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Cronaca

A 79 anni torna fra i banchi per la maturità: “A casa non avevo nulla da fare”

Giuseppe Abruzzi stamani ha sostenuto la prima prova dell'esame di maturità presso l'istituto Ipsia Ferraris. In due anni non ha perso neanche una lezione dei corsi serali ed è subito diventato il beniamino dei suoi giovanissimi compagni

BRINDISI – La molla che lo ha spinto a tornare fra i banchi è stata il dolore per la morte della moglie. “A casa da solo non avevo nulla da fare, era meglio trovare un modo di passare il tempo”, afferma il 79enne Giuseppe Abruzzi, poco prima di entrare nella sede di via San Leucio dell’istituto professionale statale dell’industria e dell’artigianato Ipsia Ferraris, per affrontare la prova scritta dell’esame di maturità. Abruzzi un diploma di perito elettrotecnico lo aveva già conseguito da ragazzo.

IL VIDEOSERVIZIO

Ma giunto alla soglia degli 80 anni (li compirà il prossimo 24 settembre) ha deciso di mettersi nuovamente a “sgobbare” fra i libri, per conseguire anche il titolo di studio di elettromeccanico. Giuseppe alle 7,40 di oggi (21 giugno) era già nell’atrio di ingresso nella scuola. I suoi compagni di studi, più giovani di lui di almeno 60 anni, lo chiamavano il professore. Giuseppe del resto è diventato il beniamino del suo corso di studi serale (dalle 16 alle 20,10). Per due anni, il quarto e quinto del corso, questo arzillo pensionato non ha saltato un solo giorno di scuola. Con la sua allegria e la sua straordinaria vitalità è diventato subito un esempio per quelli che potrebbero essere i suoi nipoti.

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“Voglio bene a questi ragazzi – afferma Giuseppe – mi ci sono affezionato. Quando hanno manifestato contro la chiusura dell’edificio di via Adamello e per giorni sono stati lasciati in mezzo alla strada, sono sempre stato al loro fianco”. Padre di due figli, uno ragioniere e l’altro avvocato, zio di tre nipoti, Giuseppe ha dispensato consigli a iosa a studenti e insegnanti (proprio così, anche agli insegnanti), dall’alto della sua sconfinata esperienza nel mondo del lavoro.

“La mia era una famiglia tanto modesta quanto numerosa – racconta Giuseppe, davanti agli sguardi incuriositi dei 18enni che insieme a lui aspettano l’inizio della prova – mio padre è morto ad appena 50 anni. A 19 anni, subito dopo aver terminato gli studi, ho iniziato a darmi da fare per sostenere la mia famiglia”. Giuseppe è stato al servizio di diverse aziende, fra cui la Montecatini, l’Italsider (poi Ilva) di Taranto, l’Agusta di Brindisi, la ex Lepetit (oggi Sanofi Aventis), una compagnia telefonica, affrontando numerose missioni in giro per l’Italia.

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A 54 anni è andato in pensione, ma non ha mai smesso di fare dei lavoretti domestici per amici e parenti. Tuttora fornisce preziosissimi consigli a un nipote che gestisce un laboratorio. “Non posso stare fermo – spiega Giuseppe – ho sempre bisogno di tenere la mente e le mani occupate”. Nel tempo libero, l’esperto maturando coltiva la passione per la pesca con la lenza, solcando il mare con la barchetta di un amico.

“Sono un pescatore professionista – rimarca con orgoglio – so fare tutti i tipi di pesca”. La maturità è un nuovo e prestigioso traguardo di un cammino che ha ancora tante emozioni in serbo per Giuseppe. “Non intendo fermarmi qui – assicura il pensionato, sfoderando un sorriso smagliante – ho già in mente qualcos’altro per il futuro”. 

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