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Giovedì, 28 Marzo 2024
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A cura di Blog Collettivo

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Traffico aereo e movimento turistico in Puglia: due realtà a confronto

Riesce difficile non valutare positivamente l'impegno delle compagnie aeree 'low cost' , Ryanair in particolare , per aver favorito in pochi anni, pur in una logica di massimo profitto e con il sostegno di contributi pubblici regionali

Riesce difficile non valutare positivamente l'impegno delle compagnie aeree 'low cost' , Ryanair in particolare , per aver favorito in pochi anni, pur in una logica di massimo profitto e con il sostegno di contributi pubblici regionali, la crescita in maniera esponenziale del traffico aereo passeggeri da e per la Puglia, praticando basse tariffe, tali da rendere più economico e rapido trasferirsi, in non pochi casi, verso lontane mete europee che giungere a destinazione in quelle città italiane non servite da voli 'low cost'. 

Le cifre parlano chiaro: nei primi sei mesi del 2016 i passeggeri (arrivi più partenze ) negli aeroporti di Bari e Brindisi, secondo quanto riferito dalla società di gestione Aeroporti di Puglia, sono stati complessivamente  3.043.174, ossia il +7,9% rispetto allo stesso periodo del precedente anno, segnando un incremento più sensibile, come costantemente avviene da tempo, per i passeggeri di linea internazionale  (+12,7%), passati dai 712.873 del 2015 agli 803.230 di quest'anno.

Da tali dati è facile dedurre come sul piano della formazione di una comune coscienza europea, a partire dal basso attraverso la conoscenza di realtà distanti e l'avvio di relazioni interpersonali tra popolazioni diverse, risulta maggiore il contributo apportato dalle compagnie aeree 'low cost' rispetto ai tanti discorsi politici saturi di retorica inconcludente sulla necessità di realizzare l'Europa dei popoli. Di fronte alla visibile decadenza del sentimento europeo, che si va diffondendo, conseguenza dell'estraneità dei cittadini alla UE, vista solo come istituzione dove prevalgono gli interessi delle banche e della finanza o le regole tecnocratiche, l'intensificarsi del movimento passeggeri tra i vari popoli europei aderenti alla UE è risultato di grande rilevanza, che fa ben sperare.

Il viaggio, se non si limita ad una fugace visita delle località prescelte, richiede attenzione, approfondimento della storia e geografia, degli usi e costumi dei paesi oggetto di mete turistiche, e favorisce nei visitatori lo sviluppo dello spirito critico necessario per una migliore comprensione delle nuove realtà messe a confronto con quelle  di provenienza. 

Di recente ho avuto occasione di visitare per alcuni giorni parte dell'Olanda, che non conoscevo, utilizzando un volo diretto Brindisi-Eindhoven, la città sede della multinazionale Philips, da dove ho proseguito in treno per L'Aia (den Haag) e Rotterdam.  Mi hanno colpito delle due metropoli l'ampiezza delle aree a verde pubblico, la magnificenza dei parchi, penetranti nel cuore degli abitati, lo sviluppo delle piste ciclabili, essendo la bicicletta il veicolo più diffuso e, soprattutto, per quanto riguarda Rotterdam, le soluzioni innovative ricercate in ambito urbanistico ed architettonico.

In quella realtà " i disastri della guerra si sono trasformati in un'occasione per pensare nuovi criteri urbanistici e per coniugare qualità della vita con traffico portuale" ( Olanda, guida del TCI ). E' stato un vero piacere per gli occhi visitarla, lo stesso provato a Berlino, altra metropoli divenuta un cumulo di macerie dopo la guerra e risorta poi prodigiosamente.

 L'opposto si è verificato da noi, dove l'espansione delle città nel dopoguerra si è sviluppata a 'macchia d'olio' lungo le periferie ed in assenza di verde pubblico, determinando l' assedio e congestione dei centri storici a struttura medievale od al massimo otto-novecentesca, inadeguati a sopportare volumi di traffico crescenti od a consentire il tracciato di piste ciclabili. Nel clima concitato dell'epoca molto scalpore suscitò il film di Francesco Rosi, "Le mani sulla città" (1963), con il quale il grande regista denunciava con forza il clima di corruzione allora imperante, l'intreccio tra malaffare e politica, la speculazione edilizia dilagante.  Risultato di quella politica di cementificazione sconsiderata, intesa allo sfruttamento intensivo dei suoli, per premiare la rendita edilizia o per alimentare il clientelismo con costruzioni abusive dilagate lungo le coste, fu l'abbandono delle parti antiche degli abitati, lasciate al degrado, sia per promuovere il trasferimento dei residenti nelle nuove costruzioni, sorte a distanza, sia per disinteresse, in quanto nel periodo in cui le amministrazioni comunali erano dominate dalla DC, specie nel mezzogiorno, non certo prioritari erano i programmi di risanamento dei centri storici, abitati da povera gente, che votava abitualmente PCI, il partito di "quelli che mangiavano i bambini"! 

A dare un'idea di come le due città olandesi visitate vivano nel  presente e siano proiettate nel futuro, è l'alta considerazione in cui è tenuta l'arte contemporanea: oltre alle avveniristiche costruzioni ed alla sperimentazione di nuove forme (le case cubiche...), lungo le strade principali, nelle piazze e nei parchi sono disseminate scultore di giovani artisti, mentre i musei, noti per la cura e ricchezza delle opere esposte, sono anche luoghi di incontro per proporre e commentare le mostre a rotazione di artisti non ancora affermati. Non potendo esibire altrettanta vivacità in campo artistico, in quanto ben limitate sono le opere degne di menzione nel settore urbanistico ed architettonico proposte alla pubblica fruizione negli ultimi decenni, il nostro paese dovrebbe manifestare maggiore impegno nella salvaguardia e valorizzazione dell'immenso patrimonio culturale ed artistico ereditato dal passato, chiese, monumenti, musei, aree archeologiche, antiche dimore, biblioteche, etc, per evitare interventi tardivi ed irreparabili: emblematiche , a riguardo, sono  le vicende di Pompei.

Per restare nella nostra regione, la Puglia, solo di recente si è scoperta l'importanza dei centri storici ("le città vecchie"), dando inizio a programmi di riassetto e riqualificazione, quando si è visto il flusso crescente dei turisti dirigersi prevalentemente verso i luoghi più intimi e nascosti degli abitati pugliesi, dove sono custodite le memorie storiche, le cattedrali romaniche o barocche si ergono solenni, dove sono ubicati i castelli, gli antichi conventi ed abitazioni e dove "un intrico di strade, stradine e vicoli esaltano un valore ambientale molto caratterizzato" e di rara bellezza. 

   Nel viaggio di andata, era seduto accanto a me un signore olandese, che aveva trascorso una vacanza nel brindisino e che sfogliava soddisfatto ed estasiato delle foto che riprendevano alcuni angoli suggestivi di Cisternino ed Ostuni, splendenti nella luce riflessa dalle bianche pareti, mentre al ritorno avevo come vicina di posto una giovane di Villa Castelli, che  risiede e lavora ad Amsterdam e che tornava in visita dai parenti. 

A lei ho domandato di quali elementi dei luoghi di origine avvertiva maggiormente la mancanza, vivendo all'estero e lei mi ha risposto: il sole, la dolcezza del clima, i piatti tipici pugliesi, l'acqua cristallina dei due mari che bagnano il Salento

  Natura e storia, arte e peculiarità dei luoghi, tradizioni locali e sapori della cucina tipica : ecco, i fattori basilari, che spiegano, nonostante ritardi e carenze nella protezione dell'ambiente e forti limiti nello sviluppo urbanistico sopra evidenziati, la grande attrattiva che esercita la Puglia sui turisti nazionali ed esteri, come documentato dall'incremento del traffico aereo e non solo, diretto verso la nostra regione.  Maggiore attenzione e cura dovrebbe, ancora, rivolgersi nei confronti del paesaggio agrario, popolato da milioni di alberi di olivo, in buona parte secolari, dalle caratteristiche strutture contorte e dalle chiome sempreverdi, ciascuno dei quali ha una lunga storia da raccontare, che danno un'impronta inconfondibile al territorio pugliese e rappresentano un importante elemento di richiamo turistico.

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