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Cronaca

Violenza sessuale su due minori, ex liceale condannato a quattro anni e sei mesi

Imputato anche lo zio del dodicenne per aver aggredito il maggiorenne con un martello: un anno e otto mesi per lesioni. Assolto il padre. Gli abusi nel parco Cesare Braico

BRINDISI – Colpevole di violenza sessuale su due ragazzini di 12 anni: un ex liceale di Brindisi, 19 anni, è stato condannato a quattro anni e sei mesi, con rito abbreviato. Due mesi in più erano stati invocati dal pubblico ministero che per lo studente chiese e ottenne gli arresti domiciliari, in fase di indagine, dopo la denuncia sporta dalla mamma di uno dei due minori.

L'ingresso dell'ex Cesare Braico

La sentenza

Imputato è anche lo zio di uno dei due ragazzini, accusato di aver aggredito il maggiorenne con un martello, subito dopo aver appreso quanto era successo: un anno e otto mesi di reclusione con l’accusa di lesioni personali aggravate. Il pm aveva invocato due anni. Assolto, invece, il padre del minore, imputato con identica accusa: lo stesso rappresentante della pubblica accusa era arrivato alla conclusione che il fatto non sussiste.

La sentenza è stata pronunciata dal gup Alessandro Ferraro, di fronte al quale è stato incardinato il processo in abbreviato, ottenuto dai difensori Gianvito Lillo per il liceale, Gianluca Palazzo per il padre del minorenne e Valentina De Mitri per lo zio. Il gup ha disposto una provvisionale di diecimila euro, a fronte della richiesta di risarcimento danno, per le famiglie dei ragazzini, in giudizio rappresentate dagli avvocati Gianluca Palazzo e Giacomo Serio. Ha, inoltre, riconosciuto una somma pari a seimila euro in favore dello studente che lo scorso anno si è diplomato al liceo, a titolo di ristoro per le conseguenze patite in seguito all’aggressione. Come parte civile, il liceale è stato rappresentato dall’avvocato Emanuele De Francesco. Le motivazioni saranno depositate fra 90 giorni.

L'accusa

Stando alla ricostruzione del sostituto procuratore Pierpaolo Montinaro, il maggiorenne e i due minori di dodici anni si sarebbero conosciuti su Facebook. L’inchiesta partì dalla denuncia della madre di uno dei ragazzino nel mese di marzo dello scorso anno: la donna riuscì a leggere alcune chat del figlio e scoprì che veniva contattato dal profilo di una ragazza per incontri nel parco del Cesare Braico. Sarebbe stato un fake, identità falsa, in realtà corrispondente a quella di un ragazzo di 19 anni, iscritto all’ultimo anno di un liceo.

Lo studente, a sua volta, denunciò di essere stato aggredito una domenica di novembre 2015 negli scantinati del complesso residenziale "Appia Verde", in via Cappuccini a Brindisi. Con questa accusa venne arrestato il padre del minore. Il genitore rimase ai domiciliari per 12 giorni, sino a quando negli uffici della Procura si presentò lo zio del minore per confessare di essere stato autore dell’aggressione. Disse di non aver usato un martello ma di aver sferrato due cazzotti al viso del ragazzo e di avergli fatto male perché aveva un anello.

Alla luce dell’ammissione di responsabilità da parte dello zio, il gip Luigi Forleo scarcerò il padre che, dal canto suo, aveva sempre respinto l’accusa. Nei mesi successivi venne disposto l’incidente probatorio per ascoltare il dodicenne indicato come parte lesa e un ragazzino della stessa età che secondo gli agenti della Mobile sarebbe stato contatto su Facebook dal maggiorenne. Fu anche eseguita una perizia su telefonini e computer per leggere messaggi e chat di Facebook e Whatsapp.

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