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Giovedì, 28 Marzo 2024
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La svolta degli ulema del Marocco freno al radicalismo estremo

Quello che ha reso davvero forte lo Stato Islamico , sino ad ora, è stato il suo forte potere attrattivo verso tanti giovani musulmani scontenti della propria vita, in cerca di rivincita e disposti ad addossarsi l'etichetta di foreign fighters pur di mettere piede in quella che è una sorta di " terra promessa" del radicalismo

Quello che ha reso davvero forte lo Stato Islamico , sino ad ora, è stato il suo forte potere attrattivo verso tanti giovani musulmani  scontenti della propria vita, in cerca di rivincita e disposti ad addossarsi l’etichetta di foreign fighters pur di mettere piede in quella che è una sorta di “ terra promessa” del radicalismo. Questa sua forte propensione attrattiva ha costituito il suo vero punto di forza che si è  posto alle fondamenta per la creazione di un vero e proprio  Stato situato tra Siria ed  Iraq.

A  Raqqa e Mosul, le sue due città più rappresentative, l’Isis ha cercato quanto più possibile di rendere la vita dei suoi adepti migliore di quanto non lo fosse prima. Ad esempio, i prezzi degli alimentari sono stati sensibilmente abbassati rispetto alle altre zone siro-irachene ,  le strade erano ben tenute e pulite ed i miliziani hanno sempre ricevuto una lauta ricompensa.

Questo non deve farci dimenticare gli orrori compiuti in questi sciagurati anni dai miliziani del califfo nero, come quello dello sterminio progressivo dei cristiani e degli sciiti, l’uccisione sistematica degli omosessuali con metodi brutali, la riduzione in schiavitù di donne e bambini. Non vanno neanche dimenticate le rigide proibizioni imposte alla popolazione, come quella di  vietare agli uomini di radersi la barba, di fumare e bere alcolici.

A differenza dei talebani che avevano governato l'Afghanistan dal 1994 al 2002, l’Isis è riuscita  a costruire  nel cuore del Medio Oriente un punto di riferimento per tutti i fondamentalisti islamici, diventando una calamita attrattiva molto facile da raggiungere anche grazie al fatto che i confini turchi erano e sono abbastanza facili da oltrepassare.

consiglio degli ulema in marocco-2

Quando Al Baghdadi proclamò la nascita del Califfato, chiedendo a tutti i musulmani del mondo di giurare a lui fedeltà , non mise in pericolo solo il mondo intero a causa della sua minaccia. Ebbe modo di mettere in subbuglio tutta la comunità islamica globale che, va ricordato con estrema lucidità, è anch’ essa divisa e non omogenea. In tanti avevano  non solo preso le distanze dai suoi metodi criminali e terroristici, ma anche condannato senza se e senza ma l’ipotetica creazione di un nuovo Califfato.  

Per questo, anche nei confronti di chi interpreta la religione islamica nella maniera più estrema e integralista, la recente decisione degli ulema ( i “ dotti” islamici” ) del Marocco di non voler punire con la pena di morte chi decide di abbandonare la religione o di convertirsi potrebbe essere una svolta importantissima nei confronti di chi, con ogni mezzo, strumentalizza l’Islam per scopi criminali. Nello Stato abusivo di Al Baghdadi, infatti, chi rinnega la religione islamica viene , ancora oggi, barbaramente assassinato.

Quanto stabilito dal “ Consiglio superiore degli ulema, massima autorità religiosa del Marocco, potrebbe aprire uno squarcio di seria riflessione nei confronti di tutti i musulmani che sino ad oggi avevano vissuto una loro possibile conversione come un peccato da pagare con la propria vita.

E potrebbe anche quindi essere un ottimo antidoto alle nefandezze peggiori inculcate da tutti i gruppi fondamentalisti verso gli animi dei loro più giovani adepti. La decisione del consiglio, redatta in un documento durante una riunione che si è tenuta pochi giorni fa a Rabat, potrebbe anche essere l’inizio di una svolta epocale nei rapporti tra mondo arabo-musulmano ed  Occidente.

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