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Cronaca Ostuni

Crollo nella scuola di Ostuni, parti civili due alunni, la maestra e il Comune

Ammesse le costituzioni per il risarcimento dei danni. Tre imputati per lesioni personali colpose: il gup rinvia la decisione. L'episodio avvenne in una classe del plesso Pessina il 13 aprile 2015. Chiesta la citazione dell'Amministrazione e della società Brocca come responsabili. La ditta opta per il patteggiamento

OSTUNI – Si sono costituiti parte civile i due alunni e la maestra che il 13 aprile dello scorso anno rimasero feriti a causa del crollo di una parte del soffitto della classe della scuola Pessina di Ostuni, stessa decisione per il Comune che intende chiedere i danni e la condanna dei responsabili.

crollo scuola ostuni 2-2-3Questa mattina ( 10 marzo) il gup Luigi Forleo ha ammesso le istanze finalizzate al ristoro delle conseguenze patite in relazione all’episodio che ebbe rilievo anche su scala nazionale, mentre ha rinviato la decisione sul rinvio a giudizio chiesto dal pm per i tre imputati accusati di lesione personali colpose.

La richiesta di processo riguarda: Palmiro Brocca, di Lecce, legale rappresentante della ditta incaricata di eseguire i lavori di intonacatura del plesso scolastico;  Salvatore Molentino,  direttore dei lavori (difeso dall’avvocato Francesco Sabatelli),  Roberto Melpignano, dirigente dell’ufficio tecnico del Comune di Ostuni. I tre sono accusati, a vario titolo, anche di inadempimento di contratti di pubbliche forniture,  rovina di edifici e di altre costruzioni, falso ideologico in aggiunta al capo di imputazione principale per lesioni personali colpose.

crollo scuola ostuni 3-2-3Il gup deciderà la prossima udienza, calendarizzata per il 19 maggio prossimo. Il rinvio è stato disposto in considerazione del fatto che gli avvocati che rappresentano le parti civili hanno chiesto la citazione dei responsabili civili, ossia l’Amministrazione comunale di Ostuni in qualità di datore di lavoro sia per Molentino che per Melpignano , e la società Brocca. Quest’ultima, sempre oggi, ha chiesto di essere ammessa al patteggiamento della pena e di conseguenza la posizione è stata stralciata.

Quanto alle parti civili, le istanze sono state  depositate dagli avvocati Michele Laforgia e Alessandro Dello Russo del foro di Bari per i due piccoli studenti della seconda classe sezione E, in cui è avvenuto il crollo, e per l’insegnante Miriam Cavallo, quantificando al momento solo la somma per quest’ultima, pari a 50mila euro. Tutti e tre rimasero feriti e furono costretti a ricorrere alle cure del pronto soccorso dell’ospedale della Città Bianca. Il referto medico è stato allegato alla richiesta.

Per il Comune di Ostuni che intende partecipare al processo per accertamento di eventuali responsabilità sul crollo, l’istanza di costituzione di parte civile è stata firmata dall’avvocato Francesco Paolo Sisto. Il penalista si è riservato di quantificare la somma.

Secondo il pubblico ministero Pierpaolo Montinaro, titolare del fascicolo d’inchiesta, le accuse possono essere sostenute in dibattimento, stando agli elementi raccolti a conclusione delle indagini delegate ai poliziotti del commissariato della Città Bianca.

Dagli accertamenti è emerso che la mattina del 13 aprile 2015, quando gli alunni della seconda classe, sezione E, della scuola elementare Pessina di Ostuni, erano in aula a fare lezione, un pezzo di intonaco del diametro di circa cinque metri quadrati si staccò all’improvviso finendo sui banchi. Il plesso era stato riaperto il precedente mese di gennaio, dopo una lunga chiusura per lavori di ristrutturazione.

Per questo appalto, l’Amministrazione comunale aveva acceso un mutuo da un milione e 360mila euro nel periodo della Giunta di centrosinistra guidata da Domenico Tanzarella il quale il 28 febbraio 2014 scrisse una lunga lettera al premier Matteo Renzi che aveva inserito anche la scuola nel programma del nuovo governo.

Questo pomeriggio, alle 17,30, il sindaco Gianfranco Coppola, ha convocato una conferenza stampa per affrontare la questione legata al crollo al Pessina e al tempo stesso per discutere del piano di riordino ospedaliero.

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