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Venerdì, 29 Marzo 2024
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A cura di Blog Collettivo

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Rischio e incertezza dei mercati, come affrontarli

Le rilevanti oscillazioni dei mercati azionari e obbligazionari delle ultime settimane a seguito dei problemi di solvibilità dello Stato greco prima e ai timori di un contagio europeo poi, sono state ampiamente raccontate dai media anche attraverso titoli accattivanti, che spesso purtroppo utilizzano termini quali “rischio” ed “incertezza” come sinonimi che descrivono concetti equivalenti. In realtà, il rischio è la parte quantificabile dell’incertezza. Il rischio si può misurare, anche se tenendo presente i limiti dei modelli probabilistici di quantificazione. L’incertezza, invece, non è misurabile ed è tra le cause delle forti perdite realizzate nei giorni scorsi in borsa, insieme con le strategie speculative di alcuni investitori istituzionali.

Le rilevanti oscillazioni dei mercati azionari e obbligazionari delle ultime settimane a seguito dei problemi di solvibilità dello Stato greco prima e ai timori di un contagio europeo poi, sono state ampiamente raccontate dai media anche attraverso titoli accattivanti, che spesso purtroppo utilizzano termini quali “rischio” ed “incertezza” come sinonimi che descrivono concetti equivalenti. In realtà, il rischio è la parte quantificabile dell’incertezza. Il rischio si può misurare, anche se tenendo presente i limiti dei modelli probabilistici di quantificazione. L’incertezza, invece, non è misurabile ed è tra le cause delle forti perdite realizzate nei giorni scorsi in borsa, insieme con le strategie speculative di alcuni investitori istituzionali.

Quando l’incertezza si insinua tra gli operatori dei mercati finanziari, molti di questi preferiscono vendere i titoli azionari e/o obbligazionari più rischiosi e comprare titoli ritenuti più affidabili. In pratica, si comprano Bund tedeschi o titoli di Stato americani. Ecco perché nelle settimane scorse i rendimenti dei Bund scendevano e scendeva anche l’euro. La confusione tra rischio e incertezza produce come risultato che agli occhi dei risparmiatori i mercati finanziari appaiono sempre di più come dei casinò interconnessi globalmente, le cui puntate si giocano allo sportello della banca o comodamente da casa attraverso una piattaforma on-line.

L’associazione tra investimento del risparmio e gioco d’azzardo si ritrova tra l’altro nell’immaginario collettivo in espressioni come “giocare in borsa”. Se per gli amanti della scommessa quest’idea di una lotteria globalizzata può risultare attraente, determina purtroppo per la stragrande maggioranza dei risparmiatori una condizione di frustrazione nel momento in cui si deve decidere in merito all’allocazione dei propri risparmi: per i più non sembrano esserci altre opzioni percorribili oltre a quella di proteggere il capitale accettando miseri rendimenti o giocare la propria puntata nel casinò globale.

Vi sono una serie di cause di un tale atteggiamento degli italiani nei confronti della gestione dei risparmi. In primo luogo, una ormai conclamata mancanza di cultura finanziaria che si traduce nell’incapacità di comprendere gli strumenti di impiego del risparmio e di districarsi nella selva ramificata dei prodotti proposti dagli intermediari finanziari. In secondo luogo, la perdita di fiducia che si è avuta per via dei numerosi crack avvenuti con l’ambigua incapacità di alcuni intermediari finanziari di raccomandare gli strumenti adeguati ai risparmiatori.

E’ ovvio che la seconda causa, cioè “il risparmio tradito”, per dirla con il titolo di un libro di Beppe Scienza, professore del Dipartimento di matematica dell’Università degli Studi di Torino, ha innescato un effetto di repulsione cronica nei confronti di quasi tutte le forme di investimento. Infine, un’ulteriore causa è la velocità con cui gli eventi nei luoghi più remoti del globo riescano ad essere incorporati nei prezzi delle attività finanziarie, influenzandone le oscillazioni, per cui occorre monitorare un numero crescente di variabili e di informazioni per evitare di subire perdite significative.

Nonostante le crisi più o meno gravi, che vi sono sempre state e si ripeteranno in futuro, l’investimento nei mercati finanziari può, al contrario di quanto non ci si aspetterebbe, fornire delle opportunità di crescita del risparmio se si è in grado di leggere ed interpretare le dinamiche e le variabili sottostanti con adeguati strumenti di controllo e misurazione dei rischi. I risparmiatori possono cogliere queste opportunità dedicando tempo ed energie allo studio degli elementi di base della finanza e ritagliandosi dei momenti destinati al monitoraggio e all’aggiustamento del proprio portafoglio.

Per accrescere la loro cultura finanziaria e difendersi dalla complessità dei mercati finanziari, i risparmiatori possono, inoltre, fare ricorso alla consulenza di professionisti, selezionandoli con cura e facendo molta attenzione ai conflitti di interesse sempre in agguato in questo campo. Delegare la gestione dei propri risparmi senza comunque accrescere la propria preparazione finanziaria resta, a mio avviso, un grave errore, che espone i risparmiatori al rischio di non distinguere subito i consigli professionali dai consigli interessati, ma di accorgersene troppo tardi durante i periodi di crisi, in cui gli allarmanti titoli dei giornali riportano alla memoria l’esistenza dei risparmi investiti.

*Consulente finanziario indipendente, associato NAFOP

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