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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca Centro Storico

Basolato dei corsi fatto a pezzi dai camion, ma nessuno ha pagato per i danni

Il danno al basolato delle strade del centro storico c'è, ed è pure rilevante, come si può agevolmente verificare, percorrendo quella zona. Pavimentazione sconnessa, basole sprofondate, molte pericolosamente inclinate, tante altre sbriciolate

BRINDISI - Il danno al basolato delle strade del centro storico c’è, ed è pure rilevante, come si può agevolmente verificare, percorrendo quella  zona. Pavimentazione sconnessa, basole sprofondate, molte pericolosamente inclinate, tante altre sbriciolate. In diversi  punti  al limite della percorribilità.

Una situazione  di grave rischio per l’incolumità fisica dei pedoni, dei ciclisti e dei motociclisti, che accresce la probabilità  di incidenti e di cadute e di  alimentare il già  consistente contenzioso giudiziario comunale,  che registra  numerosissime condanne  a carico del Comune per il risarcimento danni, a causa della scarsa manutenzione stradale.

Ma era noto a tutti, che il transito dei veicoli, soprattutto quelli pesanti, avrebbe prodotto quel risultato, quel livello di degrado. Infatti, già  nel 2006,  l’ufficio lavori pubblici in una sua relazione indirizzata al sindaco dell’epoca, aveva tenuto a precisare,  che quel tipo di pavimentazione aveva una destinazione prettamente pedonale e per questo motivo risultava inadeguata a sopportare  i carichi stradali  degli automobili e degli autocarri.

Pavimentazione disconnessa sui corsi di Brindisi-2Nondimeno, riteneva che dovevano essere sicuramente esclusi i mezzi pesanti superiori a 35 quintali, a causa dell’importanza del danno che potevano comportare.  Per questo fu decisa l’interdizione al transito di quel tipo di veicoli pesanti, fino a  quando non è  intervento il commissario,  che con un autentico colpo di genio, all’indomani dei festeggiamenti  del Capodanno 2012, con delibera n. 2 del 3 gennaio 2012, ha autorizzato   il transito sulle strade in basolato ai  veicoli superiori a 35 quintali,  monetizzando  il rischio per la incolumità fisica dei cittadini e il vulnus al  decoro urbano.

Una specie di danneggiamento autorizzato, subordinato, e ed questa la genialità del provvedimento,  al versamento di  un corrispettivo  di risarcimento anticipato del danno   di  importo variabile da un minimo di 50 euro, al massimo di 200 euro al giorno, in proporzione alla lunghezza del percorso. Naturalmente non si fece  alcuna riflessione sul sistema di riscossione e di controllo.

Di conseguenza, nonostante i tantissimi mezzi di peso superiore a 35 quintali, che giornalmente hanno impegnato le basole in questi  29 mesi, il famoso capitolo 355, art 2, di bilancio, in cui dovevano essere registrate le somme incassate, è miseramente vuoto. Zero euro nel 2012, zero euro nel 2013, zero euro nel 2014.

Un vero e proprio record negativo. Nessuno ha pagato o almeno non si è riusciti a far pagare nessuno. Né, a quanto risulta, nessuno si è impegnato ad organizzare un sistema di riscossione e di verifica del versamento del pedaggio da parte degli autisti dei tantissimi mezzi in transito. Una delibera che, a quanto pare,  nessuno se l’è filata, annullandone di fatto  ogni efficacia. 

Ancora un'immagine di danni al basolato di corso Garibaldi-2Naturalmente il Comune periodicamente provvede  al ripristino della pavimentazione,  i cui costi sono addebitati alla collettività, ai cittadini che pagano le tasse. Anche se poi i vari interventi di ripristino, non sempre  conformi alla tecnica originaria di  messa in opera, ha fatto perdere gran parte dell’antica bellezza della pavimentazione.  E’ comunque  avvilente dover constatare, che le risorse rivenienti dalle tasse che i cittadini pagano a costo di enormi sacrifici, debbano essere sprecate in quel modo.

Ma non è morale  chiedere ai cittadini ulteriori sacrifici, decidere in queste ore l’entità del nuovo balzello relativo ai servizi indivisibili, fra i quali è compresa la manutenzione delle strade, ben sapendo che una sua parte sarà buttata al vento per permettere ad altri di poterle danneggiare liberamente. Nondimeno l’amministrazione  comunale non può rimanere in mezzo al guado, ha il dovere di fare chiarezza sulla vicenda, definendo il valore di quella delibera di giunta, sollecitandone l’applicazione, ovvero revocandone formalmente   gli effetti,  come si auspica la maggior parte dei cittadini che vogliono bene a questa città.

Ma è evidente il danno erariale consumato in questi mesi, che va accertato nelle responsabilità e definito nella procedura di comunicazione alla Corte dei Conti per il normale addebito dei costi, che vanno recuperati dai responsabili e non scaricati sulle spalle dei cittadini, che continuano a confidare in una amministrazione efficiente, attenta all’utilizzo proficuo  delle risorse e non certamente  al loro spreco.

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