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A cura di Blog Collettivo

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Articolo 18: se vuole, D’Alema sa dire cose di sinistra

E finalmente D’Alema ha detto qualcosa di sinistra (domenica scorsa a “che tempo che fa”). Povero Nanni Moretti, ha dovuto aspettare troppi anni per una risposta al suo disperato grido di dolore. Ritornare a riscoprire i valori che sono al tempo stesso alla base ed il risultato degli studi di Carlo Marx. Ma c’era il bisogno che il capitalismo, nella sua declinazione finanziaria-delinquenziale, fallisse per perché si riscoprisse il valore delle intuizioni del prolifico filosofo di Treviri? Mi sembra una bella intuizione quella di D’Alema; un po’ tardiva in verità.

E finalmente D’Alema ha detto qualcosa di sinistra (domenica scorsa a “che tempo che fa”). Povero Nanni Moretti, ha dovuto aspettare troppi anni per una risposta al suo disperato grido di dolore. Ritornare a riscoprire i valori che sono al tempo stesso alla base ed il risultato degli studi di Carlo Marx. Ma c’era il bisogno che il capitalismo, nella sua declinazione finanziaria-delinquenziale, fallisse per perché si riscoprisse il valore delle intuizioni del prolifico filosofo di Treviri? Mi sembra una bella intuizione quella di D’Alema; un po’ tardiva in verità.

Coraggiosa, se si considera che il Papa è in questi giorni a Cuba, sentenziando preventivamente che l’ideologia  marxista è morta. A tal proposito inviterei il Papa a vedere, o rivedere, l’esilarante film di qualche anno fa, il Pap’occhio di Renzo Arbore, nella scena del Giudizio Universale, con una splendida interpretazione di Roberto Benigni (lo potete rivedere su Youtube). È vero il marxismo non è sopravvissuto; ma del marxismo sopravvivono i valori. Ma appena terminato l’annuncio della sua riscoperta, D’Alema si produce in un bel testacoda: i partiti non aderiscono agli scioperi ma svolgono la propria attività e funzione nel Parlamento.

E quindi ancor una volta in bilico sul filo cercando di non cadere nella rete della sinistra, dove sicuramente è collocata la CGIL. Aderire ad uno sciopero, che si ritiene giusto nelle motivazioni, non è atto populistico ma un atto dovuto per chi è di sinistra (anche per chi non lo è) e si sente tale, riconoscendosi nei valori del “socialismo cristiano”; richiamato dallo stesso D’Alema. Allo sciopero bisognerebbe aderire non per sbandierare il simbolo del partito ma per far “sventolare” i valori di una sinistra che deve riacquistare e riconquistare il suo ruolo politico. Coraggio Massimo ….. e coerenza

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