Al pirata in moto d'acqua 4mila euro di multa e sequestro del mezzo
BRINDISI – Una supermulta da 4mila euro al pirata da spiaggia di turno, che ieri nel primo pomeriggio stava mettendo in pericolo i bagnanti a Giancola, poco a nord di Brindisi, scorazzando sotto costa con la sua moto d’acqua Wave Runner Yamaha. Il pericoloso personaggio non aveva copertura assicurativa, non aveva la patente – obbligo introdotto da alcuni mesi anche per le moto d’acqua – manteneva una velocità elevata entro i 300 metri dalla spiaggia, e non aveva neppure uno straccio di dotazioni di sicurezza a bordo.
BRINDISI – Una supermulta da 4mila euro al pirata da spiaggia di turno, che ieri nel primo pomeriggio stava mettendo in pericolo i bagnanti a Giancola, poco a nord di Brindisi, scorazzando sotto costa con la sua moto d’acqua Wave Runner Yamaha. Il pericoloso personaggio non aveva copertura assicurativa, non aveva la patente – obbligo introdotto da alcuni mesi anche per le moto d’acqua – manteneva una velocità elevata entro i 300 metri dalla spiaggia, e non aveva neppure uno straccio di dotazioni di sicurezza a bordo.
Per sua sfortuna, e per fortuna dei bagnanti, l’intervento della Squadra mare della questura di Brindisi, che dipendente dalla Sezione volanti, è stato risolutorio non solo per interrompere le evoluzioni della moto d’acqua, ma anche per bloccare il tentativo di fuga del conducente, caduto diritto in bocca alla pattuglia che lo aspettava a terra. La moto d’acqua è stata sottoposta a sequestro, al proprietario il verbale da 4mila euro.
L’intervento della polizia è avvenuto in maniera combinata mare-terra. In acqua è piombato addosso alla moto d’acqua il veloce battello pneumatico in dotazione alla Squadra mare. Ampiamente previsto che il pirata non avrebbe rispettato l’alt e si sarebbe diretto velocemente a terra per tentare di allontanarsi con la moto d’acqua a rimorchio, o quanto di meno di evitare l’identificazione. Ma ha trovato gli agenti di un’altra pattuglia che lo attendevano a braccia aperte.
Ai bagnanti, da parte della Polizia di Stato, un solo invito: segnalare subito le situazioni di pericolo e gli abusi. Qualcuno in soccorso arriverà, tra polizia, Guardia Costiera, Guardia di Finanza o carabinieri. Basta digitare sul telefonino i numeri delle centrali operative e indicare esattamente la circostanze e la località. La cosa non riguarda solo le moto d’acqua ma l’intera categoria dei cafoni motorizzati che non rispettano il codice della navigazione.