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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca

Affonda caicco pagato con fondi regionali: sette indagati per truffa

Avrebbero dovuto utilizzarlo per attività turistiche o di noleggio, ma una volta intascato il denaro di un bando della Regione, lo hanno lasciato marcire nel porticciolo Marina di Brindisi (parte lesa in questa vicenda). Sette persone sono state denunciate dalla Sezione aeronavale della Guardia di finanza di Brindisi per truffa e contrabbando di un caicco lungo 18,90 metri acquistato in Albania

BRINDISI  - Avrebbero dovuto utilizzarlo per attività turistiche o di noleggio, ma una volta intascato il denaro di un bando della Regione, lo hanno lasciato marcire nel porticciolo Marina di Brindisi (parte lesa in questa vicenda) (Video). Sette persone sono state denunciate dalla Sezione aeronavale della Guardia di finanza di Brindisi per truffa e contrabbando di un caicco lungo 18,90 metri acquistato in Albania, ma introdotto in Italia senza aver pagato i Foto veliero caicco 1-3diritti di confine. Gli indagati (quattro baresi, un brindisino che opera nel settore della nautica e due tarantini) avrebbero intascato un finanziamento pari a circa 100mila euro. 

Il relitto si trovava nel bacino di alaggio del porticciolo, completamente affondato, da quasi un anno. Le fiamme gialle aprirono subito un’indagine sull’accaduto, riscontrando che l’imbarcazione, inizialmente di immatricolazione albanese e successivamente nazionalizzata, era arrivata nel territorio doganale via mare, senza mai aver adempiuto alle formalità doganali conseguenti alla sua importazione definitiva. 

Attraverso ulteriori accertamenti, poi, è venuta alla luce la truffa, orchestrata, sulla base di quanto appurato dagli inquirenti, da un imprenditore barese che gestisce una ditta del settore. Questi, con la complicità degli altri denunciati, avrebbe partecipato al bando riguardante la misura 4,14 – microimpresa – turismo, producendo della documentazione che attestava le buone condizioni strutturali e di navigazione Il cartello di sequestro del caicco-3dell’unità.

Ma la barca bialbero, in realtà, era giunta a Brindisi senza alcun allestimento interno ed era carente inoltre delle cinque cabine, della sala da pranzo e dei bagni attestati dai certificati presentati in Regione. Gli impianti elettrico e idraulico erano inoltre inesistenti. Per aggirare i controlli sulla nazionalizzazione del caicco, poi, era stata apposta una matricola falsa del compartimento di Brindisi.

A seguito delle indagini condotte dai finanzieri, la Dogana si è subito attivata per il recupero dei diritti di confine evasi e per l’irrogazione delle relative sanzioni; la Regione Puglia, per le azioni per il recupero del finanziamenti concessi; la Corte dei Conti per la determinazione del danno erariale e le conseguenti azioni. 

Le accuse contestate sono: contrabbando di una unità da diporto extracomunitaria tipo “caicco” in quanto introdotta nel territorio Italiano senza aver assolto al pagamento dei diritti di confine previsti per un importo totale pari ad 24mila 771 euro; truffa aggravata ai danni della Regione Puglia e falso;  uso di un falso contrassegno d’individuazione e uso abusivo della bandiera.

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