sulle tabelle fornite dalla aziende, tutto compresso nello spazio di due mesi perché la destagionalizzazione del turismo è solo un termine con cui sindaci, assessori e molti imprenditori del settore fanno solo i gargarismi.

Vista mare con massi-2Ciò che il turista medio vede sulla nostra costa, ad esempio, sono i massi fatti disporre dal sindaco di Carovigno  presso Santa Sabina per impedire che le auto parcheggino sul terreno demaniale o poco distante dallo stesso. Sarebbe bastato fare le multe, in questo caso, o fare aree di sosta attrezzate a costi equi o addirittura gratuite. Anche perché uno si chiede come mai nella stessa zona non abbiano messo i massi quando in tanti hanno costruito ville e villette a ridosso del demanio, altro che a trecento metri dal mare. A Specchiolla, stesso Comune, le aree di sosta ci sono, aumentano ogni anno, si paga e non c’è più un posto dove si possa lasciare l’auto senza rischiare la multa. Un eccesso. Anche considerando che poi spiagge libere non ce ne sono più, praticamente, e bisogna pagare anche per fare il bagno.

Il turista vede anche le colonnine del parcheggio a pagamento inaugurato a Campo di Mare, e pensa: devo stare qui tutto il giorno al mare con la centrale di Cerano a due passi, e devo dare anche 5 euro al Comune di San Pietro Vernotico? Ma va. Tanto più che sulla costa di Ostuni, tornando a nord di Brindisi, recentemente a Torre Pozzella l’amministrazione comunale ha ripristinato la sosta gratuita nei parcheggi comunali, e da lì Cerano non si vede. Politiche schizofreniche, prive di coordinamento e coerenza. Cosa volete che ci capisca un turista tedesco, francese o inglese di questi “salti” di atteggiamento a distanza di pochi chilometri? Non ci capiamo nulla e ci arrabbiamo anche noi, al cospetto di parcheggiatori improbabili e richieste esose.

Ma poi, cosa si riceve in cambio? Puliscono per caso le spiagge libere almeno una volta a settimana? C’è il servizio di salvataggio sulle spiagge libere? C’è la vigilanza contro i ladri che spaccano un finestrino per rovinarti definitivamente quei quattro giorni di ferie che ti ritrovi? No. Ci sono solo i vigili che ti fanno le multe. Come abbiamo constatato la scorsa estate a San Gregorio, marina di Patù, dove campeggiava un manifesto del comitato dei villeggianti (a cosa sono costretti i turisti nel Salento) in cui si denunciavano i quasi 1900 verbali piovuti sulle loro teste nel solo mese di agosto. Per forza. Il Comune aveva messo strisce blu ovunque, e macchinette in ogni dove. Poi a Patù nessuno si era accorto dei rifiuti pericolosi sotterrati nelle campagne tra la cittadina e il mare, come nessuno si  era accorto di quelli sepolti tra gli uliveti  di Mesagne, San Vito dei Normanni e Francavilla Fontana.

Fare cassa con la gente in vacanza senza dare nulla in cambio (il mare il sole e il vento? Diciamo pure il mare, il sole e l’amianto) è una politica fallimentare. Non si salvano così le finanze comunali. Non si deve andare a caccia di turisti, ma di inquinatori, abusivi, ladri, autori di danneggiamenti del patrimonio ambientale. I sindaci devono mostrare i muscoli su questo fronte e difendere davvero il bene comune, per farne un punto centrale dello sviluppo. Qualcuno pensa che si possa andare avanti a fritture miste, pizziche e sagre, sempre la stessa solfa da un’eternità? Fatene un paio di meno ma offrite spiagge pulite e sicure, accoglienza con servizi veri ed efficienti. Poi potrete chiedere anche 2 euro. Ma non di più.

Per essere ancora più chiari: generalmente in Grecia un ombrellone e due lettini costano dai sei agli otto euro tutto il giorno, non si paga l’accesso in spiaggia e neppure il parcheggio. E se sei cliente del bar o del ristorante che gestisce anche quel tratto di spiaggia, non ti chiedono neppure i soldi per l’ombrellone. Visto che ora ci sono i voli lowcost, e andare da Milano a Corfù, Lefkada eccetera costa davvero poco, perché la gente dovrebbe venire a Santa Sabina o a Campo di Mare? Fate voi.

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