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Cronaca

Comune di Brindisi, bilancio 2016 in disavanzo per un milione di euro

La giunta vara il rendiconto che dovrà essere approvato dal Consiglio il prossimo 29 maggio: servono 17 voti, maggioranza ancora ballerina. Patto di stabilità rispettato, ma resta da ripianare la perdita della Multiservizi nel 2015: "Sostanziale equilibrio nell'anno passato"

BRINDISI – Segno meno per il rendiconto del Comune di Brindisi, versione 2016, caratterizzato dal passaggio dalla gestione commissariale all’Amministrazione centrista guidata dal primo sindaco donna: meno un milione e rotti. Per la precisione 1.099.163 euro e 82 centesimi.

Il giuramento di Angela Carluccio-3Importi e annesse voci di entrate e uscite che si riferiscono all’anno passato dovranno passare al vaglio del Consiglio, convocato per il prossimo 29 maggio, dopo la diffida del prefetto. Sono necessari 17 voti, quorum qualificato con il quale la maggioranza politica dovrà confrontarsi e misurarsi  in Aula. Al momento i numeri sono ballerini, essendo ancora in atto fibrillazioni interne che fanno salire e scendere come in ascensore alcuni consiglieri. Vedasi la questione dei Democratici e socialisti, alle prese con i malumori di Umberto Ribezzi e Luigi Sergi i quali, sino ad oggi, si dichiarano fedeli alla sindaca.

Sarà proprio lei, Angela Carluccio, a chiedere l’approvazione del rendiconto visto che risulta essere titolare della delega al Bilancio: “La relazione al rendiconto della gestione costituisce il documento conclusivo al processo di programmazione, iniziato con l’approvazione del Bilancio di Previsione, con il quale si espone il rendiconto dell’attività svolta durante l’esercizio precedente”, è scritto nella relazione. “La programmazione di inizio esercizio viene quindi confrontata con i risultati raggiunti per fornire un’analisi sull’efficienza e sull’efficacia dei comportamenti adottati durante l’esercizio trascorso”, è scritto ancora.

“Il Conto del bilancio ha la funzione di rappresentare sinteticamente le risultanze della gestione, ponendo a confronto i dati di previsione, eventualmente modificati da variazioni in corso d’anno, con quelli derivanti dalle scritture contabili tenute nel corso dell’esercizio”. Il risultato di Amministrazione complessivo della gestione, prima dell’applicazione di tutte le clausole di legge e contabili è di 40.989.587,60 ma rivela alla fine un disavanzo  di 1.099.163,82.

“Tale importo risente delle nuove regole contabili che, tra gli altri, prescrivono dopo la determinazione del risultato  un accantonamento percentuale, aumentato nel 2016 al 55 per cento, al fondo crediti di dubbia esigibilità, sui residui attivi di natura tributaria ed extra-tributari”. La lievitazione percentuale  rispetto al 2015, ha determinato  un maggiore accantonamento per 3.133.472,94. Il disavanzo richiede operazioni di rientro sui bilanci 2017/2020 con un accantonamento annuo di 274.790,96 euro.

Relativamente alle società partecipate, “nel 2016 sono stati adottati atti propedeutici alla razionalizzazione” come previsto dal decreto Madia. “Il processo è tuttora in itinere poiché sconta il divenire di aggiornamenti normativi ancora in corso. Può però evidenziarsi che l’azione dell’Ente in materia ha fatto sì che i bilanci 2016 della società Brindisi Energeko e Azienda Farmaceutica  abbiano chiudere in avanzo, come si è concretamente determinato. Anche per la Società Brindisi Multiservizi, sia pur gli atti siano ancora in definitiva stesura, può registrarsi una sostanziale situazione di equilibrio”, si legge nella relazione.

MULTISERVIZI SEDE-2

“Per la verifica dei crediti e debiti reciproci posseduti al 31.12.2016 nei confronti delle società partecipate direttamente si sta  proceduto ad un’attenta analisi delle situazioni ancora sospese. L’operazione, ancora in atto, fotografa una situazione transitoria di non corrispondenza tra le situazioni debitorie e creditorie Brindisi Multiservizi/Comune”.

Vero è che l’Amministrazione in qualità di socio unico della Multiservizi deve ancora ripianare la perdita del 2014 pari a un milione e 300mila euro e questo potrebbe avere ripercussioni sul "patto di stabilità" (vecchia definizione) determinando uno sforamento l’anno prossimo. L’equilibrio, invece, è stato rispettato nel 2016.

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