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Cronaca

Usura e tentata estorsione, assolto titolare di un bar

Angelo Balestra era finito sotto processo dopo la denuncia di Aldino Alfarano, cliente del locale in via Materdomini: per il Tribunale di Brindisi il "fatto non sussiste", come sostenuto dalla difesa

BRINDISI – Assolto dalle accuse di usura e tentata estorsione, a conclusione del processo davanti al Tribunale di Brindisi: Angelo Balestra, titolare di un bar in via Materdomini, ha incassato dai giudici la professione di innocenza rivendicata sin dal primo giorno e affidata all’avvocato Daniela d’Amuri.

Milto Stefano De Nozza-2La sentenza è stata pronunciata nel primo pomeriggio di oggi (lunedì 19 luglio) a conclusione del dibattimento scaturito dalla denuncia di Aldino Alfarano, un cliente del bar, indicato come parte offesa ma non costituitosi in giudizio., il quale aveva riferito ai finanzieri di aver chiesto in prestito una somma di denaro perché serviva per le cure mediche necessarie a sua figlia, gravemente malata.

Nel corso delle udienze è emerso che la ragazza è deceduta da anni, stando a quanto riferito da un familiare di Alfarano che la penalista aveva citato tra i testimoni da ascoltare.

Il collegio giudicante (presidente Cucchiara, a latere Orazio e Biondi) ha aderito alla richiesta di assoluzione presentata dallo stesso pubblico ministero Milto Stefano De Nozza (foto accanto), per il quale gli elementi portati come prova dall’avvocato d’Amuri (foto in basso) hanno evidenziato che le due accuse inizialmente mosse non sussistono.

Balestra è stato rinviato al giudizio del Tribunale perché si riteneva che avesse prestato del denaro ad Alfarano, conosciuto in quanto cliente del bar, per permettergli di estinguere un debito legato alle cure mediche, ma avrebbe pretesto tassi usurai: a fronte di due-tremila euro, ne avrebbe chiesti in pagamento il doppio.

daniela d'amuri-2I fatti contestati si riferivano al 2012, anno a cui risale la denuncia firmata da Alfarano e consegnata ai militari della Guardia di Finanza: in quella occasione riferì di essere andato alla Posta a chiedere un prestito avendo bisogno di denaro contante per motivi di famiglia e, una volta uscito, di aver incontrato un uomo che avendolo sentito in difficoltà gli avrebbe offerto la somma.

Alfarano ha anche aggiunto di non conoscere personalmente quell’uomo e di aver saputo che si trattava di Angelo Balestra da un suo conoscente, il quale lo avvisò di non prestare attenzione all’offerta poiché quell’uomo aveva problemi con la giustizia essendo stato accusato di truffa ai danni delle assicurazioni. Accusa per quale pende il processo, in cui Balestra è imputato.

Da quella notizia di reato, i finanzieri hanno iniziato a lavorare trasmettendo gli atti in Procura: al termine delle indagini, Balestra è stato rinviato al giudizio del Tribunale di Brindisi in composizione collegiale e oggi ha incassato la sentenza favorevole che riconosce come autentica la sua verità.

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