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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca

Dolori all’addome: muore un mese dopo l’intervento

Tragedia all'ospedale Perrino, la famiglia di un imprenditore di Brindisi chiede che venga accertata la causa del decesso: “Ricoverato in urologia e poi dimesso, ma continuava ad avere crampi”

BRINDISI – Dolori all’addome, il ricovero in urologia, l’intervento, le dimissioni, un secondo ricovero a distanza di 18 giorni per un sospetto blocco intestinale e poi la tragedia prima di arrivare nuovamente in sala operatoria: E.C. aveva 69 anni,  il suo cuore ha smesso di battere lo scorso 28 luglio. E da quel giorno la moglie e i tre figli chiedono cosa sia successo.

Hanno deciso di sporgere denuncia presso il posto fisso di polizia dell’ospedale Antonio Perrino di Brindisi, dove l’imprenditore è stato ricoverato la mattina del 30 giugno. Si sono rivolti alla magistratura perché vogliono sapere quale sia stata la causa della morte, se sia stato un evento improvviso di fronte al quale nulla avrebbero comunque potuto i medici, se le terapie somministrate i protocolli seguiti siano stati corretti. O se, al contrario, sia successo altro. Anche perché nell’esposto, i familiari sostengono di aver appreso di un possibile malfunzionamento della tac, circostanza che avrebbe rallentato di qualche giorno gli esami e probabilmente la conseguente diagnosi. Sostengono anche di aver insistito per il secondo ricovero di fronte a crampi lancinanti.

La disperazione della famiglia piombata all’improvviso in un dolore senza fine è stata raccolta dall’avvocato Riccardo Mele del foro Brindisi. Il penalista attende le valutazioni del pubblico ministero, Jolanda Daniela Chimienti, per l’autopsia, passo necessario per stabilire cosa abbia determinato l’arresto cardiaco.In tal caso sarebbe necessario procedere con la notifica di avvisi di garanzia ai medici in servizio nei reparti dell’ospedale Perrino, nei giorni in cui l’imprenditore è stato ricoverato.

Al momento, c’è la querela della famiglia che racconta del calvario dell’uomo per dolori addominali fortissimi: per due giorni dal 30 giugno sarebbe stato ricoverato presso l’Obi (Osservazione breve intensiva, presso il pronto soccorso) e per altri due in urologia. A distanza di una settimana, l’intervento chirurgico, ma i dolori sarebbero rimasti fortissimi. Il foglio di dimissioni risale al 18 luglio scorso, fermo restando i crampi lamentati dal paziente, motivo per il quale i figli hanno chiesto un nuovo ricovero con urgenza il 23 luglio. Gli viene assegnato un posto nel reparto di geriatria, dove è rimasto sei giorni sino al decesso. A quanto pare, sarebbe stato disposto un secondo intervento per una sospetta occlusione intestinale. Ma in sala operatoria i medici avrebbero assistito all’arresto cardiaco. Cosa è successo? Attorno alla moglie e ai figli si sono stretti gli amici e i colleghi rimasti increduli.

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