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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca

"Il Comune contrae mutui, ma lascia i soldi in banca e paga gli interessi"

Sembra incredibile, ma nel Comune di Brindisi si contraggono mutui quasi per soddisfare il vezzo di poter pagare gli interessi. Ero convinto che una amministrazione ricorresse ai mutui quanto ha urgenza di realizzare un intervento, un’opera pubblica, ma non ha la disponibilità economica per realizzarla

Sembra incredibile, ma nel  Comune di Brindisi si contraggono mutui quasi per soddisfare il vezzo di poter pagare gli interessi. Ero convinto che una amministrazione ricorresse ai mutui quanto  ha urgenza di realizzare un intervento, un’opera pubblica, ma non ha la disponibilità economica per realizzarla. Mi sono dovuto ricredere, perché  ho potuto verificare  che non sempre le cose vanno in questo modo. Quell’accortezza che ognuno di noi utilizza nel privato, non sempre trova applicazione nell’attività amministrativa. 

In passato fu addirittura chiesto un mutuo ventennale di 113.620,52 euro, per la realizzazione di una sopraelevata pedonale,  mai realizzata. I soldi rimasero nelle casse dell’istituto che aveva concesso il mutuo, senz’altro a disposizione del Comune, ma mai prelevati,  per la semplice ragione che l’opera non fu mai nemmeno incominciata, nonostante se ne reclamasse da più parti la realizzazione.

A conti fatti il Comune di Brindisi versò  complessivamente circa 300.000 euro,  187 mila euro in più di quanto era stato erogato o, più precisamente, di quanto era stato messo a disposizione dalla banca e mai prelevato, se non successivamente al pagamento dell’ultima rata. Costituisce per me, un esempio eclatante di come si sperperava il denaro pubblico, che mi sembra intollerabile in quanto ad un amministrazione fa carico il dovere e la responsabilità di essere accorta, perché riguarda il  denaro che i  cittadini, con tanti sacrifici, versano con le tasse e le imposte varie.

Ma è sufficiente effettuare un rapido esame ai  mutui attualmente in atto per verificare, che in questo settore ci sono situazioni che lasciano quantomeno perplessi, che sono il segno di una continuità col passato, che non si è riusciti a troncare. Ci sono infatti circa 7.000.000,00 di euro di mutui contratti, che giacciano inutilizzati nelle casse degli istituti erogatori risalenti al periodo  2006 - 2013, di cui si pagano interessi per niente, almeno fino ad oggi.  Ai quali vanno aggiunti altri 6.520.000 euro relativi  ai mutui contratti il 30.12.2014, anche loro in attesa di utilizzazione.

C’è di tutto. Come quello contratto l’1 gennaio 2006, per interventi vari,  per un importo di 221.041,67, mai prelevati e di cui si pagano regolarmente le rate di mutuo, interessi compresi. Oppure, sempre con riferimento alla stessa data, quello  relativo ad opere varie e miste, per un importo di 541.278,23 di cui sono state prelevati nel 2013 solo 63.736,37 euro ( il 12% dell’intera somma ) e nel frattempo si pagano gli interessi per la somma complessiva.

Ma non  è stato prelevato un euro, dal mutuo di 394.740,00 contratto il 4 agosto 2009, per parco e verde pubblico; dal mutuo di   100.000,00 euro,  contratto il 6 novembre 2009, per impianto smaltimento rifiuti, dal mutuo di 500.000,00 euro, contratto il 29 dicembre 2009, per le  strade comunali; dal mutuo di 600.000 euro, contratto il 4 ottobre 2011, per parco e verde pubblico; dal mutuo di 500.000,00, contratto il 16 dicembre 2011, per opere di viabilità comunali.

E ancora, nulla è stato prelevato anche dal mutuo di 200.000,00, contratto il 15 dicembre 2011, per opere di viabilità comunale; dal  mutuo di 300.000,00 euro, contratto il 30 dicembre 2013, per impianto illuminazione; dal mutuo di  100.000,00 euro, contratto il 29 dicembre 2013, per strade comunali; dal mutuo di 200.000,00 euro,  contratto il 30 dicembre 2013, per rete fognaria; dal mutuo di 100.000,00, contratto il 30 dicembre 2013, per immobile uso ufficio; dal mutuo di 200.000 euro, contratto il 29 dicembre 2013, per immobile uso ufficio; dal mutuo di 350.000,00 euro, contratto il 31dicembre 2013, per opere igieniche varie.

Diversamente sono stati prelevati finora solo 225 euro ciascuno , dal mutuo di 500.000,00 euro, contratto il 15 dicembre 2011, per opere e viabilità comunale; da quello di 400.000,00 euro, contratto il 29 dicembre 2013,  per immobile uso ufficio; da quello di 650.000,00 euro, contratto il 29 dicembre 2013, per strade comunali; da quello di 400.000,00 euro, contratto il 30 dicembre 2013,  per strade comunali; da quello di 350.000,00 euro, contratto il 30 dicembre 2013, per opere varie miste. E ancora, sono stati invece prelevati 1.872,50 euro dal mutuo di 300.000,00 euro, contratto  il 31 dicembre 2013,  per impianti sportivi; solo 30 dal mutuo di 100.000,00 euro, contratto il 31 dicembre 2013, per immobile uso ufficio. 

Tutti insieme, costituiscono la mappa delle  urgenze e dei problemi della città, riconosciuti,  finanziati e poi dimenticati. Mai risolti concretamente. Accade quindi, come è avvenuto per il rifacimento del basolato di via Duomo,  che si contrae il mutuo, si indice  la gara per l’assegnazione dei lavori, si proclama l’assegnazione definitiva, ma i lavori, tardano anni ad iniziare, sempre ammesso che inizino effettivamente, costringendo i cittadini, i pedoni, i ciclisti, i motociclisti, gli automobilisti, a districarsi con le tante sconnessioni della carreggiata e con le pozzanghere in caso di pioggia. Intanto si paga il prestito. In questo come in tanti altri casi.

E’ evidente che c’è qualcosa che non va, che è necessario accertare sia la natura degli impedimenti, sia le eventuali responsabilità. Ma ci siamo chiesti come associazione se  questi ritardi, questo spreco di risorse,   sono rilevanti solo per noi e non anche per i consiglieri comunali e assessori, che dalla loro postazione potrebbero non solo rilevarli tempestivamente e con più facilità, ma anche intervenire direttamente per sollecitare la realizzazione di quanto loro stessi hanno programmato e approvato nei vari piani triennali delle opere pubbliche.

E i revisori? Rientra nella loro competenza rilevare queste situazioni o anche l’entità e la ragione delle risorse utilizzate per pagare gli interessi per motivi diversi,  come il ritardo nei pagamenti o anticipazioni di cassa, ecc.? Crediamo che non sia più dilazionabile procedere con urgenza ad una ricognizione delle situazioni in sospeso per utilizzare  le risorse disponibili, ma anche una procedere ad diversa organizzazione e sistema di controlli,  per evitare che in futuro possano  replicarsi  situazioni analoghe. Nondimeno, costituisce uno spreco, che un’amministrazione attenta ed efficiente, dovrebbe saper evitare. Altrimenti che ci sta a fare.

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