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Cronaca

Corruzione, chiesta l’archiviazione per l’ex assessore Monetti

Il fascicolo aperto dopo le dichiarazioni di Luca Screti, in seguito all’arresto del 6 febbraio 2016 per presunte tangenti nei rifiuti: “Mi chiese di assumere una persona”

BRINDISI – Più di sei mesi sotto inchiesta. Settimane lunghissime di attesa e un’ipotesi di reato pesante: corruzione per atto contrario ai doveri d’ufficio, nel periodo in cui era assessore all’Ambiente del Comune di Brindisi, per aver chiesto l’assunzione di una persona, stando alle dichiarazioni rese dall’imprenditore Luca Screti. Per Antonio Monetti il pm ha chiesto l’archiviazione per “infondatezza della notizia di reato”.

L'avvocato Massimo ManfredaSecondo il pubblico ministero, non ci sono elementi in base ai quali sostenere l’accusa al dibattimento e per questo, nei giorni scorsi, è stata presentata richiesta di archiviazione al giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Brindisi. Spetta al gip l’ultima parola, attesa dall’indagato e dal suo difensore di fiducia, Massimo Manfreda (nella foto accanto). Monetti, dal canto suo, si è sempre dichiarato assolutamente estraneo ai fatti, respingendo al mittente la condotta contestata inizialmente come atto dovuto per riscontrare le dichiarazioni di Screti, all’indomani dell’arresto nell’inchiesta sull’affidamento della gestione dell’impianto di Cdr in via per Pandi, in favore della ditta Nubile srl.

Screti, come si ricorderà, finì in carcere all’alba del 6 febbraio 2016 con l’accusa di corruzione per aver versato la somma di 30mila euro all’allora sindaco di Brindisi, Mimmo Consales, destinatario di ordinanza di custodia ai domiciliari. L’imprenditore, a distanza di 48 ore dall’arresto, decise di rendere interrogatorio ammise la condotta contestata e consegnò ai pm anche un prospetto con date e somme prelevate, spiegando che gli importi pagati a rate erano destinati – secondo questa versione – a saldare il debito che Consales aveva con Equitalia. Accusa che l’ex sindaco, giornalista, continua a respingere dopo aver incassato l’assoluzione dall’accusa di concussione nel processo legato al troncone relativo alla sua vecchia società di comunicazioni e ai rapporti con Equitalia (vicenda degli assegni e dei versamenti in contanti).

luca screti-2Nel corso degli interrogatori, prima il 9 febbraio e poi il 16 successivo, Screti (nella foto al lato)  fece anche il nome di  Antonio Monetti, ex assessore all’Ambiente della Giunta Consales per il Pd, ricandidato ma non eletto alle ultime amministrative, nella lista di Impegno sociale: il 25 febbraio, sul registro degli indagati è stato iscritto Monetti per “corruzione per atti contrati ai doveri d’ufficio, sino al mese di ottobre 2015” in relazione alla richiesta di “assumere una persona” avanzata dall’ex componente dell’esecutivo.

Screti disse di conoscere Monetti da tempo, dagli anni dell’Amministrazione di Giovanni Antonino (assolutamente estraneo alla vicenda) e di averlo incontrato al Comune e in ospedale, dove Monetti lavora essendo responsabile del laboratorio di analisi. L’ex assessore avrebbe anche chiesto a Screti di essere informato dalle indagini del Noe  sulla discarica di Autigno, anche questa affidata in gestione alla Nubile srl, e si sarebbe speso per ottenere in favore della società il pagamento dal Comune per le spese necessarie all’estrazione del percolato, aspetto questo già emerso nell’ordinanza di arresto a carico di Consales, per evidenziare un presunto interesse personale dell’ex sindaco. Smentito dall’imputato. C’è udienza preliminare a carico di Consales e Screti per quei 30mila euro che per la Procura restano oggetto di un accordo corruttivo. Inesistente, invece, per Monetti. Che adesso attende il vaglio del gip.

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