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Addio digitale terrestre, cosa cambia per i televisori

Già da gennaio alcuni canali abbandoneranno l'attuale codifica MPEG-2 e potreste visualizzare uno schermo nero. Niente paura, vi illustriamo cosa fare

Avete tempo fino al 31 marzo 2022 per mettervi in regola con i nuovi "canoni" del digitale terrestre. Già dal prossimo 1 gennaio alcuni canali DDT abbandoneranno l’attuale codifica MPEG-2. Se vedremo lo schermo nero nessuna paura. Non si dovrà gettare via il televisore acquistato un anno fa. Se si ha un vecchio televisore e si pensa di acquistarne uno nuovo a prescindere, conviene acquistarne uno in grado di supportare la nuova tecnologia (il venditore saprà consigliarvi). Basterà anche affiancare a un televisore MPEG-2 un nuovo decoder esterno da pochi euro in grado di ricevere segnali con una codifica denominata “Dvb-T2”.

Cosa cambia con il DVBT2

Il nuovo standard Digital Video Broadcasting permetterà in sostanza di ricevere un segnale migliore, ma soprattutto alle frequenze di non interferire con le nuove connessioni 5G. Le prime introduzioni di questa codifica risalgono al 2017 quindi, in linea di massima (ma controllate con un tecnico), i televisori acquistati da quell’anno in poi potrebbero già essere adeguati ai nuovi standard anche senza bisogno del decoder.

Il passaggio in Puglia

Il passaggio completo e definitivo al nuovo standard di codifica si avvierà dal 1° settembre 2021 al 31 dicembre 2021 nell’area 3 che comprende la Puglia con l’Abruzzo, Basilicata, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Marche, Molise, Veneto, province di Mantova, Cosenza e Crotone.

Bonus Tv

Sulla Gazzetta ufficiale è stato pubblicato il decreto sul bonus TV, l'incentivo di 50 euro che dal 18 dicembre permetterà di adeguarsi al nuovo standard DVB-T2. Il bonus per i nuovi televisori sarà riservato a famiglie con Isee (Indicatore della situazione economica equivalente) non superiore a 20mila euro.

Il bonus potrà essere utilizzato acquistando gli apparecchi sia nei negozi sia online e si potrà richiedere a partire dal 30esimo giorno successivo alla data di pubblicazione del decreto nella Gazzetta ufficiale e fino al 31 dicembre 2022, fino a esaurimento delle risorse. Quest’ultime ammontano attualmente, in totale, a 151 milioni di euro

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