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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca

Amiantoin aeroporto: riconosciuti a un manutentore i contributi da esposizione

Il Tribunale di Brindisi ha riconosciuto i benefici previdenziali da esposizione all'amianto maturati da un brindisino che dal 1982 al 2009 ha lavorato presso l'aeroporto Papola Casale con le mansioni di assistente tecnico di bordo addetto alle emergenze e (nella fase di terra) di addetto ai controlli degli aerei.

BRINDISI – Il Tribunale di Brindisi ha riconosciuto i benefici previdenziali da esposizione all’amianto maturati da un brindisino che dal 1982 al 2009 ha lavorato presso l’aeroporto Papola Casale con le mansioni di assistente tecnico di bordo addetto alle emergenze e (nella fase di terra) di addetto ai controlli degli aerei. Il giudice ha quindi accolto il ricorso formulato dal legale  del ricorrente, l’avvocato Giacomo Greco, contro l’Inps, che aveva rigettato la richiesta di riconoscimento delle maggiorazioni contributive da esposizione all’amianto avanzata dallo stesso.

E’ la prima volta che i benefici della legge 257/92 vengono estesi a un lavoratore che ha prestato servizio nello scalo aeroportuale brindisino (dal 2001 al 2004 alle dipendenze di Alitalia). L’iter giudiziario in questione è iniziato nell’aprile del 2004, quando l'addetto ai controlli ha inoltrato all’Inail istanza di riconoscimento dell’esposizione all’amianto, incassando un diniego. Anche la successiva domanda presentata all’Inps era stata respinta.

Secondo i difensori dell'Inps, senza un “idoneo accertamento e certificazione dell'Inail” il lavoratore non può provare in giudizio di essere stato esposto negliLa sede Inps di piazza Vittoria a Brindisi ambienti lavorativi, per più di 10 anni, ad una concentrazione di polveri di amianto in misura superiore ai limiti di legge. In realtà consulenti tecnici di ufficio, incaricati presso il Tribunale e la Corte di appello di Roma in giudizi analoghi, hanno invece accertato la presenza “nell’ambiente di lavoro in questione di fibre di amianto in misura superiore al valore di 0,1 fibre per centimetro cubo”.  Peraltro, dal “Registro nazionale dei mesoteliomi” pubblicato dall'Inail, come esplicitato nella sentenza, emergono notizie certe circa la pregressa utilizzazione dell’asbesto (amianto, ndr) in aerei civili e militari.

“Le segnalazioni riguardano – si legge nella nota del Registro nazionale dei mesoteliomi – materiali da attrito usati nei freni; l’uso di cartoni negli stipetti per la conservazione dei cibi caldi; l’uso di tele durante la saldatura di parti metalliche; l’uso di guarnizioni”. Il ricorrente, inoltre, ha lavorato a contatto con velivoli  (DC9 e MD80) che presentavano parti e materiali contenenti amianto. Tutto questo è supportato anche dalle sentenze allegate al fascicolo del controllore dalle quali risulta l’accoglimento di diversi ricorsi presentati da dipendenti di Alitalia  che svolgevano le sue stesse mansioni.

L'aeroporto di BrindisiAnche da un posto di vista prettamente formale, il diniego opposto dall’Inps non ha ragion d’essere. Come stabilito dalla legge 247/07, infatti, i benefici dell’articolo 13 comma 8 della legge 275/92 sono estesi fino all’avvio della bonifica e comunque non oltre il 21 ottobre del 2003, “in favore dei lavoratori (come il controllore brindisino, ndr) non titolari di trattamento pensionistico avente decorrenza anteriore all’1 gennaio del 2008 e che hanno svolto attività con esposizione all’amianto nelle aziende interessate ad atti di indirizzo già emanati in materia dal Ministero del Lavoro e della previdenza sociale”. La questione, ovviamente, è seguita con grande interesse da altri lavoratori brindisini che hanno prestato servizio nel Papola con mansioni analoghe a quelle del ricorrente, senza però ottenere il riconoscimento dell’esposizione all’amianto.

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