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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca

Affidamento diretto milionario: esposto

BRINDISI - Esposto alla procura generale della Corte dei Conti di Bari, e alla Ragioneria Generale dello Stato, all'Ispettore Generale Finanza Pubblica, al Capo settore IV Servizio Ispettivo Finanza Pubblica, e naturalmente al commissario straordinario Bruno Pezzuto, da parte dell'ex vicepresidente del consiglio comunale di Brindisi, Antonio Monetti, e dall'ex consigliere Pd Vincenzo Albano, circa il ricorso all'affidamento diretto dell’incarico di espletare l’attività di calcolo dei minori introiti di Ici, realizzati dal Comune di Brindisi negli anni 2001-2007, per effetto della modifica dei criteri di definizione dei valori catastali di fabbricati di cat. D, alla società Infotirrena Srl, costato sembra 3,6 milioni di euro. Di seguito il testo integrale dell'esposto.

BRINDISI - Esposto alla procura generale della Corte dei Conti di Bari, e alla Ragioneria Generale dello Stato, all'Ispettore Generale Finanza Pubblica, al Capo settore IV Servizio Ispettivo Finanza Pubblica, e naturalmente al commissario straordinario Bruno Pezzuto, da parte dell'ex vicepresidente del consiglio comunale di Brindisi, Antonio Monetti, e dall'ex consigliere Pd Vincenzo Albano, circa il ricorso all'affidamento diretto dell’incarico di espletare l’attività di calcolo dei minori introiti di Ici, realizzati dal Comune di Brindisi negli anni 2001-2007, per effetto della modifica dei criteri di definizione dei valori catastali di fabbricati di cat. D, alla società Infotirrena Srl, costato sembra 3,6 milioni di euro. Di seguito il testo integrale dell'esposto.

"Per l’esame e le eventuali valutazioni di competenza, si trasmette, in allegato, carteggio concernente l’affidamento diretto, senza gara, disposto dal Comune di Brindisi, a favore della Società Infotirrena S.r.l., che, sulla base della documentazione in nostro  possesso, ha comportato l’erogazione di un corrispettivo di circa 3,5 milioni di euro. Salvo successivi incrementi.

In diverse circostanze, sia in aula, sia per mezzo di interrogazioni scritte, sono state rappresentate le perplessità sulla procedura adottata dal Comune di Brindisi, che non ha mai inteso rispondere alle domande poste e chiarire le ragioni d’urgenza che l’hanno determinato a non attivare la normale procedura concorrenziale fra diverse società abilitate all’attività di liquidazione ed accertamento tributi, come normalmente prescrive la legge.

Ma si chiedeva anche perché non era stata interpellata la società con la quale l’Associazione Nazionale Tributi Enti Locali aveva stipulato una convenzione ed era stata raccomandata a tutti gli associati, Comune di Brindisi compreso, per l’efficienza e l’economicità della prestazione, ma anche, la società che gestiva il servizio di riscossione tributi del Comune di Brindisi, che era  in possesso della banca dati e che facilmente avrebbe potuto ricavare in poco tempo i dati da inviare al Ministero.

Non va peraltro sottaciuta la circostanza che non sembra essere stata tenuta in alcun conto la raccomandazione dell’Anutel di non stipulare contratti a percentuale, ritenuti onerosi, ma privilegiare quelli a corrispettivo fisso. Nel merito i fatti possono essere sintetizzati come segue.

Il 23 giugno 2008, il Dirigenze del Settore Servizi Finanziari del Comune di Brindisi, in esecuzione di un incarico conferito con Delibera di Giunta n. 292 del 19 giugno, con propria determina n. 53, decideva di affidare ad una ditta specializzata, l’incarico di espletare l’attività di calcolo dei minori introiti di ICI, realizzati dal Comune di Brindisi negli anni 2001-2007, per effetto della modifica dei criteri di definizione dei valori catastali di fabbricati di cat. D.

Un affidamento che, come si legge negli atti del Comune, doveva essere effettuato con urgenza, perché i tempi erano ristretti, in quanto la richiesta doveva essere inoltrata al Ministero dell’Interno entro il successivo 30 giugno; termine entro il quale, ogni anno sin dal 2003, tutti i Comuni potevano chiedere i minori introiti realizzati nel o negli anni precedenti, e che il nostro Comune non aveva mai reclamato.

Lo stesso Dirigente, nella motivazione della determina, ha precisato che si è provveduto a chiedere “per le vie brevi”, “all’unica società a propria conoscenza” e “vista l’offerta fatta pervenire ‘per le vie brevi’”, si decide di affidare l’espletamento di questa attività, per gli anni dal 2001 al 2007, nel rispetto delle prescrizioni indicate dalla Giunta Comunale, sulla base di un corrispettivo corrispondente alla percentuale del 14% sul contributo statale.

Dalla documentazione si rileva, che il successivo giorno 27 giugno 2008, fu stipulato il relativo contratto fra il Comune e la Società interpellata, che il 30 giugno, solo tre giorni dopo, il Comune provvedeva già a trasmettere gli elaborati, approntati dalla predetta Società, al Ministero dell’Interno, che il giorno dopo (1 luglio) veniva già accreditato sul conto del Comune un acconto di 2.703.269,18 sul totale provvisorio di 4.433.768,79 euro, regolarmente iscritto al Capitolo 68 del Bilancio Comunale.

Una somma che in seguito è considerevolmente aumentata, raggiungendo la somma complessiva di 3.548.735,78 euro, come viene precisato nella determina del Dirigente dei Servizi Finanziari del Comune di Brindisi n. 4169 del 30/07/2010, messa in pubblicazione il 14 settembre 2010. Fatti salvi, naturalmente, successivi aggiornamenti.

Bisogna anche aggiungere che, nel frattempo, il 19 maggio 2009, la stessa Giunta Comunale con Delibera n. 216, confermava l’incarico alla predetta Società per gli anni 2008 e 2009 riducendo l’aggio al 5% in quanto, come risulta scritto in Delibera, i dati elaborati erano stati acquisiti e consolidati.

Questi sono stati i motivi, che hanno motivato le richieste di chiarimento, che qui di seguito si riportano e che non hanno ottenuto alcuna risposta.

  1. Quali sono stati i motivi per i quali la Giunta ha aspettato il 18 giugno per programmare quella attività, quando aveva tutto il tempo per farlo, senza urgenze, nei mesi precedenti del 2008 o, come hanno fatto molti Comuni, negli anni precedenti, attivando un normale confronto concorrenziale fra diversi preventivi, come sembra necessario esperire nei casi di rilevante impegno economico?
  2. In base a quali elementi la Giunta ha ritenuto congruo il corrispettivo del 15% indicato nella Delibera, poi portato al 14% dal Dirigente in sede di contrattazione “per le vie brevi”?
  3. Perché non sono stati tenuti in nessun conto i suggerimenti e le indicazioni dell’Associazione Nazionale Uffici Tributi Enti Locali, alla quale il Comune è associato, che aveva sconsigliato i Comuni dal sottoscrivere tipologie di contratti che prevedessero compensi a percentuale, rispetto alle spettanze attribuite?
  4. Perché non è stato interpellato per “le vie brevi” anche il Consorzio E-Progress, con il quale l’Associazione Nazionale Uffici Tributi Enti Locali (Anutel) aveva stipulato una convenzione e che era stato proposto per l’esperienza maturata, la qualità e rapidità del servizio e per le condizioni vantaggiose offerte dagli associati, che prevedevano un compenso in misura fissa?
  5. Considerata l’entità del corrispettivo le “vie brevi” sono ammesse?
  6. Come si articolano le contrattazioni e gli accordi per le “vie brevi”?
  7. Ritiene congruo il corrispettivo miliardario per pochi giorni di lavori o c’è stato un notevole spreco di denaro pubblico?
  8. Perché non è stato affidato il lavoro alla società affidataria del servizio  di riscossione dei tributi del comune di Brindisi?
  9. Non le sembra paradossale il fatto che per due convegni di aggiornamento sullo status, competenze ed attività dei consiglieri e del consiglio comunale, proposto dalla Promo PA, per un corrispettivo complessivo di circa 7.000 euro, (una cifra assolutamente esigua rispetto a quella in argomento) si sia opposta l’obbligatorietà legislativa della gara o quantomeno del raffronto fra diverse proposte?".

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