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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

"8 Marzo", eventi a Brindisi e Francavilla

L’8 marzo è la Giornata internazionale della donna, un momento per ricordare sia le conquiste sociali, politiche ed economiche delle donne, sia le discriminazioni e le violenze cui esse sono ancora fatte oggetto in molte parti del mondo. In provincia di Brindisi si celebra la ricorrenza con diversi eventi dedicati alla figura femminile, sottolineando soprattutto il grave fenomeno della violenza sulle donne e del femminicidio. In entrambi i casi, le statistiche parlano chiaro: la percentuale di donne ammazzate è sempre in aumento.

L’8 Marzo è la Giornata internazionale della donna, un momento per ricordare sia le conquiste sociali, politiche ed economiche delle donne, sia le discriminazioni e le violenze cui esse sono ancora fatte oggetto in molte parti del mondo. In provincia di Brindisi si celebra la ricorrenza con diversi eventi dedicati alla figura femminile, sottolineando soprattutto il grave fenomeno della violenza sulle donne e del femminicidio. In entrambi i casi, le statistiche parlano chiaro: la percentuale di donne ammazzate è sempre in aumento.

L’associazione Io Donna di Brindisi ha organizzato nel capoluogo per la giornata dell’8 marzo l’iniziativa “Stop femminicidio, mai più una”. Alla manifestazione si sono uniti il movimento Brindisi Bene Comune e la Cgil. Il punto d’incontro sarà piazza Crispi alle ore 17.30 dove si formerà un corteo che partirà dalla stazione ferroviaria, proseguirà su corso Umberto e convergere in piazza della Vittoria. L’obiettivo dell’associazione è quello di raggruppare almeno 124 donne, tanto quanto il numero delle donne uccise nel 2012.

“Lo scorso anno 124 donne sono state uccise, da uomini, fidanzati, mariti, - scrivono da Brindisi Bene Comune - che evidentemente ritengono la donna un loro possesso, che pensano ancora oggi che le donne non debbano autonomamente esprimersi e determinare la loro vita. A questa iniziativa è importante la partecipazione non solo delle donne, ma a nostro avviso anche  degli uomini. Occorre dire stop alla violenza di genere, occorre che gli uomini condannino ed isolino chi ancora oggi pratica violenza contro le donne. Non possono esserci comprensioni o complicità tra uomini, non è più possibile assistere in silenzio a questo massacro. Il cambiamento deve essere anche e soprattutto culturale. Per questo invitiamo tutta la cittadinanza ad aderire e partecipare all’iniziativa dell’8 marzo”.

“Violenza fisica innanzitutto: nel 2012, in Italia 124 donne sono state uccise da  familiari e conoscenti, un dramma che, sosteniamo, deve essere, ogni giorno, all'evidenza di tutti. Non solo violenza fisica ma anche sessuale e psicologica, forme di violenza che si esplicitano in infinite modalità che incidono sulla  vita privata, sociale e lavorativa  di tante donne in Italia e nel mondo” sottolineano dalla Cgil di Brindisi.

“Nonostante la Costituzione italiana sancisca, tra i principi fondamentali, il diritto di ogni individuo all’integrità fisica e morale  - continuano - e alla realizzazione personale, nonché il principio di parità e di pari opportunità uomo-donna, a partire dalle opportunità di lavoro, di fatto siamo ancora molto lontani.  Il mondo del lavoro è la cartina di tornasole delle forti discriminazioni di genere ancora presenti, emblematica, in tal senso, è la battaglia che  ancora oggi  portiamo avanti per la parità retributiva nel caso di pari mansioni”.

Sono queste alcune delle ragioni per cui, la Cgil, chiede da tempo che venga recepito in Italia l'accordo quadro europeo sulle  molestie e sulla violenza sul luogo di lavoro firmato a Bruxelles  ben tre anni fa, nel 2007, dal sindacato europeo e dalle associazioni  delle imprese. “Siamo convinti – conclude Michela Almiento, segretario generale Cgil Brindisi - che la violenza contro le donne sia una sconfitta per tutti, come abbiamo  voluto scrivere nello striscione che abbiamo esposto in ognuna delle nostre sedi sindacali, a partire da quella nazionale”.

Mentre, l'Unicef Brindisi lancia la campagna internazionale "Bambine, non spose. #8marzodellebambine" per dire basta al matrimonio precoce per le ragazze under 18: fenomeno che non si placa, infatti oltre 70 milioni di donne nel mondo in via di sviluppo (esclusa la Cina) tra i 20 e i 24anni, oltre una su tre, si sono sposate prima dei 18anni. "Se la tendenza attuale proseguirà, entro il 2020, 142 milioni di bambine si sposeranno prima di aver compiuto 18anni" ha detto il presidente dell'Unicef Italia Giacomo Guerrera.

“Il matrimonio precoce – prosegue il presidente Guerrera – è una violazione dei diritti umani fondamentali e influenza tutti gli aspetti della vita di una ragazza: nega la sua infanzia, compromette l’istruzione limitando le sue potenzialità, mette in pericolo la sua salute e aumenta il rischio di essere vittima di violenze e abusi”.

A Francavilla Fontana, invece, l’associazione Nazionale Protezione Civile in collaborazione con l’Istituto superiore “De Marco – Valzani” organizza presso il Castello Imperiali nella mattinata di venerdì, alle ore 10.30, un convegno dal titolo “Il ruolo della Donna nel mondo del volontariato”. L’incontro è dedicato a Marisabel e Valentina, scomparse in un tragico incidente stradale nel novembre 2012.

Lo scopo è quello di generare una riflessione sul ruolo delle donne all’interno dell’associazionismo e sul loro apporto anche in termini di volontariato visto anche come un modo per un buon funzionamento della società.

Al convegno prenderanno parte il sindaco di Francavilla Fontana, Vincenzo Della Corte, l’assessore alla Cittadinanza Attiva, Roberta Lopalco, il dirigente scolastico dell’Iiss “De Marco – Valzani” Vincenzo Caragli, il presidente della Prociv - Arci, Cosimo Sardiello e la responsabile femminile Valentina Argentiero, il dirigente scolastico dell’Ipss “Agostinelli” Angela Albanese e il presidente del Consorzio Nuvola, Irene Milone.

 

 

 

 

 

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