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Pronto il Def per un'Italia che cresce ancora al rallentatore

Il Consiglio dei Ministri ha fatto le ore piccole ieri sera. Solo alle 23.15, infatti, il premier Matteo Renzi è sceso il sala stampa insieme al ministro dell' economia Pier Carlo Padoan per illustrare i punti cardini del DEF (Documento di Economia e Finanze) del 2017

ROMA - Il Consiglio dei Ministri ha fatto le ore piccole ieri sera. Solo alle 23.15, infatti, il premier Matteo Renzi è sceso il sala stampa insieme al ministro dell’ economia Pier Carlo Padoan per illustrare i punti cardini del DEF (Documento di Economia e Finanze) del 2017. Secondo il governo, per il 2017 il Pil dell’ Italia sarà all’1%, il deficit si assesterà al 2,4 % e la crescita sarà dello 0,8%. Il debito sarà invece al 132, 2. 

Renzi ha rimarcato il fatto di come vi sia da considerare l’emergenza sisma quanto quella migranti, che sono eventi eccezionali e non sottoposti ad alcuna prevedibilità di spesa. Sui migranti il premier è stato molto critico con l’Europa, affermando che sulla loro questione essa è “gravemente in debito con l’Italia”, aggiungendo che “tutto quello che potrà essere speso sarà speso “per risolvere i problemi legati alla forte immigrazione a cui l’Italia è da tempo sottoposta”.

Gli interventi per il sisma, che sono al di fuori del patto di stabilità, saranno fatti tenendo conto delle esigenze dei sindaci e dei loro relativi comuni, ai quali verrà affidato il compito di gestire le risorse che metterà a disposizione il governo. Nel Def confermata la manovra dei cosiddetti “80” euro, il rinnovo dei contratti della pubblica amministrazione e la conferma completa dell’ecobonus. La pressione fiscale, sempre secondo Renzi, non salirà in alcun modo.

La manovra totale per il 2017 dovrebbe aggirarsi sui 25 miliardi di euro, cifra confermata anche dal ministro Padoan. Quello che ha fatto più scalpore, però, è stata la notizia del rilancio, da parte del presidente del Consiglio, del progetto di costruzione del ponte sullo stretto di Messina. Un’opera la cui spesa per la costruzione supera i 5 miliardi di euro, ma che “servirebbe a creare tanti nuovi posti di lavoro”.

Un’ idea che non ha mancato di scatenare polemiche ed accuse da parte delle opposizioni, che hanno accusato il premier di demagogia e di aver partorito un DEF pieno di trappole ed insidie. Ma il duello tra governo ed opposizione, lo ricordiamo ancora, è solo agli inizi. Si prevede un autunno infuocato prima del voto referendario del prossimo 4 dicembre.

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