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Cronaca

“Abbiamo provato a coltivare marijuana”: ottengono i domiciliari

I brindisini Leonzio Bonifacio, Vincenzo Vindice e Massimiliano Errico erano stati arresti venerdì scorso dagli agenti delle Volanti

BRINDISI – “Sì, è vero: abbiamo provato a coltivare marijuana, ma non abbiamo venduto niente”: hanno ammesso davanti al gip di aver tentato la strada della coltivazione a chilometro zero i tre brindisini arrestati dagli agenti delle Volanti venerdì scorso e hanno ottenuto gli arresti domiciliari.

Leonzio Bonifacio-2-2-2Nel pomeriggio di oggi (25 settembre 2017) hanno lasciato il carcere di Brindisi Bonifacio Leonzio, 32 anni, Vincenzo Vindice, 32, e Massimiliano Errico 35, tutti e tre accusati di detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente. Quasi una tonnellata, stando all’accusa mossa dal pubblico ministero Luca Miceli, sulla base dell’informativa di reato depositata dal dirigente delle Volanti, Alberto d’Alessandro.

Vincenzo Vindice-2-2-2Il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Brindisi, Tea Verderosa, ha convalidato l’arresto e ha concesso l’attenuazione della misura a conclusione dell’interrogatorio sostenuto dai tre indagati, alla presenza del difensore Giuseppe Guastella. Il penalista, anche in considerazione dell’ammissione di responsabilità dei tre e della buona condotta osservata negli ultimi anni, ha chiesto il trasferimento dal carcere di via Appia ai domiciliari. Il pm aveva chiesto la conferma della custodia in carcere, in relazione alla quantità di droga finita sotto sequestro.

Massimiliano Errico-2-2-2Sulle piante di marijuana è stata disposta una perizia: sono state trovate dagli agenti in una baracca in contrada Pilella, zona compresa tra la ex statale 16 e la superstrada 379, nei pressi del santuario di Jaddico. All’interno del capanno era stato realizzato un laboratorio di essiccatura e lavorazione delle foglie della cannabis indica coltivata.

Una volta depositati i risultati della consulenza, la difesa sceglierà se chiedere per i tre indagati il patteggiamento della pena oppure seguire la strada del processo abbreviato che permette di ottenere una riduzione di un terzo della pena, in caso di condanna.

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