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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca

Scu, a Brindisi quattro gruppi attivi nei settori droga, estorsioni e gioco d’azzardo

Nella relazione Dia sul primo semestre 2016 ricostruite le attività riferibili a Campana, Buccarella, Morleo e Brandi. Il controllo dal carcere affidato a due clan dominanti che hanno scelto di non entrare in competizione: resistono la frangia Vitale-Pasimeni-Vicientino e quella storica dei rogoliani

BRINDISI – Se da un lato la Scu è più debole dopo la raffica di arresti, dall’altro il sodalizio mafioso continua a essere presente con quattro gruppi a Brindisi nella gestione di attività illecite con decisioni che restano nelle mani dei capi ristretti in carcere e azioni affidate a nuove leve, nell’ottica di un ricambio generazionale lontano dall’essere ultimato.

Francesco Campana

La relazione sull’attività della Dia che si riferisce al primo semestre del 2016, evidenzia la resistenza nel Brindisino di due frange principali della Sacra Corona Unita: una riconducibile alla componente mesagnese e al gruppo di Antonio Vitale, Massimo Pasimeni e Daniele Vicientino e dall’altra quella tuturanese riferibile a Francesco Campana (nella foto il giorno dell'arresto), Pino Rogoli e Salvatore Buccarella. “Sono entrambi fortemente indeboliti dai numerosi provvedimenti restrittivi della libertà personale eseguiti negli ultimi anni”, è scritto. “Sembrerebbero inclini a prolungare l’attuale fase di non belligeranza”, si legge ancora. Esiste, infatti, la cosiddetta pax mafiosa di cui ha parlato di recente l’ultimo pentito della Scu, Sandro Campana, fratello di Francesco, ascoltato per la prima volta come teste della Direzione Distrettuale Antimafia nel processo scaturito dall’inchiesta Zero sugli omicidi di stampo mafioso, tra i quali c’è quello di Antonio D’Amico, detto Tony, fratello di Massimo, ex Uomo Tigre della Sacra Corona Unita, per il quale è stato condannato all’ergastolo in primo grado il presunto capo Francesco Campana.

“Sia pure depotenziati dall’azione giudiziaria, gli esiti dell’operazione denominata “The Beginners”, eseguita nel mese di febbraio 2016, su nuove affiliazioni della Scu, e su estorsioni ai danni dei titolari di discoteche per la gestione dei parcheggi,  hanno confermato il persistente interesse di questi gruppi a gestire e controllare, anche dal carcere, le attività criminali del territorio”. Quanto all’organizzazione, “i capi della Sacra corona unita continuano ad esigere dai gruppi criminali operanti nei territori brindisini e da malviventi di minor spessore criminale una parte degli utili derivanti dalle illecite attività”.

A Brindisi i “gruppi criminali si confermano” quattro: quello riferibile ai fratelli “Brandi, particolarmente attivo nel traffico delle sostanze stupefacenti e nella pratica estorsiva”; quello  capeggiato dai Morleo, anch’esso attivo nel traffico delle sostanze stupefacenti, costituito perlopiù da soggetti legati da un vincolo di parentela”; il “sodalizio criminale Campana interessato, oltre che al mercato degli stupefacenti, anche al racket delle estorsioni”; e  “a Tuturano, il clan riconducibile alla famiglia Buccarella, dedito principalmente al traffico delle sostanze stupefacenti, al gioco d’azzardo e alle estorsioni”. Resiste a Torre Santa Susanna, il gruppo dei fratelli Bruno rimasti “operativi nel settore degli stupefacenti”.

L’ultimo blitz della Dda è scaturito dall’omicidio di Antonio Presta avvenuto a San Donaci e ha portato a una serie di arresti sotto la voce Omega, seguiti da una raffica di scarcerazioni per difetto di motivazione autonoma del gip rispetto a quanto evidenziato nella richiesta di emissione dell’ordinanza di custodia cautelare in carcere. Aspetto sul quale è in corso l’ispezione disposta dal Ministero della Giustizia.

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