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Cronaca Mesagne

Abusivismo, sequestri e 4 denunce

MESAGNE – Un fabbricato costruito in una zona sottoposta a vincolo idrogeologico e un terreno trasformato abusivamente in un piazzale con pezzi di asfalto, conci di tufo, tondini in ferro, materiale plastico e in pvc. E' questa la scoperta fatta dagli agenti della polizia locale di Mesagne nell'ambito di una serie di controlli in materia di vigilanza-edilizio ambientale.

MESAGNE – Un fabbricato costruito in una zona sottoposta a vincolo idrogeologico e un terreno trasformato abusivamente in un piazzale con pezzi di asfalto, conci di tufo, tondini in ferro,  materiale plastico e in pvc. E' questa la scoperta fatta dagli agenti della polizia locale di Mesagne nell'ambito di una serie di controlli in materia di vigilanza-edilizio ambientale.

Quattro persone sono state denunciate all'autorità giudiziaria. Il primo caso di abusivismo edilizio è stato scoperto in contrada Orfani, a ridosso della strada comunale vecchia Francavilla-Brindisi: si tratta di un manufatto in costruzione, sprovvisto di infissi, ma completo di pavimenti ed impianto elettrico, realizzato senza le dovute autorizzazioni e in un'area area a vincolo idrogeologico ad alta probabilità di inondazione.

L'immobile è stato sequestrato e il responsabile, C.S., mesagnese di anni 38,  è stato denunciato alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Brindisi per violazioni alle norme edilizie.

Il secondo caso riguarda un terreno agricolo  di circa 1600 mq situato nella zona pip di Mesagne in contrada Palombara dove i vigili urbani hanno accertato che la società proprietaria e committente dei lavori aveva fatto realizzare lavori edili senza il  rilascio del Permesso a costruire da parte del comune di Mesagne.

Nello specifico è stato accertato, unitamente a personale del locale ufficio Urbanistica, la trasformazione di un terreno a piazzale, realizzato dopo  aver compiuto  uno sbancamento dell’intera area e del riempimento della stessa utilizzando materiale riveniente da demolizioni edili e sbancamenti stradali, ossia  pezzi di asfalto, conci di tufo, tondini in ferro,  materiale plastico e in p.v.c.

Denunciato all’ autorità giudiziaria il legale rappresentante della società,  il direttore dei lavori e l’impresa esecutrice delle opere.

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