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Proroga istanze Piano casa: approvata proposta di legge

In V Commissione del Consiglio Regionale. Il provvedimento fissa il nuovo termine al 31 dicembre 2019

La V Commissione del Consiglio Regionale della Puglia ha approvato oggi, a larghissima maggioranza, la proposta di legge presentata dai consiglieri Enzo Colonna, Fabiano Amati (primo firmatario), Donato Pentassuglia, Giuseppe Longo, Ruggiero Mennea e Sergio Blasi, finalizzata a prorogare al 31 dicembre 2019 il termine di applicazione degli interventi previsti dalla legge 30 luglio 2009, n. 14 (“Misure straordinarie e urgenti a sostegno dell’attività edilizia e per il miglioramento della qualità del patrimonio edilizio residenziale”).

Sebbene di taglio straordinario, la disciplina, da ormai un decennio, è oggetto di successive proroghe (l’ultima, appunto, sino al 31 dicembre 2018). Prevede, in estrema sintesi, premi volumetrici, da un lato, pari al 20% della volumetria esistente (comunque in misura non superiore a 300 metri cubi) nel caso di ampliamento, e, dall’altro, del 35% nel caso di demolizione e ricostruzione, a condizione che gli interventi siano realizzati nel rispetto di precisi standard in materia di edilizia sostenibile.Con tale iniziativa legislativa si intende dunque prorogare al 31 dicembre 2019 il termine entro cui i proprietari possono presentare le istanze finalizzate a conseguire il titolo che abilita alla realizzazione di tali interventi edilizi.

Durante l’esame in commissione, sono stati esaminati ed accolti positivamente alcuni emendamenti finalizzati a correggere o integrare le disposizioni della legge attualmente in vigore. Tra questi, un emendamento di Colonna che prevede la possibilità di ampliare, sempre nel limite del 20 per cento della volumetria complessiva esistente e comunque per non oltre 300 metri cubi, gli edifici non residenziali anche di volumetria superiore a 1000 metri cubi, a condizione che venga destinata a residenza o a usi strettamente connessi con la residenza (ad esempio, negozi di prima necessità, studi professionali, esercizi di vicinato, laboratori per arti e mestieri, locali per imprese artigiane dirette alla prestazione di servizi connessi alla cura della persona, alla manutenzione dei beni di consumo durevoli o degli edifici, o alla produzione di beni di natura artistica) la sola volumetria in ampliamento, lasciando dunque immutata l’attuale destinazione dell’edificio esistente.

Si tratta di misure a sostegno soprattutto delle imprese di piccole dimensioni del comparto edilizio, che non comportano ulteriore consumo di suolo, anzi rigenerano il patrimonio edilizio esistente, migliorano la sostenibilità ambientale, l’efficienza sul piano dei consumi (energia, acqua, gas ecc.) e, il più delle volte, anche la qualità architettonica del costruito. È indubbio, lo ripeto da tempo, che la materia esiga un intervento normativo organico e strutturale.

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