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Venerdì, 19 Aprile 2024
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A cura di Blog Collettivo

Ospitiamo in questo Blog opinioni di alcuni cittadini Brindisini

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Per qualcuno è già iniziato il "dopo Nichi", e nei sondaggi c'è anche il nome di Di Paola

Tutto dipenderà da questo benedetto federalismo che il Nord di Bossi vede come il toccasana di tutti i guai del Paese, altrimenti a primavera si andrà alle urne per rieleggere il Parlamento della Repubblica. Ci sarà tempo e luogo per analizzare in che modo questo appuntamento riguarderà la provincia di Brindisi, quali riconferme sono scontate e quali le possibilità di ricambio, fermo restando la constatazione, ahinoi amara, che non si intravede all’orizzonte, a destra, al centro o alla sinistra, nessuna possibilità che nostri rappresentanti possano svolgere ruoli di primo piano nel panorama nazionale della politica. Di ciò parleremo a tempo debito.

Tutto dipenderà da questo benedetto federalismo che il Nord di Bossi vede come il toccasana di tutti i guai del Paese, altrimenti a primavera si andrà alle urne per rieleggere il Parlamento della Repubblica. Ci sarà tempo e luogo per analizzare in che modo questo appuntamento riguarderà la provincia di Brindisi, quali riconferme sono scontate e quali le possibilità di ricambio, fermo restando la constatazione, ahinoi amara, che non si intravede all’orizzonte, a destra, al centro o alla sinistra, nessuna possibilità che nostri rappresentanti possano svolgere ruoli di primo piano nel panorama nazionale della politica. Di ciò parleremo a tempo debito.

E’ iniziata invece, proprio nella prospettiva del voto politico a primavera, la corsa alla successione di Nichi Vendola che, comunque vadano le cose, che sia il candidato premier della sinistra, o che sia candidato della Sel, è destinato a trasferirsi al Parlamento nazionale per il ruolo politico che ormai ricopre. Un leader di tale portata, destinato male che vada a riportare sui banchi del Parlamento quella sinistra-sinistra sfrattata alle elezioni del 2008, non può restare a fare il governatore della Puglia. Non glielo consentirebbe non solo la mole di impegni che gravano su un segretario nazionale di un partito che, secondo le previsioni, marcerebbe dal 6 all’8%, e quindi disporrebbe di un paio di decine di parlamentari (tutto dipende, secondo l’attuale legge elettorale, dal risultato di schieramento), ma anche dai problemi che gli sarebbe posti dagli attuali partner di governo regionale, Pd in testa, che non potrebbero mai accettare una situazione così politicamente anomala.

E sono già cominciati i sondaggi. Non è un mistero per nessuno che il sindaco di Bari, Michele Emiliano, un pd in sofferenza a giorni alterni, abbia da tempo posto la sua candidatura arrivando anche a dichiarare che in caso di primarie lui avrebbe votato e fatto votare Nichi Vendola. Chiamalo fesso! Ma nel Pd la sua candidatura non è affatto scontata. I dati elettorali, anche quelli delle ultime regionali, dicono chiaramente che senza alleanze non si vince. Se Vendola l’anno scorso, pur prendendo meno voti dell’altra volta, ha prevalso su Palese è perché al centro l’Udc e la Poli Bortone non si sono schierati con il candidato del Popolo della Libertà. Si è certi che in caso di voto anticipato per le regionali resteranno sempre tre poli a contendersi la vittoria? Ed Emiliano candidato può ottenere il consenso dei vari Casini e Fini, al quale il sindaco di Bari non a caso ha conferito la cittadinanza onoraria?  Chimera, solo illusione.

Se a sinistra non si ride, a destra non sanno proprio che pesci prendere. Palese è improponibile, si potrebbe tentare ciò che non è riuscito lo scorso anno, cioè l’accordo con la Poli Bortone, ma occorre considerare che il centrodestra che ha seguito Fini in Futuro e Libertà è una bella fetta e comprende nomi di grande spessore, da Divella e Tatarella. Basterebbe un semplice accordo con la Poli Bortone (ammesso che Fitto fosse oggi d’accordo) ad annullare il peso elettorale dei finiani in Puglia?

Ed ecco che da qualche parte si sta pensando a sondare la popolarità di qualche altro candidato sul quale potrebbe convergere schieramenti molto più ampi, che vadano oltre quelli che si possono prevedere intorno al Pd o al Popolo della Libertà, o come diavolo si chiamerà tra qualche settimana. In centro a Brindisi si aggirava un giovanotto di bella presenza che intervistava i passanti chiedendo loro se conoscessero Domenico Di Paola, l’amministratore unico di Aeroporti di Puglia, come lo giudicavano come manager e come professionista, se lo ritenevano persona onesta, se lo vedevano bene come candidato alla presidenza della giunta regionale in alternativa ad Emiliano, Vendola e Tatarella. Azzardare una domanda a chi per mestiere le domande le fa, è sempre impresa inutile e non si è potuto quindi sapere se il sondaggio era stato commissionato da sinistra, da destra o dal centro, meno che mai da quale partito. Che in Puglia il partito delle elezioni anticipate è ben più ampio di quello che potrebbe apparire, è cosa scontata.

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