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Cronaca Centro Storico / Corso Giuseppe Garibaldi

La seconda giovinezza della libreria Piazzo: vincenti le aperture domenicali

La seconda giovinezza della libreria Piazzo. La storica libreria brindisina, dopo la morte dell'anziana proprietaria, è stata rilevata da due librai mesagnesi che hanno riportato le vendite ai livelli del periodo pre-crisi. E i progetti in cantiere sono ancora tanti

BRINDISI - La seconda giovinezza della libreria Piazzo. La storica libreria brindisina, dopo la morte dell’anziana proprietaria, è stata rilevata da due librai mesagnesi che hanno riportato le vendite ai livelli del periodo pre-crisi. E i progetti in cantiere sono ancora tanti. Racconta Andrea Calavita che, per lui e per il suo socio Domenico Pinto, la libreria Piazzo rappresentava quasi un sogno: così, quando l’ormai anziana proprietaria è deceduta, non hanno esitato a contattare gli eredi per l’acquisizione.

Domenico Pinto, a sinistra, con Andrea Calavita-2Andrea, 35 anni, una formazione letteraria alle spalle e una grande passione, e Domenico, 37 anni e un passato come traduttore e in editoria, già proprietari della libreria Lettera Ventidue di Mesagne, danno seguito alla florida attività che ha contraddistinto la Piazzo nel corso degli anni, diventando un’ istituzione nel mondo letterario brindisino. É così che, in un’affollata domenica sera, lungo un corso Garibaldi con la maggior parte dei negozi chiusi, la libreria rivive popolandosi di curiosi e appassionati, ed è sempre così che le vendite hanno raggiunto i livelli del periodo pre-crisi.

Un settore, quello letterario, che è stato in grado di reagire bene alla crisi grazie a una forte propensione alle promozioni e alle numerose edizioni economiche (basta notare il grande successo della collana Live di Newton Compton), a un rapido adattamento alle evoluzioni in campo tecnologico attraverso il crescente mercato degli eBook e dei eReader, e alla creazione di un microcosmo fatto di eventi che vanno oltre il mero tema culturale ma che fanno molto spesso delle librerie un vero e proprio punto di incontro: un discorso relativamente semplice in librerie franchising, ma che in una libreria indipendente, seppur storica e importante come la Piazzo, diventa una scommessa.

I due mesagnesi, tuttavia, sono fieri di questa vocazione chiaramente non commerciale che permette loro di fare scelte basate principalmente sulla ricercatezza dei titoli, volte a soddisfare anche i lettori più esigenti: dalla Piccola Biblioteca Einaudi a Adelphi, da un ampio catalogo new age al ricco settore professionale. La vita in libreria rappresenta un’altra caratteristica unica nel sul genere: a scapito delle dicerie, Andrea e Domenico raccontano di aver trovato in Brindisi un "territorio vivo" e pieno di interesse,  tanto che si è spontaneamente creato un gruppo di lettura, il cui prossimo incontro si terrà il 6 maggio, che si riunisce regolarmente.

La libreria Piazzo di Corso Garibaldi-2Un’importante variabile che ha sicuramente giocato a loro favore è l’intensa attività: è molto facile trovare la libreria aperta fino a tarda sera anche nel weekend, oppure la domenica mattina, una scelta in netta controtendenza rispetto agli altri esercizi commerciali del centro cittadino, che sta dando inequivocabilmente i suoi effetti positivi.

Per il futuro,  i due librai hanno intenzione di pensare ai più piccoli,  ampliando una già selezionata offerta di giocattoli educativi e di letteratura per bambini e organizzando attività di animazione. In cantiere,  però,  c'è anche l'idea di organizzare dei cineforum, oltre a quella di mantenere elevato lo standard del settore professionale,  da sempre uno dei punti di forza della libreria. L'attenzione è rivolta, inoltre,  al mondo elettronico, un settore in costante crescita ma che nello spazio fisico delle librerie deve fare i conti con l'assenza della possibilità di un effettivo sviluppo logistico per la sua realizzazione.

Per questi e mille altri motivi la storia di Andrea e Domenico rappresenta indubbiamente un esempio per l’imprenditoria brindisina, per l’imprenditoria culturale in particolare, e per la loro scommessa vinta.

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