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Cronaca

Agguato sulla statale 7, il ferito è sempre in coma farmacologico

FRANCAVILLA FONTANA – I carabinieri non hanno ancora potuto interrogare Nicola Canovari, il rottamaio francavillese rimasto ferito nell’agguato compiuto all’alba dell’11 novembre scorso lungo la statale 7 nel quale fu ucciso il diciottenne Francesco Ligorio, suo aiutante. Le condizioni di Canovari sono sempre stazionarie e gravi. I medici lo tengono tuttora in coma farmacologico. Di tanto in tanto i medici lo svegliano per verificare le reazioni. La prognosi è sempre riservata. Di tanto in tanto i carabinieri chiedono lumi sulle condizioni in modo da interrogarlo. Solo perché è un atto dovuto, tanto da Canovari non si aspettano rivelazioni sorta. Ma i medici non si sbilanciano. In Rianimazione si arriva con due piedi nella fossa e i medici debbono lottare per cercare di salvare il paziente.

FRANCAVILLA FONTANA – I carabinieri non hanno ancora potuto interrogare Nicola Canovari, il rottamaio francavillese rimasto ferito nell’agguato compiuto all’alba dell’11 novembre scorso lungo la statale 7 nel quale fu ucciso il diciottenne Francesco Ligorio, suo aiutante. Le condizioni di Canovari sono sempre stazionarie e gravi. I medici lo tengono tuttora in coma farmacologico. Di tanto in tanto i medici lo svegliano per verificare le reazioni. La prognosi è sempre riservata. Di tanto in tanto i carabinieri chiedono lumi sulle condizioni in modo da interrogarlo. Solo perché è un atto dovuto, tanto da Canovari non si aspettano rivelazioni sorta. Ma i medici non si sbilanciano. In Rianimazione si arriva con due piedi nella fossa e i medici debbono lottare per cercare di salvare il paziente.

Le indagini. I carabinieri non si sbottonano più di tanto. Hanno interrogato numerose persone. Cosa sia emerso non è dato sapere. Pare che abbiano imboccato la pista giusta. Comunque l’unica cosa trapelata è che le indagini hanno come filo conduttore la guerra esplosa nella malavita organizzata francavillese per il controllo del territorio. Il cui primo atto molto forte è stato l’assassinio di Vincenzo Della Corte, francavillese, cugino del sindaco, commerciante molto vicino a Giancarlo Capobianco, nome pesante nella malavita francavillese, da sempre sospettato, ma mai riconosciuto con una sentenza, di gestire l’usura.

Della Corte fu ammazzato l’8 ottobre scorso a San Michele Salentino, in un locale preso in affitto a una donna di Francavilla, prestanome di Della Corte e del suo socio Cosimo Rochira, condannato in Appello a 14 anni di carcere per omicidio volontario, libero in attesa che la sentenza diventi definitiva. Della Corte fu ammazzato da due killer armati di fucili caricati a pallettoni attorno alle 19, sotto gli occhi del socio, di due operai e della segretaria.

Il secondo atto cruento di questa guerra è stato l’agguato a Canovari, bloccato sulla statale 7, nella carreggiata in direzione di Taranto, da una vettura sulla quale i carabinieri non hanno elementi poiché non hanno alcuna testimonianza. Testimoni che semmai ci sono stati si sono guardati bene dal farsi avanti. La risposta dello Stato a questa guerra è stata l’invio di alcuni uomini in supporto a quelli già in dotazione alla Compagnia carabinieri di Francavilla per un maggiore controllo del territorio in modo da impedire che i malavitosi possano muoversi con facilità.

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