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Cronaca

Il Tar decide: stop alla recinzione portuale sino alla sentenza di merito

Blocco dei lavori di lavori di security portuale di Brindisi, sino alla sentenza di merito. Lo ha deciso la prima sezione del Tar di Lecce, confermando l'efficacia di parte dell'ordinanza sindacale e sospendendone invece la parte in cui si disponeva che l'Autorità Portuale demolisse o rimuovesse le strutture già realizzate

BRINDISI - Blocco dei lavori di lavori di security portuale di Brindisi, sino alla sentenza di merito. Lo ha deciso la prima sezione del Tar di Lecce, confermando l'efficacia di parte dell'ordinanza sindacale e sospendendone invece la parte in cui si disponeva che l'Autorità Portuale demolisse o rimuovesse le strutture già realizzate. Se ne riparlerà in 7 giugno prossimo in camera di consiglio.

Già stamani, fa sapere una nota del Comune di Brindisi, il sindaco Angela Carluccio ha dato disposizioni per verificare il rispetto della decisione dei giudici amministrativi (nei giorni scorsi, dopo la denuncia di Legambiente, la polizia municipale aveva colto al lavoro alcuni operai malgrado le prescrizioni cautelari dello stesso Tar).

Una delle ragioni per cui il Tar ha optato per non modificare l'ordinanza sindacale nella parte in cui si dispone il blocco dei lavori, è il fatto che non è stato completato un iter per acquisire osservazioni, pareri, autorizzazioni e per raggiungere soluzioni condivise. Il blocco dei lavori serve a non pregiudicare ulteriormente lo stato dei luoghi in attesa di una valutazione compiuta della sostanza del contenzioso che oppone il Comune di Brindisi all'Autorità Portuale.

Le opere contestate dalle associazioni che si occupano di tutela ambientale e del patrimonio storico e paesaggistico, oltre che da Comune capoluogo, sono la brutta recinzione metallica che circonda l'area doganale anche in via Del Mare, dove è stato da alcuni mesi completato un intervento di arredo urbano, e i piloni in cemento destinati all'installazione dei sistemi di videosorveglianza nel Seno di Levante.

E' in contraddizione con questo contenzioso, proprio nella stessa area (via Spalato) la rinuncia del Comune a rilevare dalla Marina Militare l'ex Zona Nafta pur avendo l'amministrazione comunale Carluccio la disponibilità di linee generali di risistemazione del sito contenute nelle bozze del Piano urbanistico generale, lasciando che la ex servitù militare venisse inglobata dall'Autorità portuale piuttosto che attrezzarla per gli usi della città e del turismo (assistenza ai crocieristi, alla nautica da diporto, ai turisti in transito per Grecia e Albania, con opportunità di lavoro per imprese locali).

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