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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Agguato Adinolfi, le reazioni

GENOVA – Numerose le reazioni politiche sull’agguato di Roberto Adinolfi, amministratore delegato di Ansaldo Nucleare, ferito mentre usciva da casa questa mattina a Genova per recarsi a lavoro insieme al figlio di vent’anni. Sulla vicenda il ministro Elsa Fornero, ha risposto in maniera lapidaria ai giornalisti: “ Sono cose che non si commentano”. Ma Raffaele Lauro, del Pdl, teme retroscena con nuovi conflitti sociali e attacchi terroristici, e dice : “Tempismo, luogo, soggetto colpito e modalità dell'attentato di Genova rappresentano il messaggio esplicito di un ritorno ad un drammatico passato, che rischia di inaugurare una nuova stagione di conflitti sociali e di attacchi terroristici”.

GENOVA – Numerose le reazioni politiche sull’agguato di Roberto Adinolfi, amministratore delegato di Ansaldo Nucleare, ferito mentre usciva da casa questa mattina a Genova per recarsi a lavoro insieme al figlio di vent’anni. Sulla vicenda il ministro Elsa Fornero, ha risposto in maniera lapidaria ai giornalisti: “ Sono cose che non si commentano”. Ma Raffaele Lauro, del Pdl, teme retroscena con nuovi conflitti sociali e attacchi terroristici, e dice : “Tempismo, luogo, soggetto colpito e modalità dell'attentato di Genova rappresentano il messaggio esplicito di un ritorno ad un drammatico passato, che rischia di inaugurare una nuova stagione di conflitti sociali e di attacchi terroristici”.

La stessa preoccupazione manifesta il presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola, che si esprime così di fronte ai giornalisti: “Avevo appena finito di votare a Terlizzi, che mi informano del ferimento del manager Ansaldo a Genova: orrore e preoccupazione. Non tornino i tempi bui”. “Esprimiamo vicinanza e solidarietà all'ad dell'Ansaldo, Roberto Adinolfi, e ci auguriamo che venga fatta, quanto prima, piena luce sulla tragica vicenda”, afferma in una nota il presidente dell'Italia dei Valori, Antonio Di Pietro.  “L'Italia dei Valori - aggiunge - è un partito che si batte per la legalità, per la trasparenza e la giustizia sociale e considera criminale e nemico della democrazia e dei lavoratori qualsiasi atto eversivo e violento”.

In termini analoghi si esprime anche l’europarlamentare Salvatore Tatarella, che accenna ad un ritorno delle Brigate Rosse per la prima volta a Genova  : “Non abbiamo ancora rivendicazioni ufficiali, ma il ruolo della vittima, il momento dell'attentato, le sue modalità e la città prescelta evocano sinistri presagi. A Genova si manifestarono per la prima volta le Brigate Rosse. Dio non voglia, ma il pericolo del ritorno di una violenza terrorista è molto reale”.

“Il ferimento dell'ad dell'Ansaldo nucleare è un segnale preoccupante di un salto di qualità delle tensioni e della violenza. Esprimo a nome mio e del Partito democratico tutta la solidarietà al dirigente ferito e tutta l'esecrazione possibile per questo vile attentato”. Lo afferma in una nota il segretario del Partito democratico, Pier Luigi Bersani. «La storia d'Italia purtroppo  è stata segnata dalla violenza e il Paese ha già pagato un tributo di sangue e di arretramento politico. Si faccia subito luce su questo avvenimento e si tenga alta la guardia della democrazia», conclude Bersani.

“Quanto accaduto a Genova, ai danni dell'amministratore delegato di Ansaldo, Roberto Adinolfi, è il gravissimo sintomo di un clima saturo di tensioni sociali che rischiano di inquinare la storia di civiltà che ci siamo conquistati, lasciandoci alle spalle periodi bui e mai dimenticati”, ha detto il segretario del Pdl Angelino Alfano. «Esprimo piena solidarietà - prosegue - mia e del Pdl, all'ingegnere Adinolfi e ai suoi familiari, nella certezza che le indagini porteranno presto a individuare i colpevoli e ad assicurarli alla giustizia, perchè nessun gesto del genere resti impunito, a salvaguardia di quanti lavorano nell'interesse del Paese e di tutti i cittadini. Il nemico terribile della contrapposizione democratica è la violenza che non risponde a nessuna giustificazione ideologica e culturale e per questo va combattuta in ogni modo, tenendo alta la guardia in difesa dello spirito liberale che è alla base della nostra Repubblica».

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